CELLINO: “IO, SARDO, E I BRESCIANI SIAMO TESTE DURE. ESSERE INSULTATO MI PARE TROPPO, DAI TIFOSI SONO STATO TRATTATO MALE INGIUSTAMENTE. SIAMO FORTI, ANCORA DUE ACQUISTI PRIMA DEL RITIRO”

Il presidente del Brescia a La Gazzetta dello Sport: “Ho bravi ragazzi in squadra, non va bene minacciarli come è stato fatto un anno fa, è sbagliata l’educazione della società. Borrelli deve fidarsi di me come ha fatto Tonali. Non posso permettermi di acquistare lo stadio, ho già speso tanto per rimodernarlo. I miei colleghi presidenti non capiscono niente, bisogna investire nelle strutture non negli stipendi. Il Como è stato fortunato, gli abbiamo dato una lezione di calcio, Parma e Venezia hanno meritato. Ora occhio a Palermo, Pisa, Spezia, Cremonese, forse al Cesena“

Milano. Massimo Cellino ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha toccato diversi punti. Eccoli riassunti.

Dalla C sul campo all’obiettivo serie A. “Non penso più alla retrocessione. Le disgrazie si dimenticano in fretta. Oggi spero solo di andare in vacanza, sono tre anni che ci provo… Lavoro con persone persone speciali, ci aiutiamo a vicenda. Maran non è come gli altri: è uomo d’azienda, mi
piace, trasmette entusiasmo ed energia. Se manca a lui, ci penso io. E se siamo giù in due, ci
pensa Castagnini. Sono presidente da 33 anni, i miei colleghi non capiscono niente di calcio. Io pago tutto regolarmente e gli altri fanno i concordati. Non esiste. La promozione del 2019 nemmeno la ricordo… L ’anno dopo c’è stato il Covid, a Brescia è stato pesante, solo ora vedo un po’ di luce. I giocatori non volevano venire perché il centro sportivo non c’era. Per convincerli abbiamo messo il rendering sul sito, però lo volevano vedere e noi stavamo ancora seminando l’erba… Abbiamo dovuto prendere tempo. Adesso siamo all’avanguardia: non bisogna investire negli stipendi, ma nelle strutture”.

Stadio, contestazioni e Borrelli. “Non mi posso permettere di acquistare lo stadio. Ho speso milioni per riadattarlo, ora è decente. Io guardo lontano, qui la potenzialità è enorme: con più sostegno, più tifosi e sponsor, la squadra rappresenterebbe meglio la città. Io sono sardo, loro bresciani: due teste dure. Io se sbaglio chiedo scusa, sono stato trattato male ingiustamente. Vorrei vincere sempre, se perdo ho vergogna. Mi pare troppo essere insultato. Qui i tifosi mi hanno fatto male. È sbagliata l’educazione, oggi conta avere una società sana. I nostri sono ragazzi perbene: minacciandoli come un anno fa si fa solo del male. I giocatori sono gestiti male dai procuratori e tardano a crescere. Borrelli è un giocatore di valore e non ci ha detto di voler andare via. È il più pagato a Brescia e lo aspetto. Tonali mi ascoltò, lo faccia anche lui: in B non c’entra nulla, ho fatto un sacrificio, adesso ci deve portare in A e pensare in grande”.

Il roster 2024-25. “Siamo forti. Non vendiamo nessuno. Abbiamo preso il centrocampista olandese Verreth e l’ala australiana Buhagiar, abbiamo riscattato Borrelli, Dickmann, Jallow, Galazzi e Besaggio. Cerchiamo due giocatori prima del ritiro, perché in ritiro la squadra deve essere fatta. Il Como è è stato fortunato: gli abbiamo dato lezione di calcio. Parma e Venezia hanno meritato, anche la Cremonese meritava. Adesso occhio a Palermo e Spezia, o al Pisa e forse il Cesena. Chi retrocede farà fatica: sarà un torneo più equilibrato, quindi più difficile”.

Diritti televisivi. “I broadcaster tendono a risparmiare, eppure l’audience è ottima. Da imprenditore dico: sono pronto a comprarli. Balata ha fatto un grande lavoro. Ci bisticciavo, adesso difende la sua Lega come nessuno”.