I TEN TALKING POINTS DOPO BARI-BRESCIA E IN VISTA DEL PLAY OFF DI CATANZARO

Brescia. Buongiorno cari amici e Ben ritrovati a Ten Talking Points, l’unica rubrica che preferiva i playoff a quattro rispetto a quelli attuali. Erano più sinceri. Considerazioni sparse a tinte biancazzurre sul presente e sul futuro:

  1. Il Brescia ha conquistato matematicamente contro il Lecco l’ultimo posto disponibile per i playoff, posizione che ha poi mantenuto nell’ultima partita giocata (ma si potrebbe anche dire non giocata) a Bari. Comunque sia, visti i risultati delle altre e visto che pure il Catanzaro ha lasciato fuori un po’ di titolari, risparmiare qualche titolare è stata la scelta più corretta. Tanto non è più facile vincere a Palermo rispetto che in Calabria. Ai playoff si resetta ogni considerazione.
  2. Difficile trovare un migliore nella partita di Bari: forse Olzer che ha colpito una traversa. Il calciatore, sfortunatissimo, è forse l’unico ad avere la proverbiale “giocata“ dalla panchina nella rosa attuale del Brescia e il suo recupero potrebbe essere fondamentale in vista dei playoff. Un po’ un Riccardo Taddei che pareggia con una doppietta i gol di Tavano e Diamanti nel 2009.
  3. Leggo che la tifoseria barese avrebbe esploso durante la gara contro il Brescia un totale di settantadue petardi che sono costati alla famiglia de Laurentiis settemila euro di multa. Quasi il costo di tutto l’arsenale entrato al San Nicola. Paradossi baresi.
  4. Ci tenevo a spiegare l’introduzione, perché sono ovviamente consapevole che se i playoff fossero stati nel vecchio formato il Brescia non li avrebbe giocati: il turno preliminare è una sfida spesso improba, con un regolamento che gioca moltissimo a sfavore della squadra classificata peggio. A mio avviso è dunque inutile allargare i playoff – se non per una questione di regolarità delle giornate finali del campionato – se chi arriva settimo o ottavo ha un Everest da scalare. A chi obietterà che anche i vecchi playoff avevano il fattore campo in caso di parità, rispondo che però erano una doppia sfida tra squadre spesso arrivate ad un’incollatura l’una dall’altra. Una volta c’erano ventidue squadre e playoff ristretti, ora ci son venti squadre e playoff allargati. A quel punto perché non fare pure i playout a quattro?
  5. Non è ancora finito il campionato, ma dal 15 maggio i tifosi potranno abbonarsi per la prossima stagione. Se riuscissimo a scoprire anche la sede del ritiro estivo, il Brescia potrebbe entrare in una nuova era. Poniamo poi di avere anche due o magari tre ingressi separati in ogni settore per abbonati e possessori di biglietto. Magari in uno stadio vecchio, ma con almeno i bagni rifatti tipo Piacenza (chi c’era in tribuna al Garilli potrà confermare). Se il budget del sogno poi lo consente, perché non aggiungerci un allenatore che resta due o magari tre anni, con una rosa confermata? Suona la sveglia.
  6. Dopo esserci svegliati dai sogni desideri di felicità, il messaggio di Massimo Cellino merita una riflessione: è un po’ inconsueta la scelta di “scaricare“ sui tifosi l’auspicata costruzione di una squadra da serie A. Infatti, se un uomo d’affari vuole creare un circuito virtuoso, provando grazie a questo ad ottenere grandi guadagni, dovrebbe rischiare qualcosa a prescindere. Il messaggio presidenziale può dunque avere senso in generale, ma chi c’è sempre al Rigamonti l’abbonamento lo fa a prescindere e merita dunque per il suo attaccamento in casa e trasferta di poter sognare con una squadra ricca e completa in ogni reparto. Chi non c’è perchè dovrebbe svegliarsi, senza una campagna acquisti per puntare chiaramente alla serie A? Perché lo chiede un presidente che non vive certamente il suo miglior momento di popolarità a Brescia?
  7. Dopo una sola stagione la Feralpi Salò è retrocessa in serie C. Non credo la rivedremo a breve in cadetteria. Vivere un derby tra squadre bresciane resterà per molti anni un unicum. Fossi un dirigente salodiano non avrei dubbi nel ripartire da Zaffaroni, se ci fosse la disponibilità del tecnico. 
  8. Il Como è stato promosso in serie A. Si sapeva che prima o poi sarebbe successo, vista la disponibilità economica della proprietà e la stagione di gloria è arrivata. Tra l’altro non era scontato: solitamente quando si commettono scelte avventate, come l’esonero di Longo per un debuttante come Fabregas, il destino punisce. Invece tutto è andato per il verso giusto. Ecco, con una campagna acquisti stile Como gli ottomila abbonamenti sarebbero possibili. 
  9. Il Brescia ha concluso il campionato con la terza miglior difesa. Un nettissimo passo in avanti rispetto alla scorsa stagione e il merito è da condividere tra squadra e allenatori. Scagliarsi dunque ogni volta contro i singoli – che sicuramente commettono delle leggerezze – accusandoli genericamente di essere “scarsi“ è solamente controproducente. Si difende e si attacca in undici.
  10. Saranno dunque Catanzaro e Brescia a cercare di guadagnarsi la sfida contro la Cremonese in semifinale playoff. Attacco contro difesa, spregiudicatezza contro accortezza. Calabri con due risultati su tre. Il Brescia dovrà esser bravo a disinnescare le folate offensive del Catanzaro e con Galazzi e Bianchi in contropiede potrà certamente mettere in difficoltà una squadra che spesso si scoprirà. Sarà dura, ma non impossibile.

Un saluto a tutti i lettori di Bresciaingol.com