USCITI A TESTA ALTA, CON LA CREMONESE SAREBBE STATA ANCOR PIU’ EMERGENZA E UNA DEBACLE NEL DERBY AVREBBE LASCIATO PIU’ AMARO IN BOCCA

L’avventura playoff è finita subito, purtroppo, anche dopo una prestazione maiuscola, terminata come l’anno scorso agli spareggi: a pochi secondi dalla fine, su un calcio piazzato evitabile, dopo aver avuto più occasioni per chiudere la contesa e congelare il risultato.
Al di là delle delusioni causate dalla beffa dell’ultimo istante, bisogna fare i complimenti a tutta la squadra e al suo condottiero, capace di mettere insieme i cocci di un gruppo in crisi di identità, che solo la sfortuna di avere infortuni a raffica nel finale di stagione ha impedito di avere le armi adeguate per affrontare gli spareggi. Durante l’anno si sono fatti male anche Cistana e i due portieri, Fares non è mai uscito dal suo torpore, insomma, la rogna ci ha messo abbondantemente del suo.
Certo, se solo “qualcuno” avesse pensato un pochino più in grande, non soltanto ad una salvezza tranquilla, ora, faremmo altri discorsi: una prima punta e un terzino sinistro sarebbero bastati per avere qualche freccia nell’arco, cosa che ha avuto il Catanzaro, mettendo in campo Donnarumma e Brignola, che hanno deciso la sfida, partendo dalla panchina.
A mente fredda, visto come sono andate le cose, compresi gli infortuni di Besaggio e Bjarnason, risultati determinanti per togliere a Maran possibilità di cambiare altri elementi, quale Brescia avrebbe affrontato la Cremonese, se si fosse passato il turno?  Senza gli ultimi due infortunati, con altri a mezzo servizio, avremmo visto una squadra alla Enrico Toti, l’eroe della prima guerra che lanciò la stampella come ultima risorsa contro il nemico? Si sa che tutto possa succedere, ma è veramente difficile ipotizzare un arrivo in finale dopo due partite contro una squadra forte, fresca ed al completo.
Siamo usciti a testa alta, giocandocela con orgoglio contro le sfighe a raffica e all’ultimo secondo, lasciando un buon ricordo a tutti: una possibile debacle contro la Cremonese in 180 minuti, avrebbe lasciato un amaro in bocca ancora peggiore, non lo meritava la squadra, i tecnici e neppure i tifosi…

Ezio Frigerio