VOLI IMPREVEDIBILI E ASCESE VELOCISSIME

Il Brescia vince 2-0 a Lecco: dopo due giornate è ancora a punteggio pieno e con la porta inviolata. Borrelli apre subito le marcature con un gol che è già nella storia dei più belli di sempre, Novakovich sbaglia il rigore del pareggio, nella ripresa Bianchi raddoppia e all’ultimo minuto Lezzerini para un penalty a Eusepi

Lecco. Una storia che avrebbe potuto scrivere Pirandello. Una, nessuna, centomila. Quante partite ci stanno in una sola partita? Chi sono veramente Brescia e Lecco? Quali sono i destini che incidono sulle loro vite calcistiche?

(L’ingresso in campo delle squadre con l’arbitro Maria Sole Ferreri Caputi)

L’analisi. Valeva la pena aspettare mezzo secolo prima di rivedere un match tra queste due squadre, se il risultato è quello di 97’ (recuperi inclusi) nei quali c’è tanto d’interessante per essere solo alla seconda partita dei due club che solo il 30 agosto hanno saputo con esattezza di poter giocare in serie B. Due gol delle Rondinelle: uno (quello di Borrelli) da dipingere su tela e immortalare in un museo che prima o poi qualcuno farà con i gol più belli della storia del Brescia calcio, un altro (quello di Bianchi) frutto di astuzia, fame, mentalità vincente. In tre parole alcune delle tante caratteristiche mancate alla squadra dell’anno scorso. Che le abbia messe in campo uno dei sopravvissuti dalla doverosa rivoluzione estiva significa che forse la lezione è servita e che davvero quest’anno, almeno a livello di atteggiamento, può esserci tutta un’altra squadra rispetto a quella della vergognosa retrocessione sul campo. Una, nessuna, centomila situazione in una partita dove il Lecco ha sbagliato due rigori: quello di Novakovich, un quarto d’ora dopo il vantaggio di Borrelli (firmato dopo soli 3’), ha girato la partita. Anche se il Lecco ha continuato ad attaccare e alla fine del primo tempo aveva calciato 8 volte (dicasi otto) verso la porta di Lezzerini. Senza partorire nemmeno il topolino dalla montagna. Nella ripresa il match è stato più equilibrato sul piano della prestazione e seppure aiutato dalla dea bendata (ogni tanto ci vuole anche quella) il Brescia non ha scippato nulla. Il rigore parato da Lezzerini al 94’, a partita comunque sigillata, è stato il segnale che volendo si arriva a tutto, basta arrivarci per gradi di separazione.

(Flavio Bianchi ha segnato il gol dello 0-2)

(In una vittoria così non possono non essere riconosciuti anche i meriti di Gastaldello)

(Ottima partita di Paghera, tornato ad indossare la maglia del Brescia per il quale tifa da sempre)

Lo scenario. Due vittorie nelle prime due partite non sono una sentenza definitiva, ma un blitz come questo di Lecco, seppure un po’ fortunoso come ha ammesso lo stesso Gastaldello, in un momento così particolare è uno scatto d’orgoglio. C’è bisogno di giornate così, sapendo soffrire per poi far emergere un tasto di qualità che alla nuova rosa non manca. Si respira un’aria nuova, migliore, più pulita. E i 500 cuori biancoazzurri al seguito non hanno mancato di ringraziare Cistana (capitano più che degno di giornata) e i suoni fratelli con la V sul petto a fine gara. Aver battuto Cosenza e Lecco, due squadre che lotteranno per salvarsi, non autorizza ovviamente nessun volo pindarico. Le prossime tre partite saranno una vera prova del nove: Venezia (capolista in attesa di Catanzaro-Parma) al Rigamonti ancora a porte chiuse, Spezia in trasferta in infrasettimanale e Ascoli nel primo match con il pubblico. Dopo quel tris potremo tirare le prime somme, anche perchè poi sarà il tempo del derby e di iniziare a recuperare i match non giocati. Intanto il popolo biancoazzurro può godersi un breve attimo di gioia dopo tanto patire. Sei punti dopo due partite, tre gol segnati (due da attaccanti in una sola partita), zero subiti. Tante buone notizie insieme come non ne maturavano da tempo. Giusto per capirci: per trovare l’ultima volta con due partite con doppio clean sheet bisogna ritornare al novembre scorso (0-0 a Terni, 2-0 alla Spal). Dieci mesi dopo c’è ancora da soffrire e nessuno si era illuso che non fosse così. Eschilo diceva: “Si impara soffrendo”. Dalla felicità effimera non si impara niente. Si impara solo soffrendo, sperando di tornare alla felicità duratura.

(Al patron del Lecco Di Nunno sono tornate indietro come un boomerang le dichiarazioni contro il Brescia)

(Luciano Foschi, tecnico del Lecco)

(Cistana rischia in un contatto con Novakovich)

(Molto importante la spinta della Curva Nord in trasferta)