CORINI-GASTALDELLO, GLI AMICI NEMICI: SI SALVI CHI PUO’

Nel match Palermo-Brescia di mercoledì due allenatori sotto pressione per mancanza di risultati. Nell’anno della promozione biancoazzurra, 2018-19, Daniele era il capitano (poco giocatore) di Eugenio e tra i due si instaurò un bel rapporto. Gastaldello al “Barbera” non sarà in panchina: squalificato un turno dopo l’espulsione di Cittadella, al suo posto il vice e cognato Thomassen

Brescia. Essere costantemente sotto pressione e giudicato in base ai risultati fa parte del ruolo dell’allenatore. Questa regola non scritta vale anche per Gastaldello e Corini, che mercoledì dalle 18:30 saranno chiamati a centrare i tre punti per puntellare le rispettive posizioni sulle panchine di Brescia e Palermo, allontanando così le voci di un possibile esonero che perseguitano entrambi a causa dei recenti risultati negativi.

Qui Gasta. Il tecnico delle rondinelle, che non sarà in panchina al “Barbera” per via del turno di squalifica rimediato in seguito all’espulsione di Cittadella (“per avere, al 30′ del secondo tempo, all’atto del provvedimento di ammonizione, continuato a contestare con veemenza l’operato arbitrale”), dopo un ottimo avvio di campionato nel quale aveva finalmente sistemato la fase difensiva, si trova ora in discussione per via delle tre sconfitte consecutive arrivate negli ultimi 10 giorni. I soli 2 gol subiti nelle prime 7 uscite stagionali sono più che raddoppiati (7) nelle tre sole sfide con Modena, Bari e Cittadella, mettendo in evidenza tutti i limiti di un reparto che senza Cistana si scioglie come neve al sole e che regala troppe reti a causa di gravi e ripetuti errori individuali. Se la difesa non può sorridere, lo stesso discorso vale anche per l’attacco. Il Brescia ha infatti segnato solo 9 gol nelle 10 partite disputate finora, posizionandosi così come il terzultimo peggior attacco del campionato e nelle ultime due gare contro Bari e Cittadella le occasioni sciupate davanti alla porta si sono rivelate fatali per il risultato finale.

Qui Genio. Nonostante i quasi 1500 km di distanza tra Brescia e Palermo, il clima che si respira attorno all’allenatore nel capoluogo siciliano è lo stesso che si respira nella città della leonessa. Corini è infatti sotto esame da inizio stagione dopo aver mancato l’accesso ai playoff l’anno scorso e ogni piccolo passo falso commesso da una squadra “condannata” a vincere il campionato e ottenere la promozione viene fatto pesare al tecnico bresciano dalla esigente tifoseria palermitana, che vuole tornare ai piani alti del calcio italiano dopo anni complicati e che ha addirittura dato vita sui social all’hashtag #coriniout. La dirigenza rosanero ha sempre fatto sentire la propria fiducia all’allenatore, riconfermandolo in panchina anche dopo il deludente 2-2 del maggio scorso proprio contro il Brescia, che costò al Palermo la qualificazione alla post season e per il quale il “Genio” venne aspramente criticato dalla piazza, la quale arrivò addirittura ad accusarlo di aver voluto fare un favore al club della sua città, dimenticando in un istante il suo passato da capitano storico in maglia rosanero. La vittoria che manca dal 7 ottobre, un punto nelle ultime tre gare, le due sconfitte consecutive contro Lecco in casa e Sampdoria in trasferta hanno nuovamente messo in discussione la posizione di Corini sulla panchina palermitana, con la dirigenza che si trova ora a riflettere sul da farsi in caso di un’altra sconfitta mercoledì sera. Un altro passo falso farebbe aumentare ulteriormente l’insofferenza all’interno di un ambiente che già dopo il pareggio all’esordio (0-0 contro il Bari al San Nicola giocando con la doppia superiorità numerica nel secondo tempo) costrinse il tecnico a sfogarsi in conferenza stampa: “Mi sono rotto le scatole. Ogni cosa viene giudicata in maniera estrema. Negli ultimi 50 anni il Palermo ha vinto solo due volte in serie B, nemmeno quando era una squadra importante prima di fallire è salito in A. Quella passata è stata la migliore stagione da neopromossa nella storia del club. Godetevi il percorso, date modo di lavorare. C’è la volontà di lottare, non si può estremizzare tutto. Qui giudicate solo, basta”.

Incrocio pericoloso. Mercoledì sera Corini e Gastaldello si troveranno quindi l’uno di fronte all’altro (in realtà il Gasta andrà in tribuna per la squalifica e la squadra sarà guidata in panchina dal vice Dan Thomassen, che è anche il cognato dell’allenatore del Brescia) per quello che è a tutti gli effetti un incrocio pericoloso tra due professionisti che si conoscono molto bene – e che si rispettano – avendo condiviso insieme la gioia della promozione a Brescia nella stagione 2018-19. L’attuale allenatore delle rondinelle era infatti il capitano, seppur nel ruolo di riserva, del gruppo che mise in scena il bellissimo viaggio verso la Serie A con Corini alla guida. Il tecnico bresciano ha sempre avuto parole al miele per Gastaldello, elogiandone la professionalità dopo che venne “degradato” a prima riserva nel reparto centrali, con Cistana lanciato come titolare fisso insieme a Romagnoli. Nonostante il nuovo ruolo Gastaldello fu un leader per il gruppo e quando chiamato in causa da Corini diede il suo apporto, siglando addirittura il gol vittoria nella rimonta per 2-1 contro il Lecce al Rigamonti pochi giorni prima di Natale.

Al “Barbera” questa volta si incontreranno, come già a maggio scorso, con lo stesso ruolo e solo uno dei due potrà gioire, tirando un sospiro di sollievo per aver allontanato le voci di possibile esonero.

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