VENEZIA CON IL VENTO IN POPPA, VANOLI E’ IL TAUMATURGO

La vice capolista (11 punti in 5 gare) attesa sabato al Rigamonti: Candela indisponibile oltre a tre lungodegenti. Con il tecnico che fu assistente di Conte solo 2 sconfitte nelle ultime 12 partite ufficiali di campionato. Quest’anno la squadra appare più compatta in difesa e in attacco ha un potenziale enorme

Venezia. Quello del Venezia è un progetto tecnico che parte dalla scorsa stagione. Con l’arrivo di Vanoli al posto di Javorcic, la squadra è passata dalla zona retrocessione diretta al playoff dove è uscita sconfitta a testa alta nel primo turno 2-1 a Cagliari, sul campo della squadra poi promossa in A.

Vanoli vanta un cammino importante alla guida dei lagunari: 14 vittorie, 9 pareggi e 9 sconfitte. Nelle ultime 12 partite ufficiali in serie B ha perso solo due volte: il succitato playoff e l’ultima gara di regular season del campionato scorso, 2-1 in casa del Parma, un ko indolore dato che il Venezia era già qualificato per il playoff.

Il cammino. In questo torneo il Venezia di Paolo Vanoli (già assistente di Antonio Conte in Nazionale, al Chelsea e all’Inter) è ancora imbattuto e con 11 punti in 5 partite è secondo solo al Parma (13 punti). Dopo aver battuto 3-0 al “Penzo” il Como al debutto con doppietta di Pierini e rete di Phojanpalo, ha impattato 1-1 in casa con il Cosenza (Pierini ha risposto al gol di Voca), ha vinto 2-1 in casa della Sampdoria (Gytkiaer e Tessman nell’ultimo quarto d’ora dopo il gol di Pedrola), pareggiato 0-0 a Cittadella nell’unico match giocato male (Joronen decisivo con tre parate) e venerdi scorso ha sconfitto in Laguna 1-0 lo Spezia con un gol di Pohjanpalo. Sette gol fatti e due subiti (seconda miglior difesa, sempre alle spalle del solo Parma che ne ha subito solo uno). Al centravanti finlandese è stata data anche la fascia di capitano dopo che il club è riuscito a respingere le lusinghe arrivategli anche dalla serie A.

Che attacco ! Impressionante il potenziale offensivo (Pohjanpalo, Gytkjaer, Johnsen e Pierini), ottimo il centrocampo (Tessman, Ellertson, Busio nato nella nostra città e con padre originario di San Zeno, Lella, Andersen, Bjarkason, senza dimenticare Cerisev che ha giocato in Champions League con il Valencia), difesa rinforzata con l’ex Cagliari Altare (arrivato dall’isola con Lella) e l’olandese Idzes, con Zampano e Sverko a spingere sulle fasce, l’eterno Modolo (decimo campionato in neroverde) e l’ex Rapid Vienna Ullman. Rispetto alla svolta esterofila che l’anno scorso mandò in tilt la squadra appena retrocessa dalla serie A, si è cercato di dare un’anima più italiana mixata all’esperienza internazionale di certi giocatori che dà comunque un quid in più. Sabato al Rigamonti mancherà ancora il terzino Candela oltre ai lungodegenti Svoboda, Jajalo e Olivieri, quest’ultimo ancora alla ricerca della migliore condizione.

Fase difensiva. E’ un Venezia al quale è veramente difficile far gol, che spicca per compattezza e cinismo. “L’anno scorso giocavamo molto bene, ma non sempre raccoglievamo quanto meritato – ha ammesso lo stesso Vanoli – perchè eravamo troppo vulnerabili dietro. Resto convinto che in Italia le partite si vincano consolidandosi soprattutto in difesa”. E quando hai attaccanti come quelli in forza quest’anno al Venezia, l’equazione è semplice: se non prendi gol, è molto probabile riuscire a vincere.

(Foto in evidenza da Veneziafc.it)