L’allenatore del Cosenza analizza il match del Rigamonti: “Le Rondinelle si sono rinforzate con acquisti importanti. Viviani con me ha sempre fatto bene, sono felice di poterlo ancora allenare. Canotto già disponibile. Non sarà facile giocare a porte chiuse”
Cosenza. Fabio Caserta ha anticipato in conferenza stampa i temi di Brescia-Cosenza di questa domenica, ringraziando la società per gli sforzi fatti sul mercato ed invitando ad una migliore gestione delle forze durante la gara.
Nell’ultima giornata di B ci sono stati vari ribaltoni nel finale di gara, compreso il gol del Modena che ha condannato il Cosenza alla sconfitta. É un problema di condizione oppure di scelte dalla panchina?
“Innanzitutto fortunatamente è finito il calciomercato, perché quando quest’ultimo è aperto ci sono sempre altri pensieri nella testa dei calciatori e giocoforza pensi anche al mercato. Per quanto riguarda invece le partite, noi come tutti abbiamo giocato alcune partite ravvicinate ad alta intensità, pagando qualcosina nella gestione della gara. Però non credo sia stato quello il problema: ad inizio campionato devi sempre prendere il ritmo e quando fai delle gare ravvicinate può essere un problema. Veniamo da due gare in cui abbiamo speso tanto mentre il Brescia sarà alla prima partita ufficiale, dunque dovremo prepararci al meglio perché sarà una gara difficilissima, visto che loro hanno tenuto tanti giocatori dell’anno scorso, facendo però anche degli acquisti importanti; dovremo esser pronti a soffrire e ad evitare gli errori fatti contro il Modena. Valuterò domani chi far giocare, tenendo anche conto dei cinque cambi, visto che fino ad ora i giocatori subentrati hanno sempre dato un contributo importante. Dovremo essere dunque tutti concentrati perché ognuno può dare il suo contributo”.
Il Cosenza dovrà fare particolare attenzione agli ultimi minuti di gara, visto che sia il Venezia sia il Modena sono venuti fuori alla distanza? Il nuovo acquisto Canotto sarà già con la squadra?
“Dobbiamo gestire al meglio le energie fisiche e mentali, perché il Cosenza è abituato ad andare all’attacco: dovremo essere più equilibrati in questo. Il lavoro e le partite porteranno poi la miglior condizione, per tutti: siamo all’inizio, tra la voglia di vincere e quella di andare palla su palla è normale non poter fare tutti i novanta minuti al meglio. In certi momenti della gara bisogna dunque saper rallentare i ritmi. Per quanto riguarda i nuovi acquisti Canotto sarà a disposizione, mentre Forte sarà squalificato; già da oggi però si alleneranno con la squadra. Ci tengo inoltre a ringraziare D’Urso e Finotto perché il primo ha sempre giocato dando il massimo e il secondo perché è un ragazzo eccezionale, un professionista esemplare che si è allenato sempre al massimo. Ha una carriera di tutto rispetto alle spalle, qua non è mai riuscito a rendere al meglio, ma lo voglio ringraziare per la sua professionalità. Con i calciatori in uscita mi metto sempre un po’ da parte, perché deve decidere la società d’accordo con il calciatore, ma ci tenevo a ringraziarli».
L’arrivo di Forte le permetterà di cambiare modulo?
«Per adesso no. La squadra sta facendo molto bene come gioco. Io non sono uno che si basa sui numeri, per me un sistema di gioco vale l’altro, cambia poco, solo ciò che dobbiamo fare in fase di possesso e non possesso. Al di là del sistema di gioco noi dobbiamo avere dei principi: è normale che con un attaccante come Forte in alcuni momenti delle partite si potrà giocare con due attaccanti puri, però bisognerà lavorarci e lo faremo nella sosta. La squadra volendo può giocare anche con due attaccanti più stretti, ma i principi però saranno sempre gli stessi: dopo la sosta ritroverò Florenzi e questo forse potrà cambiare qualcosa».
Il mercato le ha consegnato tanti suoi “fedelissimi”. È soddisfatto di ciò? Che gara si aspetta a Brescia?
«Giocare a porte chiuse non sarà facile, però, a prescindere di questo, so che non sarebbe stata comunque una gara semplice: dovremo essere ancora più concentrati, ma poco cambia per il resto. Troveremo di fronte una squadra alla prima partita che conta, che cercherà di fare una grande prestazione, ciò che dovremo fare anche noi per ripartire dopo una sconfitta. Per quanto riguarda i calciatori che sono arrivati, ringrazio il presidente per gli sforzi fatti sul mercato: sono arrivati giocatori di categoria che si andranno ad aggiungere a quelli già presenti. Rinunciare poi ad offerte importanti come quelle per Florenzi è stato un grosso sacrificio; ho sempre sentito parlare di Guarascio come uno che ha impedito l’arrivo di giocatori importanti, ma con me ha preso giocatori di categoria, rinunciando ad offerte per altri che ritengo importanti. Detto ciò, noi dovremo dare il massimo, sarà dura perché non si può stravolgere tutto in un mese, ma con il lavoro possiamo crescere e fare sempre meglio. I nuovi li conosco bene, li ho già allenati: starà a noi dare il massimo in campo».
Farà un lavoro specifico su Forte? Non crede che sul mercato siano rimaste un po’ penalizzate le fasce laterali?
«Forte ha delle qualità importanti: sa attaccare lo spazio, dialogare con i compagni e sa fare gol. Ciò è la cosa più importante per un attaccante. So che non ha attraversato dei momenti ottimi nelle ultime stagioni, ma io l’ho avuto sia a Castellammare sia a Benevento e con me ha sempre fatto bene. Gli attaccanti sono un po’ particolari, vivono per il gol e se non lo trovano mentalmente si abbattono; un allenatore deve essere quindi bravo nei momenti difficili a tirarli su, sia dal punto di vista tecnico che mentale. Per quanto riguarda la rosa, credo che siamo stati abbastanza sfortunati con gli infortuni; però al completo siamo doppi in tutti i reparti. Intervenire su un ruolo in cui solo momentaneamente siamo scoperti alla lunga può essere difficile: io credo che, anche dopo aver parlato con il DS, sia meglio sacrificarsi per qualche partita piuttosto che prendere un calciatore per sostituire un titolare infortunato, che poi quando torna va in difficoltà. Stiamo bene, in difesa siamo stati solo sfortunati: nel calcio però può accadere».
I nuovi giocatori, compresi anche Sgarbi e Viviani, con lei hanno dato il meglio e ciò è anche importante affinchè si ambientino in fretta. È d’accordo?
«Secondo me sì. È una cosa positiva. Sanno cosa chiedo, so cosa possono darmi: sulle mie idee di gioco partono più avvantaggiati rispetto ad altri. Sono giocatori che con me hanno sempre fatto bene grazie alle loro qualità; ora però dobbiamo concentrarci sul campo, che ci dirà se abbiamo fatto bene o male. Dopo la sconfitta di Modena la squadra era molto giù dal punto di vista mentale, ma secondo me dopo un’ora vanno messe da parte sia le vittorie sia le sconfitte, perché il campionato è talmente lungo che bisogna sempre farsi trovare pronti per la gara successiva».
Come stanno Sgarbi e Meroni?
«Sono tutti e due disponibili per domani, poi domani valuterò chi far giocare».
Cosa ha insegnato la sconfitta contro il Modena?
«Ha insegnato che quando fai una buona prestazione ma non riesci a vincere, l’importante è non perdere. Questo è ciò che ci lascia questa partita. Abbiamo preso gol da un lancio del portiere, non un gol frutto di un’azione manovrata, quindi anche in quello dobbiamo essere più cattivi: ai miei ragazzi chiedo di avvertire prima il pericolo e dunque non possiamo prendere un gol a squadra schierata. Non ci dobbiamo fermare con il Var, anche questo è un insegnamento importante. Se riesci ad analizzare bene una sconfitta, questo può essere più utile di una vittoria: quando vinci infatti tante cose non le analizzi o le nascondi».
Sgarbi può fare il terzino destro?
«Sì, con caratteristiche diverse rispetto a Rispoli o Martino. Anche Voca può farlo, sempre con caratteristiche diverse. In emergenza lo può fare: magari non ha le coperture preventive, ma ha la gamba e l’intelligenza per farlo».
Cosa occorre per aver maggiore equilibrio di squadra?
«Occorrono il lavoro e il saper leggere i momenti della partita. Il punto in B non fa solo classifica, ma anche serenità. Se hai fatto una buona prestazione, ma non hai segnato, è meglio rimanere compatti piuttosto che perdere: alla lunga infatti i pareggi sono importantissimi. Non perdere a livello mentale fa tanto».