I TEN TALKING POINTS DI AVVICINAMENTO ALLA STAGIONE 2024-25

Brescia. Buonasera cari amici e Ben ritrovati a Ten Talking Points, la rubrica che – dopo un periodo di assenza – rinasce in una notte di mezz’estate con qualche considerazione sparsa prima dell’inizio delle visite mediche. Avvertenza: sono pensieri in libertà, che alla prova dei fatti saranno certamente smentiti. Astenersi dunque i «lasciamoli lavorare, poi valuteremo», «siete già a criticare» e simili. 

  1. Il Brescia inizierà la prossima settimana la marcia di avvicinamento alla stagione 2024-2025, l’annata che – almeno nelle premesse – sarà quella dell’obiettivo serie A. Per ora non c’è molto da segnalare. La campagna abbonamenti è partita con largo anticipo, con numeri – si mormora – deficitari, ma sbaglia chi ancora si stupisce. Gli affezionati son quelli, se le cose andranno bene aumenteranno, altrimenti resteranno tali e chi lavora di sabato per sua fortuna continuerà a farlo. Borrelli è stato riscattato dopo qualche mugugno, ed è un investimento importante per il futuro. Sono poi arrivati Verreth e Corrado che sostituiranno Van de Looi e Huard e infine Buhajar sarà la solita scommessa stagionale. 
  2. Il gruppo squadra è consolidato. Molti giocatori del Brescia attuale fanno parte da anni della rosa e questo è certamente un aspetto positivo. Poi se Rolando Maran deciderà di giocare con due trequartisti e una punta o un solo fantasista dietro alle due punte, alla fine sarà solo una questione di numeri. La sostanza rimarrà quella. 
  3. Gran parte della sostanza difensiva è formata da Andrea Cistana, che fino al 15 luglio potrà liberarsi a zero in caso di chiamata dalla serie A. Una chiamata che credo non arriverà, nonostante l’opportunità per molte squadre del massimo campionato di prendere un buon centrale di difesa a costo zero. Ma forse, ciò che siamo abituati a considerare un baluardo da fuori viene percepito come un centrale bravo ma fragile. E forse lo stesso Cistana, piuttosto che fare il comprimario in serie A, ha scelto di essere il punto di riferimento difensivo del Brescia in B. La carriera è tanto ma non è tutto nella vita e certi treni passano una volta sola.
  4. La novità piace e incuriosisce chiunque. Ma siamo così sicuri che Corrado toglierà il posto a Jallow? E siamo altrettanto certi che Verreth diventerà titolare al posto di Paghera? Io ho i miei dubbi a riguardo. 
  5. Un’altra questione mi rende perplesso: se i nuovi acquisti sono, almeno numericamente, gli eredi di Van de Looi e Huard, la rosa non si è allargata. É tale e quale a quella dell’anno scorso. Con una rosa così corta – seppur con i bilanci a posto, come si tiene costantemente a ricordare – perché l’obiettivo passa di colpo dalla salvezza alla serie A? É arrivato un giocatore a spostare gli equilibri? Non mi sembra. E non voglio essere il solito gufo, ma un pompiere sì. Il Brescia sarà da promozione se Borrelli farà 20 gol e Moncini 10 o viceversa e se la difesa proseguirà sui numeri ottimi della scorsa stagione. Altrimenti vedo più credibile un obiettivo playoff, almeno per il momento. Poi tutto può cambiare nella vita. Ma ad oggi la situazione è questa.
  6. Numericamente permangono anche dei buchi: i terzini – soprattutto se dovesse essere ceduto Mangraviti – sono tre per due posti, così come i centrali. Anche a centrocampo potrebbe mancare ancora qualcosina, ovvero un sostituto di Besaggio. Zona trequartisti discretamente affollata, davanti dietro a Borrelli e Moncini ci sono Bianchi, che per me resta una risorsa e non un problema, e l’australiano tutto da scoprire. Mancuso mi sembra in una discreta fase calante della carriera, Olivieri non mi fa impazzire; invece Torregrossa mi convince già di più per mille motivi. In panchina per fortuna c’è una garanzia che però non deve diventare un parafulmine se le cose non dovessero andare bene, almeno per un periodo.
  7. Certo è che il Brescia parte comunque davanti rispetto a tante squadre che solo di recente hanno ufficializzato il loro tecnico e alla Salernitana che un tecnico ce l’aveva, ma ora ne ha già uno nuovo. La situazione non mi pare brillante nemmeno a Catanzaro: se perdi Fulignati, Van de Putte, Ambrosino – che era in prestito ma poco cambia – e Vivarini in una sessione di mercato, con una situazione debitoria non buona, il rischio di un campionato di sofferenza c’è. La Sampdoria poi non credo sbaglierà per due volte stagione. Coda potrebbe essere l’arma in più.
  8. Il ritorno all’oratorio di San Michele a Travagliato mi evoca subito dolci ricordi: la punizione di Modic, la doppietta di Razzitti. Bei ricordi dei tempi che furono. Sono felice che il Brescia si apra al territorio. Perché poi, se uno non va in vacanza, di sabato pomeriggio d’estate cosa può fare?
  9. Voglio fare una scommessa: l’anno prossimo sarà il momento del definitivo salto di qualità per Besaggio. Stravedo per il calciatore, che ha mezzi importantissimi. Spero di non sbagliarmi, ma sono ottimista. 
  10. Ripeto, non prendete queste mie considerazioni come verità di fede. La sessione di mercato è ancora lunga, molte cose possono cambiare. Sono spunti di riflessione sulla situazione al 5 luglio, sulle cose fatte bene e su quelle migliorabili. E, ribadisco ancora una volta, meglio navigare a fari spenti per poi emergere piuttosto che partire coi botti e poi arrabbiarsi perché le cose non vanno come tutti speriamo. Tutti avvisati, mezzi salvati…

A risentirci. Un saluto a tutti i lettori di Bresciaingol.com