LETTURE D’ESTATE: MAGLIE E RICORDI, QUANDO SBAGLIAI CURVA IN PAVIA-BRESCIA E NON CAPII PERCHÈ GRITTI AVESSE LA MAGLIA ROSSA…

Brescia. Ogni anno, come tutte le squadre, il Brescia cambia la casacca e si formano le consuete due categorie: gli entusiasti e quelli a cui non piace affatto. In pratica è come quando la vostra dolce metà cambia il look: c’è una fase di apprezzamento o rifiuto, poi ci si abitua, continuando ad amarla per quello che rappresenta.
Ho visto in video, contro il Genoa, la seconda maglia, quella che potremmo definire estrema, un bel bianco candido con la V rosso vivo, bella da vedere anche se, secondo me, il rosso con il Brescia , ci sta come i cavoli a merenda, anche se è sicuramente meglio di quella verde ramarro di un paio di stagioni fa.
La prima volta che vidi il Brescia in maglia completamente rossa, ma senza la tradizionale V sul petto, fu negli anni 80, a Pavia, l’anno della promozione dalla C alla B con Pasinato in panchina. Ero militare e ricordo che non fu una giornata in cui ero particolarmente lucido, visto il pranzo pre partita: per prima cosa sbagliai curva, seguendo i colori delle sciarpe dei tifosi ( i colori sono molto simili), poi tifai per il Pavia, che aveva la maglia bianca per almeno metà del primo tempo quando, ad un certo punto, chiesi al mio amico: pota, ma cosa ci fa Gritti con la maglia rossa?

Ezio Frigerio