IMBARAZZANTI

Brescia travolto (3-0) dal Mantova nel “Memorial Cappelletti”. La squadra di Possanzini si fa preferire in tutto: manovra, voglia di vincere, organizzazione. Le Rondinelle sono un’accozzaglia di giocatori dove alcuni giovani ora rischiano di essere mandati allo sbaraglio. In gol Monachello nel primo tempo, il bresciano Galuppini e Debenedetti nella ripresa. Olzer colpisce una traversa. I tifosi contestano Cellino e Gastaldello

Mantova. Adesso è tutto più chiaro. Adesso abbiamo capito perchè il Brescia calcio si è opposto con tenacia, risolutezza e arroganza degne di miglior causa alla diretta televisiva.

Il senso del pudore. Non è questione di diritti (che come vi abbiamo già spiegato erano del Mantova, che ha preferito con Well Tv non andare oltre per un senso di responsabilità) è una questione di pudore. Più tardi il popolo biancoazzurro vedrà il match giocato al “Martelli” dagli uomini di Gastaldello e meglio sarà. Che poi tanto, passati due giorni chi avrà più voglia di guardarlo questo obrobrio? Prosegue la tattica delle cenere da nascondere sotto il tappeto. E intanto nessuno sa dove sia esattamente l’ineffabile MC, colui che prima della figuraccia di Mantova ha pensato bene di ordinare al proprio “yesman” che siede in panchina di non utilizzare – oltre a Bertagnoli, Viviani (c’è chi giura di averlo visto in un centro commerciale di Brescia mentre era in corso la partita) e Jallow alle prese con acciacchi di preparazione e post infortunio – anche il quartetto Adorni-Pace-Garofalo-Niemeijer. Ai “reprobi” è stato comunicato che devono trovarsi una squadra. Sono andati in panchina e finito il match si sono allenati sul prato del Martelli all’imbrunire. Tristi e solitari.

(Per Davide Possanzini una piccola soddisfazione verso Cellino, che l’aveva esonerato dopo sole due partite)

Benzina verde senza ottani. Massì, mettiamo pure in campo dei ragazzini senza alcuna colpa se non trovarsi al posto giusto nel momento sbagliato, così da farli bruciare ben bene sotto il sole mantovano. Nuamah, Muca, Fogliata, Maccherini e Riviera sono in questo momento le uniche facce nuove del Brescia che dovrebbe riscattarsi dopo un’annata indegna. Imberbi, ai quali viene chiesto di cancellare il peso di una devastante retrocessione sul campo. Eschilo diceva: “S’impara soffrendo”. Ma poi c’è anche la disonestà intellettuale e metterli alla berlina è quanto di più crudele possa essere fatto a dei ragazzini che hanno sì delle qualità, ma non il tempo per sbagliare. In campo però nel primo tempo c’erano solo due “bimbi”: Muca e Nuamah. Gli altri erano gente che ha fatto A e B. Ma si è visto subito che lo spartito era preoccupante: Brescia nervoso, incapace di sfondare contro un Mantova che pure qualcosa sbagliava nella costruzione da dietro, ma almeno ha dato un senso di organizzazione, di idee di gioco. Un destro a giro di Bianchi, un tiro parato di Olzer e uno alto di Bisoli in corsa su appoggio dell’intraprendente Galazzi, che ha poi dovuto uscire per una ginocchiata alla coscia (per adesso pare solo la classica “vecchia”, importante è che non si crei un ematoma nelle prossime ore). Fuori l’ex Venezia, ecco l’esemplificazione pratica del diktat presidenziale: dentro Fogliata, “che bisogna valorizzare i giovani”. Non subito Ndoj o Garofalo. No, Fogliata. Il Mantova è cresciuto nel finale di tempo fino a trovare l’eurogol con Monachello. Eurogol sì, ma con la solita difesa che sta a guardare mentre Galuppini appoggia a Trimboli che dà a Monachello per il quale c’è tutto il tempo di mirare. E la coppia centrale era Cistana-Mangraviti…

(Capitan Bisoli, come sempre uno degli ultimi ad arrendersi)

Nella ripresa la traversa di Olzer non ha dato la scossa. Anzi sono arrivati altri due gol biancorossi. Imbarazzante il modo in cui Lezzerini ha messo sui piedi di Galuppini l’occasione per segnare una rete che ricorda quella che il bresciano di Urago Mella realizzò già due anni fa ai biancoazzurri quando indossava la maglia del Renate e la frittata fu di Perilli. Uscita scriteriata dalla porta, passaggio di testa all’attaccante avversario e rientro in porta in stile bradipo. E’ arrivato poi anche il 3-0, altra dormita con Mangraviti e Cistana ancora nel pieno della tempesta: mezza rovesciata di De Benedetti e tutti a nanna (foto in evidenza). Non prima di aver sentito la Curva bresciana inneggiare a Possanzini ed Arcari e contestare anche Gastaldello dopo Cellino bersagliato tutto il match. Sarà anche solo calcio d’agosto, il debutto in campionato ancora lontano, ma quando si porta in giro la maglia con scritto Brescia calcio, figuracce così non sono tollerabili.

(Circa 300 i tifosi del Brescia presenti in Curva al Martelli, altri ce n’erano in tribuna)