L’allenatore del Sudtirol amareggiato per la sconfitta nonostante la prestazione: “I ragazzi hanno fatto bene, non siamo riusciti ad arrivare bene al cross per metterli in difficoltà perchè sapevamo che dentro l’area qualcosa concedono”. Odogwu: “Dobbiamo difendere alla morte, abbiamo preso due gol con due tiri. Ai punti avremmo meritato noi”
Bolzano. Federico Valente ha un viso che parla chiaro. Ombroso è dire poco.
Sconfitta più pesante di quella con la Carrarese?
“Dopo questa partita faccio fatica a dire che non abbiamo fatto bene. Volevamo mettere pressione senza palla e poi giocare veloce il pallone. Almeno un punto l’avremmo meritato per il tipo di partita che è stata”.
Hai fatto un po’ di turnover, lo rifaresti?
“Abbiamo perso per due episodi. Sul primo gol c’è anche una situazione arbitrale non ho capito. Sul secondo dovevamo piuttosto mandare palla in tribuna. Se guardo le occasioni che hanno avuto i nostri avversari nelle ultime due partite mi accorgo che sono poche, ma continuiamo a prendere gol”.
Se potessi rigiocarla, metteresti la stessa formazione? Non sarebbe servito Mallamo da subito?
“Rifarei le stesse scelte. Se Mallamo avesse iniziato magari non sarebbe stato così frizzante dopo”.
Siete sembrati però poco freschi…
“Io l’ho vista diversa questa partita. Forse perchè ero dal basso. Non sono un grande fan delle statistiche, ma se guardiamo quelle e penso che abbiamo perso fa molto male”.
Cosa vi è mancato?
“Sapevamo che il Brescia dentro l’area concede qualcosa, ma non siamo riuscite ad arrivare ai cross come volevamo. Loro sono squadra di qualità, ma abbiamo fatto errori che potevamo evitare: sul primo gol siamo scappati tutti verso la palla, lasciando Adorni solo sul dischetto”.
Anche Raphael Odogwu fa la stessa valutazione del suo allenatore: “Ai punti avremmo meritato noi, ma non riuscivamo a trovare il guizzo in area. Non so se sia stato un problema di difensori o centrocampisti. Se con la Carrarese avevamo meritato di perdere, stavolta no. Abbiamo preso due gol con due tiri, vuol dire che bisogna difendere alla morte”.