I DOLORI DEGLI EX BRESCIA A PISA: MOREO E TORREGROSSA A SECCO DI GOL, CALABRESI GIOCA POCO, CARACCIOLO E TRAMONI KO

La pazienza dei tifosi nerazzurri è ai minimi termini verso l’attaccante acquistato nel gennaio scorso dalle Rondinelle per 2.5 milioni

Brescia. Non solo Rolando Maran contro il suo passato più recente, esperienza complicata conclusa con due punti in sei partite e conseguente esonero, pur con tante attenuanti viste le scorie della finale playoff persa l’annata precedente contro il Monza. Pisa-Brescia di sabato pomeriggio vivrà anche sulle storie di tanti ex passati dal Cidneo all’ombra della Torre, con alterne fortune e rimpianti sulla sponda biancazzurra. 

In difesa. Nella retroguardia nerazzurra trovano spazio due ex Brescia, ovvero Arturo Calabresi e Antonio Caracciolo, giunti in periodi non proprio brillanti della storia recente biancoblu. Il primo arriva infatti nel girone del ritorno della stagione 2015/2016, con Roberto Boscaglia in panchina, collezionando nei suoi primi sei mesi quattordici presenze, sia da terzino destro che da centrale, con un gol, in un 2-2 interno contro il Perugia. Nella stagione successiva le presenze in campionato sono 30 ma l’annata è complicata, con la salvezza giunta all’ultima gara casalinga contro il Trapani. Quest’anno, con Aquilani in panchina, i minuti giocati sono solamente 311’, in due sole occasioni dal primo minuto. Varie volte si era parlato di un possibile ritorno in maglia Brescia, come confermato da lui stesso in un’intervista alla “Gazzetta dello Sport“ del marzo 2022, ma alla fine non se ne era fatto nulla. Antonio Caracciolo invece arriva al Brescia dal Gubbio il 6 luglio del 2012, con un cognome pesante (e un’amicizia che negli anni si svilupperà con Andrea), collezionando diciannove presenze nella sua prima stagione; poi, dopo un anno a Cremona, torna in città dove inizialmente viene messo fuori rosa. Viene poi reintegrato e nelle due stagioni successive scende in campo con la maglia biancazzurra in settantatré occasioni, con due reti e diventando anche vicecapitano della squadra (curiosità: una delle due reti proprio insieme ad Andrea, in una vittoria per 2-1 contro il Cesena, con Calabresi al debutto, seppur in panchina). Una lesione del collaterale del ginocchio sinistro lo terrà però fuori dalla sfida contro la sua ex squadra. 

Dubbi in attacco. Negli ultimi anni, due tra i migliori protagonisti delle fortune offensive biancazzurre recenti sono passati al Pisa. Si tratta di Stefano Morfeo ed Ernesto Torregrossa, anche se i due in Toscana non hanno o ancora convinto (nel caso del capocannoniere biancazzurro della stagione 2021-2022) o convinto fino in fondo (nel caso di “Big Tower”). I problemi sono i soliti, noti anche da queste latitudini: la scarsa vena offensiva per quanto riguarda Moreo (due soli i gol segnati dall’attaccante dal suo passaggio al Pisa, tutti dal gennaio a giugno scorso), nonostante un investimento molto oneroso da parte dei toscani (due milioni e mezzo) e i tanti infortuni per quanto riguarda Torregrossa. I numeri raccontano il momento non dei due attaccanti: le presenze per Moreo sono undici, 811’ i minuti giocati, ma alla voce gol o assist è a zero, mentre Torregrossa (anch’esso ancora a digiuno di reti) ha saltato le prime quattro partite dei nerazzurri per infortunio, per poi fermarsi di nuovo per due partite a causa di un fastidio al polpaccio. Nell’ultima gara contro il Sudtirol, “Big Tower” è rientrato, giocando però solo dieci minuti. La pazienza dei tifosi pisani verso Moreo è ai minimi storici: la speranza di quelli bresciani è che non si confermi la legge che vede il Brescia “risolutore” in negativo dei problemi altrui. 

Sfortuna e rimpianti. All’elenco manca solo Matteo Tramoni, forse la migliore intuizione di mercato di Massimo Cellino degli ultimi anni, puntualmente non confermata causa mancato accordo sul prezzo del riscatto. L’esterno, partito fortissimo in questa stagione con un gol segnato a Marassi contro la Samp, proprio in quella gara ha però subito la lesione del legamento crociato. La stagione per lui è quasi certamente compromessa.