L’allenatore del Brescia alla vigilia del match di Bari tra presente, futuro e anche un po’ di passato: “Dicevano che non ero più adatto ad allenare in serie B, ma qui ho capito subito di essere al centro del progetto. Domenica è stato fantastico festeggiare con i nostri tifosi, sembrava una trama già scritta con lieto fine. Ma non è ancora finita…”
Torbole Casaglia. Rolando Maran è sorridente, carico, insomma estremamente di buon umore anche se non mancano certo i pensieri in vista dell’ultima partita a Bari.
E’ più la voglia di giocarsela per provare a prendere il sesto posto, che non dipende solo da voi, rischiando acciaccati e diffidati o il bisogno di arrivare senza danni al primo turno play off?
“Vogliamo cercare la posizione migliore nei play off, ma ci sta che si faccia qualche ragionamento sul primo turno e devo tenere conto dei diffidati perchè non ho una rosa lunga. Dovrò fare l’equilibrista. Andranno comunque in campo giocatori che daranno garanzie”.
Tensione e paura sono dalla parte del Bari?
“Hanno un obiettivo grande da raggiungere, ma è enorme anche per noi. Poter chiudere sesti e avere il fattore campo e due risultati su tre è tanta roba, ognuno ha la propria storia e il proprio obiettivo. Ci stiamo allenando con un entusiasmo incredibile, quello che abbiamo vissuto domenica è stato bellissimo, aver festeggiato con i nostri tifosi è stato quasi una trama già scritta con il lieto fine, ma oggi siamo felici di poter raggiungere il secondo obiettivo stagionale. Con voglia ed entusiasmo, che abbiamo sempre messo, ci focalizziamo su un sogno”.
Hai letto l’intervista del presidente a La Gazzetta dello Sport?
“Sì e lo ringrazio per le belle parole spese pubblicamente per me. Ha fatto tutte considerazioni condivisibili. C’è la volontà di proseguire insieme. Ora però è importante finire bene”.
I diffidati sono in tutti i ruoli tranne che in attacco vuol dire che lì non farai turnover?
“Vogliamo essere competitivi, abbiamo davanti un traguardo che è una cosa fantastica. Questo ci può dare un vantaggio e la giusta sfacciataggine. Se ci concentriamo sugli assenti non ne veniamo più a capo. Nell’arco del campionato si sono alternati tutti, la rosa per il 95% ha un minutaggio equilibrato”.
Cartano è l’unico che non ha ancora giocato…
“Ha fatto un salto doppio, due anni fa era in D. Ha caratteristiche importantissime, ma ha bruciato molto le tappe e si è trovato in un palcoscenico molto competitivo, sta lavorando bene, ma deve capire ancora la nuova realtà”.
Un anno fa di te si diceva che non eri più adatto alla serie B…
“Lo dissero dopo sole sei partite. Ero veramente incazzato per come era andata a Pisa, sapevo che la mia prossima tappa poteva essere importante per portare la mia consapevolezza di poter dire ancora fare qualcosa di buono. Un anno e mezzo a casa non poteva cancellare venti anni passati in un certo modo, portando a casa sempre obiettivi. Essermi rivisto centrato in un progetto mi ha dato fiducia e convinzione, ho capito subito che Brescia era il posto giusto”.
Sei superstizioso? Se si giocasse venerdi 17?
“Lo sono solo per gioco, sarà venerdì 17 per tutti…”.
Cellino si è detto convinto che la squadra debba ripartire da questa base a prescindere dalla categoria, sei d’accordo?
“In questo gruppo ci sono qualità tecniche e morali notevoli. Tutto è migliorabile. Quando sarà il momento ne parleremo. E’ difficile trovare qualità tecniche e morali come quelle che ho riscontrato in questi ragazzi. Sono molto attaccati alla maglia e questo va conservato”.
Che ricordi hai della tua esperienza a Bari?
“Il Bari si gioca qualcosa di importante e mi spiace perchè ho allenato lì proprio dopo Brescia, conosco l’ambiente e so come vivono la squadra, ma lo sport è questo: noi abbiamo un obiettivo grandissimo, certo se dovessero andare in difficoltà mi dispiacerebbe, anche se mi esonerarono a marzo dopo una serie negativa”.