IL DOPPIO EX PEDRO MARIANI: “CATANZARO SQUADRA PIU’ DIFFICILE DA AFFRONTARE PERCHÈ PROPONE UN CALCIO ANTI DEONTOLOGICO, IL BRESCIA HA PERÒ DIMOSTRATO DI SAPERLO METTERE IN DIFFICOLTÀ E SE PASSA LO VEDO MEGLIO CONTRO LA CREMONESE”

In esclusiva per Bresciaingol.com, l’analisi sul match di sabato sera: “Vivarini fa entrare a centrocampo palla al piede i difensori centrali, il terzo d’attacco parte largo e diventa trequartista, occupano ogni spazio del campo tra le linee i triangoli, ma gli piace subire attaccando e quindi concedono. Maran ha giocatori più avvezzi a queste partite, anche se il fattore campo del “Ceravolo” può farsi sentire. Se le Rondinelle dovessero qualificarsi, in semifinale troverebbero una squadra più facilmente leggibile”

Brescia. Pedro Mariani, basta la parola. Un anno a Catanzaro in serie A, il primo dopo essere uscito dal Torino a inizio anni Ottanta, tre a Brescia in serie B a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta. Doppio ex della partita in programma sabato sera al “Ceravolo”, l’indimenticato jolly (iniziò da centravanti finì da difensore centrale dopo aver fatto anche l’esterno) l’analizza in anteprima e in esclusiva per Bresciaingol.com

Vedi un favorito in questo Catanzaro-Brescia?

“Premesso che i playoff azzerano un po’ tutto, sono partite completamente diverse dal campionato dove ogni tanto molli poi strappi, rientri ed esci. Qui ti giochi tutto in una sera. Il Catanzaro è una squadra che anche quando è in difficoltà ha dei momenti e delle fiammate di qualità, non mollando mai. Se il Brescia dovesse passare, con la Cremonese sarebbe già più gestibile sul piano tattico. Il Catanzaro è la squadra più scorbutica da affrontare: creano sempre occasioni, a volte giocano anche in modo scriteriato, ma si buttano sempre. Poi è comunque lì per merito, ci mancherebbe, con un allenatore bravo e se centrassero la doppia promozione sarebbe un risultato straordinario”. 

Il Brescia invece?

“Il Brescia ha avuto le sue difficoltà, che si trascina da un po’, ma ha trovato un equilibrio con Maran e ha giocatori di valore. Se il Catanzaro lo sottovaluta può lasciarci le penne. La squadra di Vivarini ha fatto partite eccellenti e poi altre in cui è mancata la continuità. Il Brescia non è spacciato, anche se è una gara molto complicata. Maran ha giocatori un po’ più navigati rispetto a quelli di Vivarini. A volte come nel tennis il braccino può diventare corto e l’esperienza fa la differenza”. 

Il fatto di giocare al “Ceravolo” quanto può influire?

“Io ci ho giocato in A nel 1982-83 e mi ricordo bene la loro passione, ma tutte le tifoserie sono belle e quella del Brescia non è certo da meno. Certo sarebbe stato meglio giocare al Rigamonti, il fattore campo a Catanzaro lo senti, per questo dico che sono partite per gente forte e avvezza a certi momenti. Il Catanzaro, tolto qualche singolo, ha giocatori meno abituati a questi palcoscenici”. 

Davvero credi che il Catanzaro sia un ostacolo più insidioso della Cremonese?

“Se il Brescia supera questo scoglio poi sono fiducioso che possa eliminare anche la Cremonese e andare in finale, a quel punto poi ti giochi la serie A in sole due partite. Il Catanzaro ha gente folle, che con questo scriterio tattico crea disagi a chi lo subisce. La Cremonese è forte, ma è gestibile e più prevedibile in quello che fa, aspettando il gesto tecnico di qualcuno che risolve la gara”. 

Cosa intendi esattamente per calcio scriteriato quando parli del Catanzaro?

“Al Catanzaro ho visto fare cose strane, quello che fa anche il Bologna di Thiago Motta: ad esempio il difensore centrale non si limita a lanciare o dare la palla agli esterni e fare la copertura. No, crea la superiorità numerica entrando dentro al centrocampo con la palla al piede. Quindi o lo lasci libero o deve muoversi un centrocampista per andare a prenderlo e si crea così la superiorità numerica: nella deontologia del calcio non è abitudine fare quello che fa il Catanzaro, a Cavoerciano ti strappano il cartellino, ma loro anche con il terzo d’attacco non si limitano a farlo tagliare o creare la profondità, quel giocatore lo trovi dentro il campo e a fare il trequartista. E quindi gli avversari sono continuamente costretti a chiamare l’allenatore per dire: “Chi va a prenderli?”.  Nella loro occupazione degli spazi, la metà campo offensiva è tutta densa nelle linee come nei triangoli. Vivarini cavalca questa onda di follia tattica. Concede però anche molto e il Brescia dovrà approfittare di questo. Al Catanzaro piace subire attaccando, starà alle Rondinelle trovare le contromosse come per altro mi sembra siano già riuscite a fare nei due match in campionato”.