BAGGIO: “GLI ANNI DI BRESCIA PIENI DI EMOZIONI E PASSATI TROPPO IN FRETTA. MAZZONE UNICO A CAPIRMI, CHE BELLO AVER GIOCATO CON GUARDIOLA”

L’ex capitano delle Rondinelle ricorda la sua esperienza in biancoazzurro in un’intervista a Sportweek

Brescia. Per Roberto Baggio è tempo di amarcord. Era da un po’ che non rilasciava una lunga intervista, l’ha fatto con Sportweek, il settimanale de La Gazzetta dello Sport. L’ha fatto cominciando a parlare di Pep Guardiola.

“Ricordo sempre un suo gesto di grande sensibilità. Eravamo insieme a Brescia. Io rientravo da un infortunio, dopo un lungo stop, e lui ha voluto darmi la fascia da capitano mentre entravo in campo contro la Fiorentina. E poi ho fatto due gol. Pep è un uomo di grande intelligenza e già da giocatore aveva una visione tattica superiore. È stato un compagno straordinario. Sono rimasto per 4 anni a Brescia e mi sembra che quel tempo sia volato, polverizzato in un lampo. È stato così bello, intenso, pieno di emozioni, che alla fine è durato troppo poco…”. 

Merito anche di Carletto Mazzone? 

“Un gigante di umanità. Per lui avrei fatto anche l’impossibile. Gli ho voluto e gli voglio bene perché è sempre stato un uomo puro, vero! Con lui c’era un rapporto senza filtri di rispetto reciproco. Lui più di tutti aveva capito che persona sono. È andato subito oltre quello che gli avevano raccontato di me. Dicevano che rompevo gli spogliatoi, che litigavo con gli allenatori. Cazzate! Una verità disintegra mille bugie e chi ha giocato con me, a parte qualche ruffiano, sa che persona ero. Che persona sono. Ecco, Mazzone lo aveva capito subito”.