IL BRESCIA SI REGALA UN SOGNO E LO CONSEGNA A TUTTA LA CITTA’
Lecco travolto con una doppietta di Moncini e i gol di Bjarnason e Bianchi. Play off raggiunti con una giornata d’anticipo. Venerdì sera a Bari c’è persino la possibilità di chiudere al sesto posto e avere il fattore campo nel primo turno
Brescia. Un anno fa era il dramma. Un anno dopo è l’inno alla gioia. Dalle teste basse, i silenzi, la paura, alle scene di esultanza. Il Brescia ha da poco travolto il Lecco e il gruppo di giocatori e tecnici si riunisce accanto alla panchina per seguire gli ultimi istanti di Pisa-Sudtirol su un tablet. Non appena il match dell’Arena Garibaldi-Romeo Anconetani va in archivio, esplode la festa. Non esagerata, com’è nel costume di Maran e dei suoi giocatori abituati ad alzare sempre un po’ più in alto l’asticella, ma giusta, meritata, intensa.
Lo scenario. Con una partita ancora da giocare, il Brescia è già certo di disputare i play off di serie B. Per la settima volta negli ultimi sedici anni (solo nel 2010 arrivò la promozione). Una rimonta che ricorda da vicino quella del Clotet 1, nel 2021 in piena seconda ondata Covid, quando il giro finì subito con l’eliminazione a Cittadella. Stavolta potrebbe pure andar meglio. Prima di tutto perchè il Brescia ha pure la possibilità di migliorare l’attuale ottavo posto. Finisse così giocherebbe sabato 18 maggio a Catanzaro, gara secca con la possibilità per i calabresi di superare il turno con due risultati su tre (ma in caso di parità al 90’ ci saranno i supplementari, niente rigori). Vincere venerdi sera a Bari, contro una squadra disperata, che deve a sua volta fare i tre punti per avere almeno il playout assicurato, per il Brescia potrebbe voler dire anche sesto posto se il Palermo non vincerà a Bolzano con il Sudtirol e la Sampdoria non farà bottino pieno a Catanzaro. Il sesto posto farebbe tutta la differenza del mondo perchè consentirebbe alle Rondinelle di giocarsi in casa il primo turno play off, con i vantaggi di cui sopra. E comunque a Bari bisogna provare a fare risultato pieno anche solo per chiudere settimi, riteniamo meno fastidioso il Palermo del Catanzaro. Diciamo subito, però, che anche se dovesse finire tutto già al primo turno della corsa promozione, a questo allenatore va fatto un monumento e a questi giocatori vanno riservati solo applausi. Tutti. Nessuno escluso.
(Il tap-in di Bianchi, che ha chiuso i conti)
La partita. Il match contro il derelitto Lecco è stato poco più di un allenamento agonistico grazie all’atteggiamento che Bisoli e compagni hanno messo. Dopo poco più di un quarto d’ora il risultato era già nel congelatore: gran giocata di Dickmann sulla destra e gol di Bjarnason con un rigore in movimento, corner di Galazzi e testa di Moncini per il 2-0. Giusto aver fatto capire alla Cenerentola che non c’era tempo e modo di trasformare la zucca in carrozza. Maran ha fatto ancora una volta la scelta giusta, schierando Moncini nonostante il giocatore fosse reduce da due settimane di allenamenti per modo di dire, a causa di quell’adduttore che continua a fare le bizze. Giusto prendersi quel rischio, così come dare un po’ di riposo a Bianchi. Nel secondo tempo è arrivato un altro gol del Moncio di testa su un altro assist di Galazzi e nel finale anche la rete di Bianchi in tap-in oltre al gol indolore di Inglese. Poi è stata festa. Ma misurata. Perchè il bello forse deve ancora venire. Perchè questa squadra ha nel dna la voglia di non accontentarsi mai ed è per questo che ha fatto innamorare migliaia di tifosi biancoazzurri, anche i più delusi da una ferita profonda come quella di un anno fa.
(I giocatori del Brescia a fine partita mentre aspettano tutti insieme il finale di Pisa-Sudtirol per poi scatenare la festa)
IL BRESCIA SI REGALA UN SOGNO E LO CONSEGNA A TUTTA LA CITTA’
Lecco travolto con una doppietta di Moncini e i gol di Bjarnason e Bianchi. Play off raggiunti con una giornata d’anticipo. Venerdì sera a Bari c’è persino la possibilità di chiudere al sesto posto e avere il fattore campo nel primo turno
Brescia. Un anno fa era il dramma. Un anno dopo è l’inno alla gioia. Dalle teste basse, i silenzi, la paura, alle scene di esultanza. Il Brescia ha da poco travolto il Lecco e il gruppo di giocatori e tecnici si riunisce accanto alla panchina per seguire gli ultimi istanti di Pisa-Sudtirol su un tablet. Non appena il match dell’Arena Garibaldi-Romeo Anconetani va in archivio, esplode la festa. Non esagerata, com’è nel costume di Maran e dei suoi giocatori abituati ad alzare sempre un po’ più in alto l’asticella, ma giusta, meritata, intensa.
Lo scenario. Con una partita ancora da giocare, il Brescia è già certo di disputare i play off di serie B. Per la settima volta negli ultimi sedici anni (solo nel 2010 arrivò la promozione). Una rimonta che ricorda da vicino quella del Clotet 1, nel 2021 in piena seconda ondata Covid, quando il giro finì subito con l’eliminazione a Cittadella. Stavolta potrebbe pure andar meglio. Prima di tutto perchè il Brescia ha pure la possibilità di migliorare l’attuale ottavo posto. Finisse così giocherebbe sabato 18 maggio a Catanzaro, gara secca con la possibilità per i calabresi di superare il turno con due risultati su tre (ma in caso di parità al 90’ ci saranno i supplementari, niente rigori). Vincere venerdi sera a Bari, contro una squadra disperata, che deve a sua volta fare i tre punti per avere almeno il playout assicurato, per il Brescia potrebbe voler dire anche sesto posto se il Palermo non vincerà a Bolzano con il Sudtirol e la Sampdoria non farà bottino pieno a Catanzaro. Il sesto posto farebbe tutta la differenza del mondo perchè consentirebbe alle Rondinelle di giocarsi in casa il primo turno play off, con i vantaggi di cui sopra. E comunque a Bari bisogna provare a fare risultato pieno anche solo per chiudere settimi, riteniamo meno fastidioso il Palermo del Catanzaro. Diciamo subito, però, che anche se dovesse finire tutto già al primo turno della corsa promozione, a questo allenatore va fatto un monumento e a questi giocatori vanno riservati solo applausi. Tutti. Nessuno escluso.
(Il tap-in di Bianchi, che ha chiuso i conti)
La partita. Il match contro il derelitto Lecco è stato poco più di un allenamento agonistico grazie all’atteggiamento che Bisoli e compagni hanno messo. Dopo poco più di un quarto d’ora il risultato era già nel congelatore: gran giocata di Dickmann sulla destra e gol di Bjarnason con un rigore in movimento, corner di Galazzi e testa di Moncini per il 2-0. Giusto aver fatto capire alla Cenerentola che non c’era tempo e modo di trasformare la zucca in carrozza. Maran ha fatto ancora una volta la scelta giusta, schierando Moncini nonostante il giocatore fosse reduce da due settimane di allenamenti per modo di dire, a causa di quell’adduttore che continua a fare le bizze. Giusto prendersi quel rischio, così come dare un po’ di riposo a Bianchi. Nel secondo tempo è arrivato un altro gol del Moncio di testa su un altro assist di Galazzi e nel finale anche la rete di Bianchi in tap-in oltre al gol indolore di Inglese. Poi è stata festa. Ma misurata. Perchè il bello forse deve ancora venire. Perchè questa squadra ha nel dna la voglia di non accontentarsi mai ed è per questo che ha fatto innamorare migliaia di tifosi biancoazzurri, anche i più delusi da una ferita profonda come quella di un anno fa.
(I giocatori del Brescia a fine partita mentre aspettano tutti insieme il finale di Pisa-Sudtirol per poi scatenare la festa)