Dopo la sconfitta a Reggio Emilia, e tre soli punti nelle prime tre partite, è il momento di un primo confronto. Sabato a Bolzano l’attacco sarà sulle spalle di Bianchi e Juric. Paghera atteso al debutto
Brescia. Tre partite, tre punti, un gol segnato (da un difensore) e tre subiti. Il Brescia comincia a interrogarsi dopo due sconfitte (consecutive) e siamo solo a inizio stagione. Due ko molto diversi tra loro: ingiusto quello con il Cittadella, senza alibi (nemmeno nella miglior gradazione della Scala Mazzarri) a Reggio Emilia. I numeri sono quelli con cui fare i conti. Il resto è poesia. Su sei tempi finora derubricati, il Brescia ha giocato e raccolto solo nel secondo con il Palermo. Una parte della piazza, intanto, inizia a mugugnare. Normale, se sei a Brescia e negli ultimi 13 anni tra Corioni, Bonometti e Cellino c’è stato un solo anno in serie A. Non che da queste parti si sia abituati a chissà cosa (la storia parla chiaro), ma abituarsi alla mediocrità è difficile per chiunque, a maggior ragione per una città dove le alternative al calcio non mancano, i soldi in tasca ci sono e sfoggiare una auto di lusso, comprarsi una casa con piscina o uscire a cena tutte le sere con annessi aperitivi e serate nei locali, per tanti è più soddisfacente che andare a soffrire allo stadio. De gustibus…
Alte pressioni. Non divaghiamo troppo, però. E restiamo sul presente. Il popolo biancoazzurro è reduce da un’estate dove sono state create aspettative troppe alte con dichiarazioni presidenziali, al solito, ben poco equilibrate. Aver parlato per settimane di serie A (nemmeno di play off), pur senza una campagna acquisti che autorizzasse a farlo con piena cognizione di causa, ha creato aspettative eccessivi. Così come sono stati fuori luogo gli attacchi ai colleghi presidenti, accusati di capire poco di calcio per non aver acquistato “almeno mezzo Brescia”. Della serie: facciamoci pure altri nemici, che tanto… A maggior ragione dopo aver battuto il Palermo, non erano in pochi (e noi tra questi) ad aspettarsi di trovare il Brescia dopo tre giornate quantomeno nella classifica di sinistra. E invece è già il momento di andare a far punti ad ogni costo a Bolzano, per tirarsi fuori da una situazione che rischia di diventare imbarazzante.
Lungo il percorso. Ci mancherebbe, il campionato di serie B è solo agli albori. Ma sappiamo, anche, com’è fatto. E ritrovarsi là in fondo, non è mai simpatico. Anche se siamo solo all’inizio. A maggior ragione alla luce dell’assoluto equilibrio dove tutti possono vincere con tutti e se ti abitui a perdere poi è un attimo finire come due anni fa. Non pensiamo che questo Brescia rischi di fare quella fine, ma prima si provvede a cambiare trend e mentalità e meglio è. La partita di sabato a Bolzano ci darà se la squadra di Maran è stata davvero troppo brutta per essere vera nella serata reggiana. Vogliamo credere sia proprio così. Prima di tutto bisognerà tornare ad avere coraggio negli ultimi metri e tirare in porta come è successo con Palermo e Cittadella, ma non a Reggio. Come si può fare adesso senza Moncini e Borrelli, i due attaccanti titolari fermati da infortuni? Il calcio non è scienza esatta e magari con il Sudtirol si scoprirà un’inaspettata connessione tra Galazzi, Bianchi e Juric o magari anche con l’oggetto misterioso Buhagiar. Riteniamo utile riproporre nell’undici titolare, come play o mezzala poco importa, la grinta, le geometrie, il senso d’identità, l’attaccamento alla maglia, la leadership di Paghera. Averlo impiegato solo 5’ in Coppa Italia e zero nelle prime tre giornate di campionato, ci è parsa francamente una forzatura.
La serie B intanto è cominciata con problemi un po’ per tutti. In testa c’è, contro ogni pronostico, la Reggiana. Destinata a rientrare presto nei ranghi di metà classifica, campionato che è destinato a disputare anche il Cittadella. E cresce il rammarico per aver cestinato questi due jolly. Perchè poi arriverà il momento per il Brescia di affrontare le big e non saranno così indietro di condizione come appaiono adesso il Palermo (vittoria immeritata a Cremona), Cremonese (stesso score degli uomini di Maran), Sampdoria (un solo misero punto), Sassuolo etc.