BRESCIA, CONTINUA L’ESTATE DA SOGNO: STESO ANCHE IL PALERMO GRANDI FIRME
Dopo il Genoa in amichevole e il Venezia in Coppa Italia, gli uomini di Maran fanno un’altra vittima illustre nella prima di campionato: decide Adorni al 90’. Biancoazzurri dominanti nella ripresa
Brescia. E adesso sotto a chi tocca. E guai a chi tocca. Perchè questo Brescia è baciato in fronte da un non so che di magico, estasiante e prosegue nella sua estate da sogno. Il precampionato aveva fatto intuire le buone prospettive di una squadra, che ripartendo dalle non poche certezze della scorsa stagione era stata capace di stendere Genoa e Venezia. Due team di serie A. “Si, ma è calcio d’agosto e una era solo un’amichevole e l’altra Coppa Italia, che lascia il tempo che trova”.
Che partenza ! Avevano ripetuto un po’ tutti, questo mantra. Poi però è stato il momento di fare sul serio, di affrontare vis a vis una delle corazzate della serie B, un Palermo che non può permettersi di non entrare nelle prime due. E anche stavolta è stato un Brescia con la giusta personalità, un mix letale di attesa e coraggio. Un Brescia che sembra avere già nelle corde il momento giusto in cui colpire. Il minuto magico è stato il Novantesimo: cross di un immenso Dickmann (quanti palloni ha messo dentro l’area? quanto ha arato quella fascia, su e giù, giù e su?), testa di Adorni in un piacevolissimo bis di Marassi nella scorsa stagione e primi tre punti incasellati. Al Palermo grandi firme è stato concesso un solo tiro pericoloso: Ranocchia all’alba del secondo tempo, disinnescato da Lezzerini. E’ stato piuttosto il portiere del Palermo, Desplanches entrato verso la fine del primo tempo per sostituire l’infortunato Gomis, a doversi produrre in più interventi decisivi.
Senza se e senza ma. Dopo un primo tempo bruttino da parte di entrambe, con Maran a lasciare il possesso a Dionisi per il 70%, nella ripresa il Brescia si è trasformato. Mentre il Palermo non ha potuto che rimanere a guardare. Avrebbe potuto segnare molto prima e molto di più, la Leonessa. Adorni era già andato vicino al gol due volte, Borrelli aveva cestinato un cioccolatino di Galazzi, Bertagnoli si era attorcigliato su se stesso in volo a zero metri o giù di lì. Non si è accontentato, il Brescia. Ha voluto fortemente prendersi questi primi tre punti. Lanciando un primo messaggio al campionato. L’immagine di Maran, che prima di tornare negli spogliatoi si coccola con gli occhi i suoi ragazzi mentre festeggiano con la Nord (decisiva con un tifo ossessivo, continuo, tribale e non a caso anche stavolta il gol è arrivato lì sotto) dice tanto su questo gruppo. Che ha strapazzato un’altra volta un’avversaria, che potenzialmente dovrebbe essere più forte, competitiva, performante.
La B è lunga, anzi infinita. L’estate tra non molto finirà. Ma il sogno che Bisoli e i suoi fratelli vestiti di biancoazzurro si stanno coltivando ha dei semi che potrebbero attecchire a lungo e far crescere uno di quegli alberi che catturano attenzione ed entusiasmo. Con il Palermo è stato uno spettacolo per quasi 8000 (7.706 il dato ufficiale), sabato prossimo si replica al Rigamonti quando arriverà il Cittadella. Sotto a chi tocca.
(Prima del match premiati e osannati Anna Danesi e Giovanni De Gennaro, bresciani tornati con la medaglia d’oro dalle Olimpiadi)
BRESCIA, CONTINUA L’ESTATE DA SOGNO: STESO ANCHE IL PALERMO GRANDI FIRME
Dopo il Genoa in amichevole e il Venezia in Coppa Italia, gli uomini di Maran fanno un’altra vittima illustre nella prima di campionato: decide Adorni al 90’. Biancoazzurri dominanti nella ripresa
Brescia. E adesso sotto a chi tocca. E guai a chi tocca. Perchè questo Brescia è baciato in fronte da un non so che di magico, estasiante e prosegue nella sua estate da sogno. Il precampionato aveva fatto intuire le buone prospettive di una squadra, che ripartendo dalle non poche certezze della scorsa stagione era stata capace di stendere Genoa e Venezia. Due team di serie A. “Si, ma è calcio d’agosto e una era solo un’amichevole e l’altra Coppa Italia, che lascia il tempo che trova”.
Che partenza ! Avevano ripetuto un po’ tutti, questo mantra. Poi però è stato il momento di fare sul serio, di affrontare vis a vis una delle corazzate della serie B, un Palermo che non può permettersi di non entrare nelle prime due. E anche stavolta è stato un Brescia con la giusta personalità, un mix letale di attesa e coraggio. Un Brescia che sembra avere già nelle corde il momento giusto in cui colpire. Il minuto magico è stato il Novantesimo: cross di un immenso Dickmann (quanti palloni ha messo dentro l’area? quanto ha arato quella fascia, su e giù, giù e su?), testa di Adorni in un piacevolissimo bis di Marassi nella scorsa stagione e primi tre punti incasellati. Al Palermo grandi firme è stato concesso un solo tiro pericoloso: Ranocchia all’alba del secondo tempo, disinnescato da Lezzerini. E’ stato piuttosto il portiere del Palermo, Desplanches entrato verso la fine del primo tempo per sostituire l’infortunato Gomis, a doversi produrre in più interventi decisivi.
Senza se e senza ma. Dopo un primo tempo bruttino da parte di entrambe, con Maran a lasciare il possesso a Dionisi per il 70%, nella ripresa il Brescia si è trasformato. Mentre il Palermo non ha potuto che rimanere a guardare. Avrebbe potuto segnare molto prima e molto di più, la Leonessa. Adorni era già andato vicino al gol due volte, Borrelli aveva cestinato un cioccolatino di Galazzi, Bertagnoli si era attorcigliato su se stesso in volo a zero metri o giù di lì. Non si è accontentato, il Brescia. Ha voluto fortemente prendersi questi primi tre punti. Lanciando un primo messaggio al campionato. L’immagine di Maran, che prima di tornare negli spogliatoi si coccola con gli occhi i suoi ragazzi mentre festeggiano con la Nord (decisiva con un tifo ossessivo, continuo, tribale e non a caso anche stavolta il gol è arrivato lì sotto) dice tanto su questo gruppo. Che ha strapazzato un’altra volta un’avversaria, che potenzialmente dovrebbe essere più forte, competitiva, performante.
La B è lunga, anzi infinita. L’estate tra non molto finirà. Ma il sogno che Bisoli e i suoi fratelli vestiti di biancoazzurro si stanno coltivando ha dei semi che potrebbero attecchire a lungo e far crescere uno di quegli alberi che catturano attenzione ed entusiasmo. Con il Palermo è stato uno spettacolo per quasi 8000 (7.706 il dato ufficiale), sabato prossimo si replica al Rigamonti quando arriverà il Cittadella. Sotto a chi tocca.
(Prima del match premiati e osannati Anna Danesi e Giovanni De Gennaro, bresciani tornati con la medaglia d’oro dalle Olimpiadi)