CELLINO VS VIVIANI: LO STIPENDIO ALTO, I PRANZI NEGATI E LE STERZATE OBBLIGATE DEL DUO GASTALDELLO-CASTAGNINI

Il playmaker, che tecnico e direttore sportivo stavano cercando di recuperare, è stato nuovamente messo fuori squadra dal presidente per non aver accettato di ridursi l’ingaggio

Brescia. Come se non bastasse tutto il resto (rosa gravemente incompleta, un gioco che non c’è, sfiducia e malcontenti in spogliatoio, il tutto che sfocia poi nelle tristi esibizioni nelle amichevoli contro avversarie di serie C) al Brescia, come vi avevamo anticipato ieri in esclusiva, è scoppiato nuovamente il caso Federico Viviani (foto in evidenza).

Dentro e fuori. Messo fuori rosa da MC a gennaio, l’ex Spal si è presentato puntuale al raduno d’inizio luglio forte dei suoi due anni ancora di contratto con le Rondinelle. Un ingaggio attorno ai 350.000 netti a stagione. Pesante, ingiustificato per quanto ha fatto vedere nei primi sei mesi della scorsa stagione, ma che Cellino ha avallato senza coercizioni. Dopo aver scaricato la responsabilità di questo acquisto flop su Clotet, il presidente biancoazzurro ha cercato di disfarsi di Viviani in tutti i modi. Ma il giocatore e il suo procuratore (Giampiero Pocetta) non sono riusciti a trovare una sistemazione alternativa che pareggiasse l’ingaggio che il centrocampista romano vanta con il Brescia. Quindi sono entrati in scena Castagnini e Gastaldello. Il diesse ha parlato con Viviani, garantendogli che se avesse dimostrato di meritare una maglia stavolta non ci sarebbero stati preconcetti. E così ha fatto Gastaldello, schierandolo titolare già nel primo test con l’Oratorio San Michele poi anche nelle gare con Lumezzane, Padova, Breno concedendogli la ribalta nel secondo tempo con l’Atletico Castegnato. Dall’amichevole del 12 agosto a Mantova però si era capito che qualcosa di strano stava accadendo: Viviani nemmeno a referto. “Attacco febbrile” la spiegazione ufficiale. Nessuna traccia a referto del giocatore neppure negli ultimi due test con Triestina e Trento.

Ecco quindi emergere la nuova verità. Ricevuti i no di Viviani e Pocetta a rivedere il contratto, Cellino ha dato l’ordine a Castagnini e Gastaldello di rimettere fuori squadra Viviani. Il giocatore ha diritto di allenarsi, ma ora resta da capire se lo farà con la squadra o con un allenatore personale che per regolamento il Brescia deve mettergli a disposizione. Intanto da qualche giorno, al 31enne cresciuto nelle giovanili della Roma non viene più concesso di pranzare con i compagni nella mensa del Centro Sportivo di Torbole Casaglia. Così come quando, dopo essere stato messo fuori rosa nel gennaio scorso, gli fu impedito di parcheggiare l’auto nello stesso spiazzo degli altri.

E la triste e stucchevole telenovela continua…