AL BRESCIA NON PASSA PIU’ LO STRANIERO

La scorsa stagione erano ben quattordici, adesso solamente sei (tra cui l’albanese Ndoj nato e cresciuto in Italia). Inversione di tendenza da parte del fu esterofilo Cellino. La squadra che ottenne la promozione in A con Corini aveva dieci italiani nell’undici titolare, quella retrocessa sul campo solo cinque nel match decisivo con il Cosenza

Brescia. È un Brescia a tinte azzurre quello che vuole ripartire e mettersi definitivamente alle spalle la scorsa stagione. In estate infatti la rosa delle rondinelle ha cambiato pelle, con la società che ha drasticamente invertito la rotta per quanto riguarda le modalità di operare sul mercato, decidendo di puntare principalmente su calciatori italiani anziché andare a pescare da campionati esteri nomi esotici e talvolta impronunciabili. Un segno di svolta radicale rispetto a quanto fatto nelle ultime sessioni di calciomercato, da quella successiva alla promozione con gli acquisti di Chancellor, Ayè, Joronen, Skrabb e Zhmral (degli ultimi due non si è neppure mai ben capito il ruolo), fino ad arrivare a quella del gennaio scorso, quando Ruggeri portò in città il trio Rodriguez-Listkowski-Björkengren in prestito dal Lecce e Cellino puntò sul francese Coeff (svincolato ad aprile dopo una sola disastrosa presenza) e il brasiliano Adryan. Dei 7 acquisti effettuati dalle rondinelle in estate ben 5 sono italiani (Moncini, Borrelli, Besaggio, Dickmann e il bresciano DOC Paghera) e anche gli unici due stranieri (Bjarnason e Fares) sono nel “bel Paese” da ormai diversi anni, avendo dunque accumulato un’ottima conoscenza ed esperienza del nostro calcio. Anche per quanto riguarda il capitolo cessioni si è deciso di intraprendere la strada dell’italianità in rosa. Dei 12 giocatori che hanno lasciato Brescia, ben 8 sono stranieri e solo 4 italiani (Sonzogni, Scavone, Viviani e Pace). I “leccesi” sono tornati alla casa base, Ayè ha fatto ritorno in Francia all’Auxerre, Niemeijer ha rescisso consensualmente il contratto per tornare in patria all’RKC Waalwijk mentre Labojko, Karacic e Adryan hanno visto terminare il proprio accordo lo scorso 30 di giugno senza possibilità di rinnovo con il polacco che è rimasto in Italia accasandosi alla Ternana.

Con queste operazioni il club biancoblù è passato dall’avere 14 stranieri in squadra su una rosa di 32 calciatori ad averne solo 6 in un gruppo di 29 (con Huard però escluso dal progetto tecnico e Ndoj che ha scelto di giocare nell’Albania, ma è nato e cresciuto in Italia). E dato che la matematica non è un’opinione, questi numeri indicano che si è passati da una rosa composta al 43% da stranieri ad una formata da giocatori non italiani solo per il 20%. 

Stranieri Brescia 2022/23Stranieri Brescia 2023/24
Matthieu HuardMatthieu Huard
Tom Van de LooiTom Van de Looi
Alexander JallowBirkir Bjarnason
Florian AyèAlexander Jallow
Pablo RodriguezMohamed Fares
Fran Karacic Emanuele Ndoj
Adryan 
Ahmed Benali 
Alexandre Coeff 
Marcin Listkovski 
John Bjorkengren 
Jakub Labojko 
Reuven Niemeijer
Emanuele Ndoj
 

Nonostante le difficoltà che sta vivendo il calcio italiano, con la Nazionale esclusa dagli ultimi due mondiali e a serio rischio di non qualificarsi neppure ai prossimi europei (dei quali è campione in carica), in Serie B avere in squadra uno zoccolo duro formato da italiani è fondamentale per ottenere buoni risultati. Non è un caso che il Brescia che ottenne la promozione nella stagione 2018/19 con un bresciano come Corini in panchina era composto da 10 azzurri nell’undici titolare (Alfonso, Sabelli, Cistana, Romagnoli, Martella, Bisoli, Tonali, Dessena, Torregrossa e Donnarumma) mentre quello retrocesso sul campo tre mesi fa presentava solo 5 italiani nella formazione iniziale. Confrontando quella squadra con quella scesa in campo domenica scorsa vincendo con il Cosenza, il numero di autoctoni in campo è raddoppiato. Gastaldello ha infatti presentato un undici titolare con il solo Bjarnason come straniero (autore del gol vittoria) e con ben 4 ragazzi che sono usciti del settore giovanile biancoblù (Fogliata, Papetti, Mangraviti e Cistana), riportando così anche tanta brescianità in squadra. Proprio per aumentare il senso di appartenenza all’interno di un gruppo chiamato a dover riconquistare l’amore e il supporto di una piazza intera, non è da sottovalutare il ritorno a casa di Fabrizio Paghera. Il nativo di Roncadelle non sarà solo estremamente utile dal punto di vista tecnico-tattico, ma insieme a capitan Bisoli e ai bresciani ormai veterani come Cistana e Mangraviti, dovrà trasmettere al resto del gruppo l’orgoglio del popolo della leonessa, conquistando magari sorprendentemente ancora una volta un risultato clamoroso come quello ottenuto nella stagione 2009/10.

(Nella foto in evidenza Ndoj, albanese nato e cresciuto in Italia)