PERINETTI: “VENEZIA-BRESCIA GARA TRA SQUADRE IN SALUTE. POHJANPALO ILLEGALE PER LA B. VOLEVAMO DICKMANN ANCHE L’ANNO SCORSO, IMPORTANTE ANCHE IL RECUPERO DI BERTAGNOLI“

Il direttore sportivo, ora all’Avellino, è il doppio ex e in esclusiva per Bresciaingol.com analizza il match: “Ho rassicurato Cellino l’anno scorso sul fatto che Lezzerini fosse integro e che Galazzi avesse ampi margini di crescita. La perdita di Borrelli e’ grave, ma la squadra può supplire. Paghera ha risolto i problemi che c’erano a centrocampo“

Avellino. Giorgio Perinetti, attuale direttore tecnico dell’Avellino, è un doppio ex di Brescia e Venezia, avendo lavorato nel 2020-2021 e la scorsa stagione tra le Rondinelle e dal 2015 al 2017 in Laguna. É rimasto legato ad entrambe le città per ragioni professionali e personali. Per Bresciaingol.com analizza la gara di questa domenica, regalando anche alcuni retroscena di mercato.

Cosa si aspetta dalla gara di domenica tra Venezia e Brescia?

“È una gara tra due squadre in salute. Il Brescia ha preso consapevolezza e grande equilibrio. Maran è riuscito ad ottenere questo e nel frattempo sono maturati dei giovani importanti. Il Brescia si presenta a Venezia con tutte le credenziali per far bene, poi il risultato in B è tutto da vedere: rientra Pohjanpalo, che in serie B è un giocatore illegale, dunque le difficoltà ci sono. Però è una partita aperta a qualsiasi risultato”.

Ha lavorato per entrambe le società…

“Sì, diciamo che ormai ho lavorato da tutte le parti (ride, ndr). Ho vissuto il Venezia quando è ripartita dalla serie D, con grande passione, voglia ed entusiasmo, dunque la ricordo molto volentieri: abbiamo vinto due campionati, avremmo poi potuto vincerne un terzo per andare in serie A. Brescia è la mia città, non abbiamo avuto risultati importanti a parte il primo anno con Clotet, in cui siamo passati dai playout ai playoff. Lo scorso anno le soddisfazioni sono proprio mancate, però ricordo sempre Brescia con affetto: la mia famiglia è di lì. Venezia è stata un’esperienza più soddisfacente a livello professionale”.

Ha condotto lei la trattativa che ha portato Joronen a Venezia e Lezzerini con Galazzi a Brescia?

“Diciamo che Cellino non lascia molto spazio di manovra (ride, ndr) però avevo dato io ampia rassicurazione al presidente sul fatto che Lezzerini fosse un giocatore recuperato e che Galazzi, che avevo seguito nei playoff con la Triestina, fosse un giocatore assolutamente affidabile e con ampi margini di crescita. Sono contento che sia stata una trattativa che ha trovato tutti d’accordo“.

Il Brescia dovrà terminare il campionato con il solo Moncini come terminale in avanti. Come l’anno scorso, ancora una volta problemi in avanti con la punta che non arriva a gennaio…

“É difficile prendere un attaccante di livello a gennaio. Comunque sia, il Brescia quest’estate ha risolto i suoi problemi in avanti con Borrelli: il giocatore ha uno score realizzativo importante e perderlo per il resto della stagione è grave; ha dimostrato di essere il perfetto terminale offensivo di una squadra che crea anche molte occasioni. É un’assenza importante, ma il Brescia ha trovato risorse importanti anche in altri marcatori, dunque può supplire“.

Il Brescia ha trovato anche una grande solidità dal punto di vista difensivo…

“Sì, Adorni è riuscito a trovare continuità e una nuova sicurezza. Papetti è cresciuto, Cistana è sempre Cistana poi è arrivato Dickmann, che avremmo voluto anche l’anno scorso, ma non riuscimmo a prencderlo. Anche Jallow è molto cresciuto. Ciò ha creato comunque un gruppo importante. Secondo me è molto significativo anche il recupero di Bertagnoli, che l’anno scorso è mancato molto al Brescia. Bisoli è sempre su standard importanti infine Paghera ha risolto i problemi che c’erano a centrocampo“.

Dopo la perdita di sua figlia, lei come sta?

“Bene, il lavoro mi aiuta. La perdita è stata comunque troppo grave, ma il calcio aiuta a distrarsi…“