Davanti a 1800 spettatori, al Rigamonti, le Rondinelle concedono quasi nulla agli avversari di categoria superiore e si prendono una bella soddisfazione. Borrelli in campo dopo quattro mesi. Mercato: Cellino (a bordo campo) congela per il momento Torregrossa e Olivieri, briefing con il club rossoblù per Calvani
Brescia. Il Brescia ha fatto calcio. L’ha fatto piacevole, coraggioso, compatto, attento. Identitario. Ha vinto 2-0 la quinta amichevole pre campionato contro il Genoa di serie A, davanti ai 1800 del Rigamonti, in un primo tempo dal caldo opprimente mentre nella ripresa una brezzolina (trasformatasi nel dopo partita anche in un breve acquazzone) ha consentito di giocare la partita in condizioni quasi buone.
Difesa e contropiede. E’ stato un Brescia che ha lasciato a lungo il pallone nella prima metà di primo tempo ai liguri, ma difendendosi senza affanno e sempre pronto a ripartire. Ha concesso un paio di colpi di testa nella propria area (a Thorsby e Matturro), ha colpito quando ne ha avuto l’occasione: 36’, tacco di Bertagnoli ad aprire per Dickmann, che dall’insolita posizione di esterno sinistro ha messo una palla al bacio, che Moncini ha capitalizzato al volo. Tutto molto bello. Secondo gol in due partite giocate del Moncio.
Pericoli disinnescati. L’unica vera palla gol, con la partita ancora in bilico, il Genoa l’ha avuta a inizio ripresa: bravissimo Lezzerini nel dire no a Vitinha. Poi ce n’è stata ancora una per Retegui di testa al 92’, ma il risultato era ormai in ghiaccio grazie al rigore di metà ripresa conquistato da Galazzi (tiro e mani del solito Matturro, poi uscito per un brutto infortunio alla spalla) e trasformato da Borrelli. Al rientro dopo quattro mesi, Gennaro è apparso logicamente appesantito, imballato, ma si è dato molto da fare e il gol su rigore sarà utile per dargli fiducia, convinzione, autostima. E per chiudere definitivamente la querelle estiva delle mancate presenze alle visite mediche, prima che Cellino lo riscattasse.
Là dietro serve un innesto. Difesa del Brescia sugli scudi: anche senza Cistana (a riposo precauzionale per fargli tirare un po’ il fiato), Adorni e Papetti si sono comportati più egregiamente, giocando tutta la partita anche perchè altri stopper non ce n’erano. S’impone l’acquisto del sostituto, almeno a livello numerico, di Mangraviti. Un briefing è stato fatto con il Genoa, a fine partita, per il 2004 Calvani, entrato a metà ripresa. Anche senza Gudmundsson ed Ekuban, il Genoa aveva comunque in campo punte del calibro di Messias e Vitinha. Ma il Brescia li ha contenuti benissimo e, ribadiamo, senza troppo soffrire.
Qualità e nuove punte. Buone indicazioni dai due trequartisti: Olzer nel primo tempo e Galazzi nella ripresa. Maran li ha messi alle spalle di due punte (Bianchi e Moncini prima, Buhagiar e Borrelli poi), un segnale che si vuole andare verso l’attacco con un trequartista e due attaccanti. Proprio per far coesistere Borrelli e Moncini, i gemelli del gol. Per ora Cellino, che ha visto il match a bordo campo e che questo venerdi alle 17:30 parlerà in conferenza stampa a Torbole Casaglia in occasione dell’ufficialità del rinnovo della sponsorizzazione con Dac (come da noi anticipato), ha congelato le due possibili operazioni in entrata per l’attacco: Torregrossa (che aspetta solo una chiamata per fare le valigie a Pisa e tornare a Brescia) e Olivieri. Ma agosto è lungo e una pur bella iniezione di ottimismo ed entusiasmo, com’è questo 2-0 al Genoa, non può certo obnubilare di fronte alla necessità di rendere ancora più competitivo questo Brescia. E far sì che la squadra di Maran se la possa davvero giocare alla pari o quasi con le corazzate, che certo non mancano.