ANZICHÈ CAMBIARE OGNI ANNO QUATTRO ALLENATORI DA DISCOUNT, NE BASTA UNO SOLTANTO, MA BRAVO

Se qualcuno aveva dei dubbi sul Brescia orfano di Borrelli e dell’altro “lungo” dell’attacco, Olzer, è stato smentito dalla prestazione solida contro il Pisa perché i meriti di Maran, giustamente osannato dai tifosi allo stadio, vanno ben oltre i punti fatti e le partite senza mai sbandare: ha creato un sistema di gioco nel quale credono i giocatori per primi, con alcuni ruoli chiave coperti benissimo da elementi che si sono calati nella parte al meglio, sapendo quasi sempre cosa fare e come farlo.
Partendo dalla difesa a tre, ha capito che restavamo troppo bassi in uscita e non si poteva saltare il centrocampo coi lanci in verticale sulle fasce verso le punte, le quali appoggiano sui centrocampisti, impedendo agli avversari di trovarsi tutti dietro la palla, cosa che accadeva puntualmente col giro palla in orizzontale della gestione precedente. Altrimenti c’è Paghera a ripulire i palloni in mezzo, con Bisoli e Besaggio a fare coppie coi terzini, sia in costruzione che in difesa.

Se ci avessero predetto che avremmo avuto 45 punti a 6 giornate dalla fine, quando c’è stato il cambio al timone, avremmo firmato tutti col gomito, anche considerando che è mancato molto Cistana. Poi si sono fatti male i due portieri e si è utilizzato Avella, preso più che altro per precauzione, ma rivelatosi più che affidabile. Chiaro che, giocando nuovi titolari, sono finiti in panca alcuni giocatori mai in discussione prima anche se, coi 5 cambi in corsa, qualche spazio per far rifiatare chi parte dall’inizio, c’è sempre. Delle 6 partite che restano ce n’è una difficile, quella prossima di Venezia, poi 5 squadre di bassa classifica, magari motivate e col coltello tra i denti, ma decisamente inferiori come valori espressi e bisognerà anche vedere lo stato di forma al momento, oltre al fatto che siamo contati, soprattutto in avanti:dovessimo mantenere la posizione e arrivare agli spareggi, saremmo una bella mina vagante per gli aspiranti alla promozione.
Comunque vada  a finire la stagione, qualche certezza possiamo dire di averla, per il futuro: l’allenatore e anche un buon gruppo di giocatori, molti rigenerati dopo le magre dell’anno precedente.
In conclusione: conviene davvero pagare tre o quattro allenatori emergenti o presi al discount piuttosto di uno soltanto con tanto di carriera e curriculum, che non devi cambiare perché è bravo?

Ezio Frigerio