SI-PUO’-FARE

Il Brescia, nonostante le assenze e la forza dell’avversario, schianta il Pisa: doppietta di Moncini e gol di Bianchi, inutile il rigore di Torregrossa. Rondinelle settime in classifica, a più tre dal Cittadella nono con il quale gli scontri diretti sono a favore. Nelle ultime sei partite gli uomini di Maran possono divertirsi e continuare a divertire il popolo biancoazzurro

Brescia. A volte è proprio vero che le vittorie non si contano, ma prima di tutto si pesano. E quanto pesi quella ottenuta dal Brescia con il Pisa lo spiega subito la classifica: a sei giornate dalla fine il Brescia sale al settimo posto e mette tre punti tra sè e il nono posto, punti di vantaggio che sono in realtà quattro perchè con il Cittadella gli scontri diretti sono a favore (2-3, 2-0). Fa sorridere quel +10 sulla zona playouyt, se solo si ripensa a un anno fa a quest’ora quando quella quota veniva agognata da un Brescia allora più vicino alla retrocessione diretta che agli spareggi salvezza.

Problemi che stavolta non tangono una squadra trasformata da mago Maran, che aggiorna a 32 punti in 20 partite il suo incredibile cammino. Chi ci legge e ci segue sa bene che abbiamo sempre considerato questa squadra più competitiva di quella dell’anno scorso e in grado di galleggiare tra l’ottavo e il decimo posto. Ora è chiaro a tutti, come per altro sostenevamo a suo tempo che il problema era in panchina. Gastaldello si era trascinato con sè la depressione di una retrocessione sul campo, della quale per altro non fece nemmeno mai autocritica. Il lavoro di Maran ha del clamoroso: senza rinforzi invernali e adesso anche senza due pedine preziose come Borrelli e Olzer, ha pescato dalla borsa dei trucchi il piano partita perfetto per stendere il Pisa, che si presentava al Rigamonti nel suo miglior momento stagionale: 3 vittorie in 4 partite. I biancoazzurri allungano la loro serie positiva (13 punti nelle ultime 8) e vincono applicando al meglio la tattica del vecchio sano, contropiede. Il gol con cui sblocca il punteggio Moncini, in un primo tempo fino a quel momento bloccato e noiosetto, è da manuale: nasce da un errore di Calabresi mentre i toscani sono in attacco, si sviluppa poi sui tocchi rapidi e ficcanti di Bisoli, Bianchi e Moncini. Il raddoppio di Bianchi nasce da una palla scippata da Bisoli poi ci pensa l’attaccante, che dopo tanto sfiancarsi (e non da oggi) raccoglie il frutto prelibato. Prima della fine anche il tris di Moncini, che inizia l’azione con una sponda di testa e la chiuda di prepotenza dopo che Bjarnason gli aveva congelato il prezioso pallone. C’è persino tempo per rammaricarsi di un fallo dubbio di Van de Looi, che porta al rigore poi trasformato da Torregrossa. Un 3-1 che ci sta tutto, anche alla luce dell’unico vero intervento fatto da Lezzerini sul 2-0 nell’opporsi a D’Alessandro.

Lo scenario. Il Brescia, che adesso potrebbe dare persino un occhio al sesto posto del Palermo distante solo cinque punti, è atteso da sei partite: subito la trasferta in casa di un Venezia in lotta per il secondo poi quattro match con squadre in lotta per non retrocedere e il “bonus” Lecco. Non sarà una passeggiata di salute, ma sì: si-può-fare.

(L’1-0 di Moncini su assist di Bianchi)

(Il 2-0 di Bianchi, su assist di Bisoli)

(Il 3-0 di Moncini su assist di Bjarnason)