LETTERE AL DIRETTORE: “UNA CITTÀ INDIFFERENTE PER MOTIVI MAI COMPRESI E UNA PROVINCIA DISAMORATA”

“Caro Cris, cara redazione di Bresciaingol,

Vi leggo da sempre e per la prima volta Vi scrivo, perché gli eventi di questi giorni mi hanno suscitato varie riflessioni. 

Innanzitutto, da tifoso del Brescia, Vi ringrazio: senza di Voi non si saprebbe quasi assolutamente nulla (e pódarès apó fà sensa del “quasi”, a parlà ciàr), grazie ad una “società” che, ormai da anni, ha una comunicazione da far invidia anche a quella del Partito Comunista della Germania Est nel suo periodo più cupo. 

Ho letto la lettera del sig. Roversi e vorrei esprimere la mia stima per tutti coloro, gnari e gnare, che rappresentano i nostri colori anche in trasferta.

Per motivi di studio mi alterno tra casa e Verona: là il lunedì sera ben due tv locali (TeleArena e TeleNuovo) seguivano la partita-salvezza degli Scaligeri. E ho visto un entusiasmo verace, un orgoglio civico largamente condiviso che noi abbiamo perso, temo davvero ormai irrimediabilmente. A riprova di ciò un fatto: la scorsa settimana, camminando in Via Musei, a poca distanza tra loro ho scorto due bandiere: una bianconera ed una nerazzurra (quest’ultima perlomeno targata MI). Bandiere blu o azzurre con la V bianca (per me e per i lettori la più bella del Mondo) gnà a pagàle. Mentre oltre il Garda, alla finestra o al balcone, quasi solo bandiere gialloblu.

Inoltre, la storica vittoria còlta oltre l’Oglio ha dimostrato che la Provincia – quella che il calcio delle “supeleghe” e degli sceicchi vorrebbero ridurre a semplice giullare per i loro giochetti, se non direttamente spazzare via – può vincere e farlo meglio degli altri, ovvero senza debiti né ricapitalizzazioni né magagne finanziarie, al contrario di come ci hanno invece abituato, da tempo immemore, le solite strisciate.

Da tifoso del Brescia mi duole parecchio scrivere questo, ma troppo spesso forse ci si dimentica che il calcio è semplicemente un gioco e da sportivi va riconosciuto il merito laddove esista, anche a chi ci è rivale e/o non brilla per simpatia.

Questo risultato a mio parere ha dimostrato, all’Italia ed all’Europa intera, che un’industriale serio, economicamente solido ed innamorato autenticamente della propria terra e della propria città – se unito ad una politica intelligente e favorevole e ad una programmazione seria e costante – nel tempo può cogliere grandi traguardi. 

Quello che fa rabbia è la consapevolezza che la nostra provincia e la nostra città non hanno nulla in meno delle realtà sopra citate. Ma ciò non interessa a nessuno di dovere, ormai da tanti, troppi anni. Penso che ormai sia meglio parlarne solo alla Vittoria Alata, al Mostasù od ai Leoni del Ghidoni a guardia del Castello, i farà ac negót ma perlomeno i te scúlta. 

Un sindaco realmente interessato alle sorti della compagine cittadina non si vede dai tempi di Bruno Boni, mentre un industriale con grande disponibilità dai tempi di Carlino Beretta. E di questo passo, temo che mancheranno per chissà quanto altro tempo ancora.

Cellino, inutile illudersi, ha già pronti da tempo gli ennesimi Carneadi provenienti dalle più lontane aree del mondo conosciuto e, sapendo che si tratta sempre e solo di “colui che ha un problema per ogni soluzione” – (la miglior definizione che abbia mai letto di questo personaggio) – non vedo francamente via d’uscita. Finché ci sarà quest’individuo io spero solamente e vivamente di salvarmi, il resto è tutto extra. 

Ma forse tutto questo è solo ciò che si merita una città che prima ha lasciato completamente da solo e, non paga di ciò, ha poi duramente contestato Gino Corioni da Ospitaletto. Un signore che, nonostante tutto, ci ha sempre messo i soldi, oltre che – soprattutto – la faccia. 

Riporto due articoli di Rivista Contrasti, una delle poche redazioni sportive nazionali super partes credibili, se non l’unica rimasta tale nell’anno 2024 dell’Era Volgare.

Purtroppo risulta molto difficile non essere d’accordo con la loro analisi.

https://www.rivistacontrasti.it/gino-corioni-presidente-brescia-presidentissimo-serie-a-mazzone-baggio-tifosi-ultras
https://www.rivistacontrasti.it/brescia-cellino-serie-b-retrocessione-serie-c-verdetto-tribunale-ripescaggio-contestazione-tifosi

Certamente, se penso a realtà come Alessandria mi consolo, ma perché la provincia più industrializzata d’Italia deve essere ridotta così?!

Chi l’ha detto che Brescia e i Bresciani debbano rassegnarsi a prescindere a non essere degnamente rappresentati nella principale disciplina sportiva nazionale?! 

Io non ci sto, non ci sono mai stato, ma temo di essere rimasto uno dei pochi.

Avrei voluto scriverVi di tutt’altre cose, ma temo seriamente che, avanti di questo passo, sia una condizione sempre più difficilmente reversibile. 

COMUNQUE ED OVUNQUE

SEMPRE FORZA BRESCIA!

Dylan Albertini”