La sconfitta di Como, anche se ha fatto uscire le Rondinelle dalla zona play off, ha messo in mostra un gruppo coraggioso e di personalità seppure meno qualitativo delle big
Brescia. Uscire dal campo della seconda in classifica, sapendo che stavolta è stato dato veramente tutto, aiuta quantomeno a non avere rimorsi. I rimpianti, invece, quelli ci sono eccome. Ma la vita è fatta di rimpianti. E’ inevitabile. Stavolta ce la si può prendere con il destino cinico e baro, con quella voltafaccia della Dea bendata, ogni tanto ce lo si può ancora permettere. Basta che non diventi un’abitudine, altrimenti si sconfina negli alibi.
Non capiterà, d’altra parte, ancora tanto spesso di colpire una traversa, un palo, non riuscire a concretizzare almeno altre tre palle gol e non cavare nemmeno un punticino. Il Brescia visto Como è stato quello che Maran e la tifoseria volevano vedere: una squadra senza timori reverenziali. Il gruppo c’è. Restiamo convinti, e lo ribadiamo anche se a qualcuno non sta bene, esercitando il nostro diritto-dovere di parola e di critica, che se dal mercato fosse arrivato l’aiutino ora ci sarebbe una squadra con tutte le carte in regole per raggiungere i play off. I colpi sul mercato servivano, eccome. Chiedete allo stesso Como e al Palermo quanto siano stati ben spesi i rispettivamente 5 e 4 milioni per acquistare Strefezza e Ranocchia, che hanno già segnato alla prima e seconda partita con le loro nuove maglie.
Poi magari Maran e i suoi ragazzotti vestiti di biancoazzurro faranno comunque l’impresa di raggiungere almeno l’ottavo posto e sarà una primavera dolcissima. Perchè è a quello che è giusto puntare. Il Brescia è uscito dalla zona play off (distante comunque un solo punto dato che il Modena ne ha approfittato a metà, pareggiando in casa con il Cosenza), si tiene 10 punti di vantaggio sui play out e ora mette il mirino il viaggio a Marassi da una Sampdoria scivolata fino al sest’ultimo posto e con Pirlo di nuovo bilico. E’ un Brescia che al “Sinigaglia” ha dimostrato di possedere coraggio e personalità. Certo la qualità delle big è superiore perchè da parte di quei club c’è stata la voglia di investire già in estate e poi anche a gennaio, sulla lunga distanza le Rondinelle non se la possono giocare con le prime 5-6 del campionato, ma in una gara secca sì. Aver acquisito questa consapevolezza è un grado di maturità.