IL CALENDARIO DEL BRESCIA: DAL BATTESIMO DI FUOCO ALLA RIPARTENZA TERRIBILE FINO ALLA CHIUSURA SEMI MORBIDA

L’analisi di Bresciaingol.com sul cammino delle Rondinelle nella prossima stagione

Brescia. Meglio partire subito forte misurandosi con le squadre più attrezzate, oppure è preferibile affrontare una neopromossa, nella speranza che paghi l’emozione del debutto ma con il rischio di fare una brutta figura? Oppure cambia poco e le avversarie vanno affrontate tutte prima o poi, ed è il campo a decidere la difficoltà del calendario? Nel giorno della stesura del calendari, il rischio di cadere nella banalità è altissimo. Un paio di aiuti al Brescia degli scorsi anni sono arrivati dalla buona sorte: affrontare, come capitato due stagioni orsono ai ragazzi di Pep Clotet, un Südtirol neopromosso alla prima giornata, con un allenatore pro-tempore in attesa di Pierpaolo Bisoli, non è stato certamente un avvio complicato. Lo stesso è successo nel 2021, anno in cui il Brescia di Inzaghi è stato accoppiato nella seconda giornata a un Cosenza appena ripescato in luogo del Chievo, con una squadra ancora tutta da costruire. Ma due rondini non hanno fatto poi primavera, anzi.

Battesimo di fuoco. La prima avversaria dei ragazzi di Rolando Maran sarà l’ambizioso Palermo di Alessio Dionisi. Partita spartiacque lo scorso anno (4-2 siglato dalla doppietta di Borrelli e dalle reti di Paghera e Bisoli, con Brunori e Di Francesco a illudere i Rosanero) per la rincorsa playoff biancazzurra, quest’anno sarà la gara inaugurale e di solchi, anche volendo, non potrà tracciarne. A seguire il solito Cittadella nella solita gara da “tripla“ e due trasferte consecutive a Reggio Emilia contro la Reggiana priva di Nesta e a Bolzano. Dopo la sosta i due test contro Frosinone e Pisa, che potranno contendersi fino alla fine un posto nei playoff, saranno probanti, così come i due derby lombardi contro Mantova e Cremonese che chiuderanno il mese di settembre, seguiti dalle due sfide contro Sassuolo e Cesena. Terminata la “fase“ Lombardia ed Emilia Romagna, sarà la volta della Liguria con Samp e Spezia, in una curiosa coincidenza di un “cervellone“ che talvolta sembra divertirsi un mondo con gli incroci casuali. La parola chiave della seconda metà del girone d’andata sarà invece sud Italia: in ordine infatti il Brescia sarà contrapposto al Cosenza in casa, alla Juve Stabia fuori, al Bari al Rigamonti, al Catanzaro al Ceravolo e alla Salernitana all’Arechi, partite inframezzate dalla gara interna contro la Carrarese neopromossa e dal finale nel «Clasico» di B contro il Modena. 

Ripartenza terribile. Il girone di ritorno vedrà il Brescia subito impegnato contro Cremonese e Samp, due squadre che puntano alla promozione diretta. Meglio affrontarle a dicembre piuttosto che a maggio? Lo scopriremo solo giocando. A seguire Bari al San Nicola, Catanzaro in casa e trasferta contro la Carrarese. Un nuovo mini ciclo pericoloso vedrà il Brescia impegnato consecutivamente contro Salernitana, Sassuolo e Palermo, gare inframezzate dalla partita interna contro il Sudtirol, gara scivolosa. Alla trentesima giornata sarà la volta di Brescia-Cesena, partita a cui seguiranno la trasferta in Ciociaria contro il Frosinone e in Liguria contro lo Spezia e la sfida contro il Mantova di Davide Possanzini. Anche per quest’anno Cosenza Brescia sarà poi in aprile, a seguire Reggiana e Pisa in casa e finale contro Juve Stabia, Cittadella e, ancora una volta, Modena. Squadre che molto probabilmente non lotteranno per la serie A diretta ma neanche – tranne la Juve Stabia – per la salvezza.

Guida al campionato. Il Brescia, se davvero vorrà puntare alla promozione diretta, dovrà esser bravo a partire subito forte, lanciando subito un messaggio chiaro al campionato. Fare gara di testa è stressante, ma rincorrere lo è di più e lo scorso anno lo dimostra. Sarà importante perdere poche partite e talvolta, piuttosto che rischiare di perdere, anche un punto potrà essere prezioso. L’importante sarà come sempre aver pazienza, senza abbandonarsi agli isterismi se le cose non dovessero funzionare fin da subito e, da questo punto di vista, i leader dello spogliatoio sono una garanzia di lavoro silenzioso ma efficace. Poi certo, Massimo Cellino dovrà esser convinto di ciò che vedrà in campo, altrimenti saranno dolori. Esisteranno gli avversari, che sul campo potranno dimostrarsi migliori del Brescia. Sarà un campionato di momenti. Le gare saran trentotto e bisognerà guardare partita per partita. Ecco il rischio della banalità. Meglio fermarsi.