SODINHA: “HO VISTO UN BEL BRESCIA. BISOLI E BIANCHI FANNO LA DIFFERENZA, LA SQUADRA E’ UNITA. I TIFOSI BRESCIANI NON MOLLANO MAI, MA AI MIEI TEMPI IL RIGAMONTI ERA PIU’ CALDO”

L’ex fantasista delle rondinelle, in tribuna sabato al Rigamonti, in esclusiva per Bresciaingol.com: “Era da tanto tempo che non andavo allo stadio e sabato mi sono divertito. Non credo che il reparto offensivo sia così corto come si dice, anche Ferro può dare una mano e merita una chance. Corioni amava la squadra, mentre con Cellino il tifoso fa più fatica ad andare allo stadio”

Brescia. Sabato pomeriggio, nel successo per 3-1 contro il Pisa, il Brescia è tornato a incantare e a far sognare il pubblico del Rigamonti, tra cui anche Felipe Sodinha, che solo qualche anno fa sullo stesso campo regalava emozioni alla tifoseria biancoblù grazie al suo magico mancino. Tre stagioni con la maglia delle rondinelle per il talento brasiliano, che dal 2012 al 2015 ha totalizzato 62 presenze e 5 reti. Un rapporto speciale quello di “Sodi” con la nostra città e provincia, tant’è che dopo l’esperienza al Brescia ci sono state anche quelle al Rezzato e al Cast Brescia (con il quale ha ottenuto la promozione in Serie D e la vittoria della Coppa Italia di categoria) prima di sposare il progetto dell’Ospitaletto la scorsa estate e dove sta per tagliare il traguardo di un’altra promozione in serie D. In esclusiva oer Bresciaingol.com ha raccontato le sensazioni di essere tornato al Rigamonti e le impressioni che li ha lasciato questo Brescia targato Maran. 

Come hai visto il Brescia sabato pomeriggio? 

“Ho visto proprio un bel Brescia. Era da un po’ di tempo che non vedevo una partita allo stadio e devo dire che è stata una bella prestazione quella offerta dalle rondinelle. Ci sono stati un paio di giocatori che mi sono piaciuti particolarmente e che credo siano davvero forti ovvero Bisoli e Bianchi. Anche Galazzi credo abbia fatto una signora partita e mi ha colpito parecchio. Sono giocatori di qualità, ma anche di quantità. Vedere Bianchi finire la partita con i calzettoni abbassati per i crampi fa capire lo spirito di sacrificio, che va oltre al gol e al bellissimo assist. In generale è stato un bel pomeriggio di calcio, anche se i primi venti minuti mi avevano fatto pensare che sarebbe stata una partita da 0-0 finale”. 

Cosa le piace particolarmente di questa squadra? 

“Faccio una premessa: è la prima volta che vedo il Brescia quest’anno perché non guardo mai le partite. Volevo far vedere a mia figlia lo stadio e quindi abbiamo deciso di venire al Rigamonti. Prima ti ho parlato di alcuni singoli, ma in generale mi è piaciuto lo spirito di tutta la squadra. Mi è sembrata molto unita, penso sia molto bello che si raggruppano prima e dopo la partita”. 

Che effetto le ha fatto tornare al Rigamonti? Lo ha trovato come quando giocava lei o diverso? 

“Ai miei tempi il Rigamonti era spettacolare, ma i bresciani non mollano mai e sono sempre calorosi. Se però devo fare un confronto, quando giocavo io sicuramente sentivo maggior calore. Magari è solo la mia sensazione perché era ciò che provavo quando ero in campo. Eravamo anche aiutati da un presidente come Corioni che amava tantissimo la squadra e di conseguenza anche la gente ci teneva maggiormente. Con Cellino il tifoso fa più fatica ad andare allo stadio”. 

Come dovrà gestire la situazione nel reparto offensivo Maran avendo solo Moncini, Bianchi e Ferro a disposizione? 

“Galazzi con le due punte è una mossa che ha funzionato. Onestamente non credo che il Brescia sia corto nel reparto offensivo perché anche Ferro può dare una mano. È sì un giovane, ma è anche molto bravo e penso sia giusto dare una possibilità a questi ragazzi”. 

Soddisfatto della stagione con l’Ospitaletto in Eccellenza?

“Siamo primi in classifica con 8 punti di vantaggio sulla seconda. Si avvicina la promozione. Siamo molto contenti”.