IL CIAPANO’ E LA ROSA RISTRETTA

Chi l’avrebbe mai detto che, dopo una sconfitta e due pareggi saremmo rimasti al settimo posto da soli? Per fortuna giocano un po’ tutti a ciapanò, i pareggi sono diventati una costante per molte squadre e, ogni vittoria, diventa pesantissima, in tutti i settori della classifica. Credo che adesso, nelle ultime tre partite, racchiuse in una decina di giorni, ricominceranno ad esserci vittorie e sconfitte: noi abbiamo tre partite contro le ultime tre quindi, Lecco a parte, saremo un ago della bilancia per la salvezza.
Prima abbiamo il derby con la Feralpi, che sta aggrappata alla categoria più per l’aritmetica che per le reali possibilità: solo vincendole tutte finendo a 41, potrebbe giocarsi forse i playout, dovendo giocare con noi, che puntiamo ai playoff, per poi andare a Venezia, che si gioca la A diretta col Como, per finire con la Ternana, che non può lasciare punti per strada. 
Quindi avremo il retrocesso Lecco, per poi andare a Bari, che è messo malissimo, dovendo giocare prima col Parma e col Cittadella.
La Doria ha Lecco fuori, Reggiana in casa e l’ultima a Catanzaro mentre il Pisa va a Cremona, ospita il Sudtirol e finisce ad Ascoli, infine il Cittadella va a Como, poi in casa col Bari, quindi chiude a Cremona.
Il problema maggiore di Maran riguarda la rosa ristretta del parco delle punte: sarebbe bastato un vecchio volpone d’area da tenere per le emergenze: se manca anche Moncini, ci troviamo con soltanto Bianchi ed eventuali adattati a supporto, cosa che non ha dato grandi risultati, vista la scarsa vena di quelli che avrebbero dovuto innescarlo o affiancarlo sotto porta.
Nelle ultime partite conta anche il peso specifico delle società, da quello che rappresentano storicamente e dal bacino dei tifosi: più facile che trovino “amici” Bari e Doria, piuttosto che realtà meno “pesanti”. Lo so che non è giusto, in linea di massima, ma così gira il mondo, attorno ai soldi e agli amici degli amici: a fine campionato puoi trovare quelli che ce la mettono oppure quelli con le pinne e le valige già pronte nell’auto.
Noi possiamo farcela coi nostri mezzi, ad arrivare agli spareggi, anche a costo di staccare il respiratore a qualcuno.
Come dicevano i latini: mors tua, vita mea…

Ezio Frigerio