UN PICCOLO PASSO NEL DERBY, UN GRANDE PASSO PER L’OBIETTIVO FINALE

Il Brescia impatta 2-2 a Piacenza con la Feralpisalò: avanti con Bisoli, ribaltato da Dubickas e La Mantia, riprende il match ancora con il capitano e poi tiene botta nel secondo tempo quando i lacustri hanno quattro palle gol. Persa una posizione (da settimi a ottavi), ma resta il +2 sulle none e adesso potrebbe bastare battere domenica al Rigamonti il già retrocesso Lecco per accedere alla seconda fase

Piacenza. Ogni tanto la carezza del destino ti gratifica e adesso il Brescia dovrà essere bravo a capitalizzare, con il jolly Lecco, il prezioso pareggio nel derby con la Feralpisalò. Un pari che sta sicuramente più stretto ai lacustri che alla Rondinelle, quello del “Garilli”. Dopo un primo tempo equilibrato – Brescia in vantaggio al 10’ con Bisoli (imperioso stacco di testa su cross di Mangraviti), ribaltone salodiano con Dubickas (di rimpallo dopo uno dei tanti ottimi interventi di Lezzerini) e La Mantia (sassata di testa anticipando Mangraviti), gol del 2-2 con Bisoli su azione d’angolo, ma ci sono anche un palo di Bianchi, un altro paio di chance biancoazzurre altrettante per gli uomini di Zaffaroni  – nella ripresa i biancoazzurri hanno saputo resistere agli attacchi dei cugini, che hanno avuto almeno quattro palle gol (clamorosa quella di Compagnon a tu per tu con Lezzerini). Un pareggio di sostanza, che fa perdere una posizione al Brescia (da settimo a ottavo), ma il concetto più importante non cambia: +2 sulle none, che ora sono Sudtirol e Reggiana, e vantaggio negli scontri diretti con entrambe grazie alla differenza reti generale dopo i quattro pareggi in regular season (+4 sui bolzanini, +9 sugli emiliani). 

Stringendo i denti. Un Brescia che ha dovuto presentarsi al “Garilli” con le rotazioni ridotte. Soprattutto in attacco dove Galazzi e Bianchi hanno fatto quello che hanno potuto, su un campo per altro reso pesante dalla pioggia e dove lo spessore delle punte salodiane era decisamente maggiore. Non a caso i due gol dei locali sono stati firmati da Dubickas e La Mantia, le torri con cui Zaffaroni ha iniziato il match. Un Brescia che ha sofferto sulle fasce (Felici ha vinto nettamente il duello con Jallow, Letizia seppure meno nettamente quello con Dickmann), ma ha saputo tenere botta nelle difficoltà per mantenersi nella miglior condizione per giocarsi le ultime due partite continuando a coltivare il sogno play off. L’avreste mai detto a dicembre? No, quindi tanto vale restare mentalizzati per qualche giorno sul Lecco e poi fare i prossimi calcoli. Lecco già retrocesso, che oggi ha fatto soffrire la Sampdoria, ma era in casa. Domenica (ore 15) si gioca al Rigamonti. E al netto della voglia di rivincita di Di Nunno dopo le bagarre estive con Cellino (ma in campo non scendono i presidenti…), non sarà certo un’avversaria con il sangue agli occhi. Battere il Lecco vorrebbe poter dire essere già nei play off senza doverseli giocare a Bari: Sudtirol (a Pisa) e Reggiana (a Genova) avranno domenica match ben più complicati di quelli del Brescia. Nel discorso play off sono rientrati in teoria anche Cosenza e Cittadella, ma entrambe hanno tre punti in meno delle Rondinelle e anche in questo caso gli scontri sono a favore degli uomini di Maran. 

In conclusione: battere il Lecco potrebbe essere sufficiente per tagliare il traguardo a braccia alzate. E anche se non dovesse succedere cosa si può dire a questa squadra? Poco o niente. Essere arrivati a due giornate dalla fine, con l’ottavo posto e grandi chances di entrare negli spareggi promozione è già un risultatone per una squadra costruita in economia, non rinforzata a gennaio e arrivata con i giocatori contati a fine stagione.