BORRELLI: “MARAN SCHIETTO E LEALE, IO STUDIO IBRA, HAALAND E DZEKO, MIO PADRE EX DIFENSORE MI DA’ I GIUSTI CONSIGLI. PUNTO ALLA SERIE A”

L’attaccante del Brescia in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Con Moncini una bella amicizia e sana competizione. Oggi a Como ci aspetta una partita difficile, loro sono stati costruiti per andare direttamente in A”

Milano. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, l’attaccante del Brescia Gennaro Borrelli si è raccontato come non aveva ancora fatto da quando è in biancoazzurro. Ha iniziato parlando di Rolando Maran con il quale ha segnato 5 gol in 11 partite. “La sua medicina è stata la schiettezza. Ti dice subito le cose come stanno. Ci ha dato quella spinta che serviva nel momento poco brillante che stavamo attraversando”.

Borrelli ha già eguagliato il suo record di segnature (6, come l’anno scorso a Frosinone) e nei nati dopo il 2000 in B solo Benedyczak ha fatto più gol di lui nelle ultime due stagioni: 16 contro 12. “Sto andando bene – dice il molisano – grazie a tecnico e squadre. Non bisogna porsi limiti, mai dormire sugli allori. Sono ancora giovane, voglio migliorare e ambisco a giocare nella categoria superiore. Ho chiesto al Frosinone di lasciarmi andare a giocare con più continuità, non sentivo la piena fiducia di Di Francesco, ringrazio Angelozzi per avermi lasciato andare”. Con Moncini è nata una bella amicizia: “C’è grande sintonia fuori dal campo e in allenamento è sana competizione”. All’andata proprio loro due stesero il Como. “Oggi ci aspetta una partita difficile – spiega ancora Borrelli – loro sono una grande squadra, costruita per andare direttamente in serie A”.

Il papà di Borrelli, Pasquale, che ha solo 20 anni più del figlio, è stato un difensore e ora allena. “Mi è sempre accanto. Mi ha insegnato qualche trucchetto, ma non si è mai intromesso. Anzi, quando c’erano allenatori che non mi facevano giocare, diceva che dovevo fare di più e andare oltre i miei limiti. E’ stato ed è più un allenatore che bastona che un padre che coccola”.

Gennaro Borrelli studio i grandi attaccanti al video. “Cerco di capire movimenti e contro movimenti. Mi piace andare a vedere Ibrahimovic e Dzeko, ma anche e soprattutto quel “mostro” di Haaland, guardo tutte le partite del City. Lui è una forza della natura, ha una fame e una voglia di non accontentarsi mai, questo fa grande un bomber”.