CON LA TESTA GIA’ A CATANZARO

Brescia condizionato dalle troppe assenze e preso a pallonate dal Bari, che vince con i gol di Sibilli e Di Cesare acciuffando il play out. Le Rondinelle chiudono ottave e sabato inizieranno i play off al “Ceravolo” dove avranno un solo risultato a disposizione: la vittoria

Bari. Sarà Catanzaro-Brescia. Secondo pronostico, logica e nella scia di una splendida amicizia tra due tifoserie che si vogliono veramente bene, prima di tutto perchè si stimano. E la stima, nella vita come nel calcio, è un valore ancora prezioso. Sabato 18 maggio alle 20:30 al “Ceravolo”. Affinchè non sia l’ultima partita stagionale del Brescia. Per farla diventare la prima di un grande sogno, che al momento – siamo sinceri – sembra più un’utopia. Ma a volte è bello coltivare anche quelle. 

I boys di Maran non riescono a migliorare l’ottavo posto e nel primo turno di play off affronteranno la quinta, la migliore delle neopromosse di quest’anno, una vera e propria mina vagante nella lotteria verso l’ultimo posto in serie A, una squadra che può sparigliare i pronostici per come gioca, per l’entusiasmo e l’attesa di ritrovare un campionato dal quale manca da qualcosa come 41 anni. Anche se è un Catanzaro che ha finito il campionato con una sola vittoria nelle ultime cinque partite. 

Ma se è per questo anche il Bari non vinceva dal 17 febbraio (12 partite) eppure il match del San Nicola non ha avuto storia. Un Brescia in versione balneare, con diffidati, acciaccati e pure colpito da un virus influenzale, si è consegnato alla mercè di un’avversaria che doveva assolutamente fare i tre punti per raggiungere il play out (lo giocherà contro la Ternana, senza avere il fattore campo) ed evitare la rabbia dei quasi 22 mila che si sono dati comunque appuntamento sugli spalti. 

Il Brescia è stato preso a pallonate come da tempo immemore ormai non capitava: 8-0 i tiri nello specchio per la squadra di Giampaolo, 12-1 gli angoli. I biancoblù vantano un colpo di testa dentro l’area di Bjarnason sullo 0-0, una punizione di Galazzi finita sull’esterno della rete sull’ 1-0, un rigore non dato su Bertagnoli sempre quando c’era un solo gol da recuperare e una traversa di Olzer nel garbage time. Ma è già bene che non sia finita con un passivo più ampio, a un certo si è temuto di rivivere l’incubo del 6-2 dell’anno scorso. 

Era un Brescia giocoforza sperimentale, anche se sul piano dell’atteggiamento era lecito attendersi qualcosa di meglio, anche perchè c’erano pur sempre al seguito 252 tifosi. 

Questo sabato pomeriggio, Maran riporterà già in campo i suoi per la ripresa degli allenamenti. A Catanzaro, dove il Brescia dovrà segnare un gol in più dell’avversaria (in caso di parità alla fine dei regolamentari ci saranno i supplementari, ma non i rigori con i giallorossi nel caso a passare per via della miglior classifica) non ci saranno problemi di diffide per Cistana, Paghera e Jallow mentre Moncini ci sarà dopo due settimane di riposo/gestione e sarà fondamentale riacquisire autostima, fiducia, sfacciataggine e coraggio. Sì, insomma tutto ciò che ha contraddistinto la grande rimonta di Maran. E che al San Nicola non si è visto. Dovendosi inchinare ai gol di una Rondinella mancata (Sibilli, tiro cross letto malissimo dal duo Lezzerini-Papetti) e di un ex biancoazzurro (l’immarcescibile Di Cesare, quasi 41 anni). Due gol nella porta della terza miglior difesa del campionato. E potevano essere anche di più. 

(I 252 tifosi del Brescia al “San Nicola”)

(Il contatto nell’area barese tra Achiki e Bertagnoli: era rigore)