RIECCO ROBY BAGGIO, A SORPRESA AL PALALEONESSA: “CHE NOSTALGIA, BRESCIA SEMPRE NEL MIO CUORE”. CORI, SELFIE E UN’ACCOGLIENZA DA STAR PER L’EX CAPITANO DELLLE RONDINELLE

Ospite dello sponsor Techne, ha assistito al match tra Germani e Milano. Sugli spalti è sembrato di tornare indietro di 20 anni e come se fosse al Rigamonti: “Tornare in questa città mi riporta grandi ricordi, spero che le Rondinelle possano tornare in A”

Brescia. “Tutto il mondo sa…che il biancoblù del Brescia è la sua maglia…quando in campo va, in ogni stadio ci sarà battaglia…noi vogliamo che tu firmi a vita per il nostro Brescia, sei sempre tu che ci porti in vantaggio, facci sognare Roby Baggio”.

Con questo coro, il suo coro, i cinquemila cuori biancoblù del PalaLeonessa hanno accolto in una vera e propria ovazione il ‘divin codino’ a Brescia, ospite e spettatore d’onore di gara-3 fra Germani e Olimpia Milano (partita vinta dagli ospiti 96-86, che hanno così chiuso la serie 3-0 mettendo fine alla stagione della squadra di coach Alessandro Magro). Cinquemila persone in attesa, che per alcuni minuti si sono completamente dimenticate di una semifinale playoff scudetto. Un tripudio da brividi, da vera e propria pelle d’oca. Cinquemila voci riecheggianti quel coro che per quattro stagioni, dal 2000 al 2004, ogni domenica ha caratterizzato l’ambiente sonoro del Rigamonti e di ogni stadio in cui giocavano le rondinelle. Un salto indietro nel tempo a piè pari di 20 anni. Un’ulteriore, qualora fosse necessaria, dichiarazione d’amore di tutta la città di Brescia nei confronti di uno dei più grandi calciatori italiani (se non il più grande in senso assoluto) di tutti i tempi, che con rispetto e onore ha indossato 95 volte quella maglia blu con la V bianca sul petto tanto cara a ogni bresciano, portando inoltre con estrema classe la fascia di capitano al braccio, in casa e in trasferta. Un attestato di stima da parte di grandi e meno grandi. Di chi in quei gloriosi primi anni duemila sugli spalti del Rigamonti c’era e di chi invece ha solo potuto recuperare online o sentito narrare da genitori e parenti le giocate con le quali Roberto Baggio dipingeva calcio con i colori del Brescia addosso. Un riconoscimento anche da parte di chi è appassionato di un altro sport come il basket, ma che di fronte alla grandezza di un campione senza confini, che travalica le barriere, non può restare indifferente.

Un bentornato che ha sorpreso Roby Baggio, visibilmente emozionato dall’ovazione riservatagli da tutto il PalaLeonessa. A dimostrazione di come Brescia riconosca e non dimentichi chi ha fatto la storia non solo di una società sportiva, ma di una città intera. Perché nessun altro in questa città sarà come Roberto Baggio.

Lui si è visibilmente commosso quando è partito il coro, che per quattro anni faceva da colonna sonora al Rigamonti: “Che nostalgia, quando ripenso agli anni di Brescia ho dei ricordi bellissimi. Tornare in questa città per me è sempre bello, speciale. Ringrazio tutti per l’accoglienza che mi è stata riservata al palasport. Porto sempre nel cuore le Rondinelle e la città di Brescia e spero che le Rondinelle possano tornare in serie A” ha confidato a chi gli ha chiesto quanto pensi ancora alla squadra della quale è stato capitano per quattro anni.