BRESCIA, IL PAGELLONE DI FINE CAMPIONATO

Lezzerini 6

Un piccolo passo avanti rispetto alla scorsa stagione. 25 presenze, 8 volte senza subire reti e un infortunio nella fase centrale della stagione; questo il bilancio in estrema sintesi della stagione del portiere romano, corredato da parecchi mugugni per le molte incertezze sulle uscite, ma anche da parecchie parate pregevoli. La prossima stagione, piaccia o non piaccia, si ripartirà ancora da lui. 

Andrenacci 6

Subentra a Lezzerini dopo l’infortunio al gomito subito da quest’ultimo contro il Como. Non parte bene a Catanzaro, poi pian piano migliora. Errori gravi non se ne ricordano, ma poche sono anche le parate salva risultato. 

Avella 7

Forse la miglior scoperta stagionale. Arrivato nello scetticismo generale, si costruisce la credibilità partita dopo partita, finendo per essere rimpianto da molti nel momento in cui Lezzerini a Cosenza si riprende il suo posto tra i pali. Para anche un rigore a Benedyczak. 

Dickmann 8.5

E a proposito di intuizioni di mercato, il terzino ex Spal è forse il miglior acquisto degli ultimi anni di casa Brescia. Chi ha infatti terzini come Dickmann, abili sia a difendere sia ad attaccare, se li fa pagare parecchio. Il Brescia è però riuscito lo stesso a fare l’affare, venendo ripagato da una stagione giocata a 1000 all’ora e da un gol ad Ascoli fondamentale, perché giunto forse nel momento di maggiore difficoltà fisica per i ragazzi di Rolando Maran. 

Muca s.v.

Cistana 7.5

Stagione come sempre molto positiva per il centrale di via Cremona. Quando c’è, che sia difesa a tre o a quattro, si sente. Permane il solito debito con la malasorte, che lo ha tenuto fuori anche questa stagione per la bellezza di sedici partite. 

Adorni 8

Per costanza e livello di rendimento il miglior centrale di difesa biancazzurro di questa stagione è l’ex capitano del Cittadella. Una bella storia di rinascita sportiva: da indesiderato con un piede sulla soglia del centro sportivo di Torbole Casaglia a titolare inamovibile, perfetto nelle chiusure difensive e pericoloso in avanti. Il gol di Genova contro la Sampdoria resterà una delle immagini più belle della stagione. 

Papetti 6.5

In crescita. Non mancano gli errori (Parma, Marassi per citare i più eclatanti) ma in generale, al fianco di Adorni, sembra maturato. Forse il peccato originale è la troppa sicurezza nei suoi mezzi. 

Mangraviti 6

Una stagione senza infamia e senza lode. Qualche volta a tappare i buchi a sinistra, qualche volta da terzo centrale sempre a sinistra, con pochissimo da segnalare. Un’annata in cui La Mantia è diventato la sua cryptonite. Ora è tra i sacrificabili del prossimo mercato estivo. 

Cartano s.v.

Debutta a Bari l’ultima giornata di campionato.

Jallow 6.5

Maran decide di adattarlo in un ruolo non suo e il terzino svedese ci mette molta abnegazione, riuscendo a farsi valere grazie soprattutto al suo atletismo. Chiude però in calando, con tanti errori e una condizione fisica deficitaria. È notizia di poche ore fa il rinnovo del contratto fino al 2026: a sinistra si ripartirà da lui. 

Huard 5.5

Fuori dalle rotazioni, entra ogni tanto senza lasciare particolare traccia se non a Parma, quando si fa espellere per una sceneggiata evitabile, per cui si scuserà poi. Avrebbe meritato di giocare di più nel finale di stagione con un Jallow scarico, ma Maran ha optato per la continuità. In scadenza, lascerà Brescia senza particolari rimpianti. 

Fares 5

Delusione. Nonostante parecchie chance, non ritrova mai la condizione migliore dopo i gravi infortuni che lo hanno messo fuorigioco più di un anno e mezzo. 

Bisoli 9

Il migliore, ma non è una sorpresa. Ogni aggettivo risulta ormai superfluo e ridondante. Lasciamo allora parlare i numeri: 33 presenze, 3 gol, 5 assist e 7 ammonizioni perché esser capitano é anche farsi valere quando serve. Carattere da vendere, un esempio per tutti i suoi compagni e le lacrime di Catanzaro post eliminazione ai playoff sono un pugno nello stomaco per tutti i tifosi biancazzurri. 

Bertagnoli 6

Rientra con un bel gol a Cittadella. Poi poco altro. Non era facile inserirsi nel consolidato trio Bisoli-Paghera-Besaggio, ma il centrocampista ex Chievo fa poco, quando chiamato in causa, per instillare dei dubbi in Maran. Rimane però una risorsa di questa squadra e con una preparazione estiva finalmente completa, siamo certi che potrà ancora dire la sua in maglia Brescia.

Fogliata 6

Uno dei giocatori che ha patito maggiormente l’esonero di Daniele Gastaldello. Sui 532 minuti giocati in stagione, 503’ sono sotto la gestione dell’ex centrale padovano e solamente 29’ sotto quella di Maran. Si mette in evidenza subito con la bella combinazione per Bjarnason alla prima giornata giocata contro il Cosenza; poi si perde.

Paghera 8.5

Stagione ottima per il centrocampista di Roncadelle. Maran, dopo un primo periodo in cui sembrava che per il capitano ex Ternana non ci fosse posto, gli ha consegnato le chiavi del centrocampo e lui ne ha gestito tempi e ritmi. Il gol contro il Palermo é una gemma. L’abbraccio del Rigamonti il weekend successivo alla scomparsa della madre è invece un momento toccante, con un minuto di silenzio allo stadio Rigamonti da brividi. 

Van de Looi 6

Chiude la sua esperienza bresciana meglio di come l’aveva cominciata. Non è un regista puro e non lo sarà mai. È invece un centrocampista di lotta e corsa, dotato di un buon tiro dalla distanza. Quando viene chiamato in causa dalla panchina si fa sempre trovare pronto. 

Besaggio 7

Calciatore molto interessante, su cui Maran ha voluto puntare lungo tutto l’arco della stagione. Il centrocampista ex Juventus Next Gen si é disimpegnato egregiamente, e, pur avendo chiuso anche lui, come Jallow, in calo ha comunque retto bene le sorti della parte sinistra del campo. 

Bjarnason 7

Con Gastaldello titolare inamovibile, con Maran alternativa inossidabile. A volte non lucido, ma su 39 partite stagionali non ha giocato solo contro la Feralpi Salò lo scorso ottobre. Cinque reti all’attivo (terzo miglior marcatore stagionale), tre ammonizioni. Il centrocampista islandese sarà ancora per un po’ di tempo una risorsa per questo Brescia. 

Galazzi 7.5

Questa stagione verrà ricordata anche per le due gemme su punizione dell’esterno biancazzurro, a Modena e a Cosenza, entrambe decisive per la vittoria finale. Meno efficace in zona gol della scorsa stagione, ma più maturo e disposto al sacrificio. Bene così. 

Olzer 5.5

Dispiace, ma al di là dei guai fisici, chiudere la stagione con zero alla voce gol e assist non é accettabile per un trequartista con le qualità dell’ex Milan. Qualche buono spezzone (come Ascoli nel girone d’andata) ma anche tante partite senza riuscire a dare la scossa che ci si aspettava. Pesa l’errore a Catanzaro: se il Brescia si fosse portato sul 3-3 avrebbe fatto venire i brividi alla fragile retroguardia giallorossa…

Nuamah s.v

Borrelli 8.5

Nove gol, qualche acciacco di troppo, e uno strapotere fisico messo in mostra in varie occasioni, come ad esempio nella doppietta contro il Palermo. Borrelli è una promessa del calcio italiano che il Brescia deve riuscire, anche facendo un sacrificio dal punto di vista economico, a trattenere. L’attaccante ex Frosinone sa far tutto: oltre al fiuto del gol, sa anche colpire ottimamente di testa e sa difendere il pallone spalle alla porta. Un giocatore totale.

Moncini 8.5

Meno celebrato del compagno di reparto, ma altrettanto decisivo. Il “Moncio“ ha ritrovato la doppia cifra di gol che gli mancava dalla stagione 2019-2020. Tante doppiette, gol anche su una “gamba sola“ e tanto sacrificio per la squadra. Attaccante preziosissimo. 

Bianchi 6.5

In questa stagione ha trovato la sua dimensione in maglia Brescia. Tanto spirito di sacrificio, molta corsa e un linguaggio del corpo finalmente proiettato in avanti. I numeri in fatto di realizzazione restano però scarsini. Non sappiamo se resterà oppure no; ma se dovesse rimanere a Brescia potrebbe comunque rendersi utile. 

Ferro 6

Anche per lui qualche spezzone di partita. Entra sempre con la giusta voglia di spaccare il mondo. Deve però ancora crescere parecchio. 

Gli allenatori:

Daniele Gastaldello 5

Non parte neanche male, visto il clima di assoluta diffidenza che lo circonda. Lavora parecchio sulla fase difensiva e viene inizialmente ripagato dai risultati. Poi, alla prima difficoltà, qualcosa si rompe e non riesce più a porvi rimedio. L’impressione è che qualche qualità da allenatore ce l’abbia. Ma anche abbia anche bisogno di maturare molto. Possibilmente (per lui) lontano da colui che più di tutti è sembrato credere nelle qualità da mister dell’ex centrale di Samp e Brescia. 

Rolando Maran 9

Si conta forse una partita giocata male in sei mesi, contro la Cremonese. Per il resto un Brescia molto simile a quello retrocesso con ignominia l’1 giugno del 2023 è diventato, grazie al tecnico trentino, una squadra vera, in cui tutti si son sentiti parte di qualcosa di bello. Ora che la semifinale playoff è sfuggita per due maledetti secondi, bisogna però guardare al futuro: Maran vuole rassicurazioni, forse sa che una stagione del genere potrebbe non essere ripetibile con gli stessi uomini a disposizione e sicuramente non vuole essere il parafulmine di una squadra costruita ancora una volta in economia. La palla è ora nelle mani di colui che in casa Brescia tutto può e tutto vuole, nella speranza che possa fare una mossa voluta da tutto l’ambiente.