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Il Brescia si rialza dopo le due sconfitte consecutive: vittoria a Bolzano con un’ottima prova difensiva (modulo 5-3-2) e i gol di due difensori, ancora Adorni e Corrado. Il Sudtirol la riapre nel finale con un rigore di Odogwu, ma le Rondinelle non si disuniscono e fanno felici i quasi mille tifosi al seguito

Bolzano. In certi momenti, certe partite vanno vinte così. Non si può scegliere. Brutti, sporchi e cattivi. E va bene così. Un nuovo Brescia (difesa a 3 che diventa a 5 per bloccare il gioco sugli esterni al Sudtirol) senza Borrelli e Moncini, ai quali si aggiunge anche l’assenza di Cistana rimasto in panchina per scelta tecnica, cestina la due sconfitte consecutive e rialza la testa vincendo a Bolzano una partita quasi perfetta in fase difensiva e dove gli uomini di Maran capitalizzano al meglio le palle gol.

La classe operaia va in Paradiso. Attenti, concentrati, compatti, cinici. Prova di gran carattere quella di Bisoli e dei suoi fratelli vestiti di biancoazzurro. Che lasciano il pallone agli avversari (quasi il 70% per i biancorossi di casa), concludono solo due volte in porta (quattro verso la stessa), ma tanto basta. Il Brescia va sul 2-0 con un colpo di testa di Adorni (ancora lui dopo il gol al Palermo alla prima giornata) al 12’ e con un tocco a centro area di Corrado (l’autore del cross per l’1-0) su assist di Galazzi con palla magistralmente recuperata da Besaggio al 15’ della ripresa. Il Sudtirol, oltre a tenere il possesso, tira 9 angoli (a 2), la riapre a sei minuti dalla fine con un rigore di Odogwu (mani discutibile di Verreth, che aveva le braccia attaccate al corpo), ma non va oltre. Perchè il Brescia, negli ultimissimi minuti, barcolla, ma non molla. Nonostante un arbitraggio irritante (ammonizioni illogiche per Paghera e Galazzi), i biancoazzurri (con la terza, bellissima, maglia) danno prova di solidità. Proprio quello che serviva dopo la sfilacciata, disattenta, molle prestazione di Reggio Emilia.

(Il Brescia passa in vantaggio: cross di Corrado, testa di Adorni)
(Il Brescia raddoppia: Corrado colpisce Poluzzi su assist di Galazzi)
(Odogwu su rigore accorcia per il Sudtirol)

Padroni delle fasce. Maran la vince sulla tattica. Cambia modulo e gioca 5-3-2, togliendo profondità in fascia a Valente. Lascia a riposo Cistana dopo l’erroraccio con la Reggiana, chiede ed ottiene una prestazione da squadra vera. Uno per tutti, tutti per uno. Solo nel finale il, Brescia soffre veramente. Il Sudtirol la mette sul fisico, continui palloni in area per le punte diventate due ed estremamente strutturate (Merkaj in aggiunta a Odogwu), nasce così un rigore, discutibile come tutta la direzione di Rutella e la rete dagli 11 metri di Odogwu fa stare i quasi mille bresciani presenti al Druso con il cuore in gola fino all’ultimo dei sei minuti di recupero. Tutto è bene quel che finisce bene e l’ultimo chiuda la porta. 

Il Brescia arriva quindi alla prima sosta con sei punti in quattro partite: due vittorie e due sconfitte. In un campionato ancora senza padroni, l’importante adesso è restarci dentro. Nel cuore della battaglia. Il Brescia c’è.