MARAN: “NON METTO LE MANI AVANTI, NON NE HO BISOGNO PER VEDER RICONOSCIUTO IL MIO LAVORO, STO CERCANDO DI RAGGIUNGERE IL PRIMA POSSIBILE QUANTO MI HANNO CHIESTO, SENZA PORCI LIMITI”

La partita di domani con il Pisa è passata quasi in secondo piano, al centro della conferenza stampa l’obiettivo di fine stagione: “Non è il momento di fare bilanci, ma dopo 19 partite con me alla guida sapere che allo stadio verranno tifosi che credono in noi è già un orgoglio”

Torbole Casaglia. Rolando Maran alla vigilia del match con il Pisa si è soffermato in modo particolare su quelli che possono essere gli obiettivi della squadra a sette giornate dalla fine, alla luce anche degli infortuni di Borrelli e Olzer. E l’ha fatto rispondendo a puntino a una domanda che non gli è particolarmente piaciuta. La prima.

Detto che la salvezza è ormai acquisita perchè stai continuando a fare il pompiere non parlando di playoff, è un modo per allontanare eventuale tensione dalla squadra o il timore che non venga riconosciuto il lavoro svolto finora?

“Io non ho mai parlato di un obiettivo o dell’altro, ma solo di fare corsa su noi stessi ed è quello che ti fa guardare avanti senza porti limiti. Non voglio mettere le mani avanti, non ne ho bisogno per veder riconosciuto il lavoro svolto, voglio solo dare il giusto peso alle cose e stare sul pezzo. Voglio arrivare a quello che mi è stato chiesto il prima possibile. Siamo sempre più vicini, vogliamo ottenere sempre il massimo. Non so dove ci porterà il nostro modo di fare, ma siccome i ragazzi ci stanno provando al meglio sono contento”. 

L’infortunio di Borrelli ha portato qualcuno a pensare che le ambizioni da alta classifica siano ormai ridotte…

“Ho un gruppo di ragazzi che si ritagliano sempre spazio e fiducia con il loro atteggiamento. E’ chiaro che quando perdi dei giocatori perdi delle risorse soprattutto  in certi ruoli dove non siamo tantissimi, ma non ci siamo mai fasciati la testa per una o più assenze. Certo ci dispiace molto per Borrelli e anche per Olzer, visto che ora dovrà stare fuori anche lui, siamo però consapevoli che chi c’è può fare molto anche in assenza di altri. A chi verrà allo stadio, che vorremmo vedere più gremito, faremo vedere ancora gli sforzi che stiamo facendo da mesi e ringraziamo chi viene sempre e ci sta dando una grossa mano”. 

Che Pisa ti aspetti?

“Incontriamo questa squadra nel loro momento migliore. Sono stati costruiti per salire in serie A con sforzi economici. Li rispettiamo molto, ma sappiamo quello che possiamo dare con il nostro atteggiamento. Non so se giocheranno a 3 o a 4 in difesa, ma abbiamo comunque degli accorgimenti che potranno essere funzionali ad affrontarli al meglio per sporcare il loro gioco”. 

Hai detto di aver visto la squadra fare qualcosa di diverso, cosa intendi realmente?

“Proposta e mentalità. Qualche settimana fa avevo detto che se non fossimo riusciti a gestire noi le partite, avremmo fatto fatica a portarle a casa. Nelle ultime gare c’è stata la volontà e la capacità di fare la partita. Oltre che a Cosenza, anche in casa con il Catanzaro non era facile prendere in mano la gara e loro poi sono andati a vincere a Parma. Dovremo riuscirci anche con altre squadre, a partire dal Pisa, una squadra che cerca di toglierti il pallino: sarà un altro bel test”. 

Come valuti la crescita di Galazzi?

“E’ uno che sa riconoscere le giocate. Ora tutta la squadra, sapendo che c’è anche qualche freccia in meno, deve provare ad alzare ulteriormente l’asticella, andando alla ricerca dei dettagli. Se riusciamo a farcela vuol dire che ci divertiremo ancora di più”. 

Tra i tanti ex del Pisa ci sono Tramoni e Moreo in un buon momento…

“Matteo l’ho anche allenato a Pisa. Sono giocatori con determinate caratteristiche e lo stanno dimostrando”. 

Cistana come sta?

“Era un problema gastrointestinale, voglio valutarlo oggi dopo l’allenamento di ieri”. 

Hai conquistato 29 punti in 19 partite, inizia adesso il tuo “girone di ritorno” e tra l’altro proprio con il Pisa con cui avevi iniziato…

“Presto per fare un bilancio, ma a un girone di distanza domani andiamo allo stadio con dei tifosi che credono in noi. E questo è già un elemento che rende orgogliosi. Cerchiamo di alimentare tutto questo”.