LETTERE AL DIRETTORE: “LA MIA CHIAVE DEL BRESCIA 2024-25: LA GRINTA E IL CUORE E NON SOTTOVALUTARE LA FLESSIBILITÀ MODULISTICA”

Brescia. “Rispetto di tutti, paura di nessuno” è una frase che si sente spesso a fine motivazionale. Famoso motto di Max Bortolani, giocatore di football americano, ai più attenti verrà subito in mente tale frase citata da Caressa nel prepartita di Italia-Austria ad Euro 2020, nei suoi soliti monologhi molto stimolanti. A mio modo di vedere, le Rondinelle dell’ultimo anno si rispecchiano pienamente in questa citazione. Il Brescia di Maran è stata una delle più grandi sorprese della scorsa serie B, vincendo contro squadre ostiche quali Como, Modena, Catanzaro, Palermo e Sampdoria e raggiungendo degli insperati Playoff, grazie ad un gioco veloce, dinamico e ben strutturato, ma anche grazie alla voglia e alla grinta trasmessa dall’allenatore, che ha rigenerato una rosa che sembrava aver perso d’identità e motivazione. Dall’arrivo del nuovo tecnico, infatti, si sono registrati miglioramenti considerevoli per Borrelli, 8 gol per lui dall’arrivo del nativo di Trento alla guida; Besaggio, diventato titolare inamovibile grazie alle sue capacità tecniche e alla sua discreta forza fisica; Adorni, ritornato il perno della difesa che era a Cittadella; e anche per Bianchi, Lezzerini, Jallow, Galazzi e Bertagnoli, a cui serviva più fiducia e motivazione. Al netto di ciò, Massimo Cellino punta a non stravolgere gli equilibri della squadra per continuare sull’onda dello scorso anno: i 3 nuovi innesti, dunque, servono prevalentemente a dare più ampiezza alla rosa e donare quel pizzico di qualità e freschezza che in alcune partite è mancato, soprattutto alla fine.Dopo le amichevoli con i dilettanti e i tre test con Pergolettese, Lumezzane e Genoa, oltre a sviluppare un prima idea sui nuovi acquisti, ci hanno mostrato le caratteristiche e le novità del Brescia per il 2024/25

Il grande cambiamento si registrerà nell’ambito Moduli: si potrà passare, infatti, dal 4-3-2-1 o 4-3-1-2, ad un 4-2-3-1, con Bisoli e Paghera (o Verreth) a centrocampo; Galazzi, Bianchi (che però potrebbe essere ceduto secondo alcuni rumors) e Olzer o Buhagiar sulla trequarti, e una sola punta, ruolo in cui parte in vantaggio Moncini dato l’infortunio di Borrelli, che però sembra quasi del tutto guarito. In caso di estrema emergenza, la Leonessa si può adattare ad un 4-3-3 con “falso nueve”, con Besaggio o Bertagnoli che si aggiungono al centrocampo di Bisoli & co e le ali Galazzi e Buhagiar, con Bjarnasson riserva di lusso, a supportare Olzer come Falso nueve (già testato in diverse partitelle a causa dell’emergenza infortunati registrata tra aprile e maggio dell’anno scorso).Da tenere in considerazione il 4-3-3 classico, ma quest’ultimo è stato testato ancora più di rado. Se si vuole puntare ad un Brescia più difensivista, magari in caso di un match complicato, Maran potrà giocarsi la carta della difesa a 3, schierando un 3-5-1-1/3-5-2, con Trio difensivo composto da Cistana, Adorni e Papetti, a cui potrà fare da cambio uno tra i misteriosi difensori esteri che sta osservando il presidente; Corrado e Dickmann spostati come esterni, i 3 già citati a centrocampo e una/due punte schierabili, scegliendo tra Borrelli, Moncini, Bianchi, Bjarnasson, Olzer, Buhagiar e Galazzi, con questi ultimi 3 preferibili come trequartisti. Anche il 3-4-2-1 e il 3-4-1-2 sono moduli che si adattano alla rosa, ma quest’ultimi, nelle poche volte che sono stati utilizzati dal tecnico trentino hanno mostrato risultati altalenanti. In caso di arrivo di Ante Juric e/o Olivieri (con le quotazioni di Torregrossa che si abbassano notevolmente, data la smentita di Cellino su un suo possibile ritorno a Brescia), si avrà una coperta più lunga in attacco, per non soffrire come l’ultimo mese della scorsa serie B, facendo quindi virare l’ago della bilancia a favore del 4-3-1-2, come abbiamo già visto col Genoa, con lo stile di gioco che rimane quello della scorsa annata: tanto lavoro sulle fasce da parte degli esterni e delle mezzali, regista che punterà a lasciare libero il corridoio centrale per allargare sulle fasce o verticalizzare sui giocatori più fisici che dovranno sacrificarsi lottando molto spalle alla porta per far salire la squadra, cercando di privare poi gli avversari di punti di riferimento in fase di non possesso. Sul piano teorico, grazie a tali fattori, potremmo risultare una delle squadre più insidiose e interessanti del campionato, ma la carta degli imprevisti è sempre ben nascosta nel mazzo…

Simone Franzelli