I VERTICI DEL CALCIO E LE SCAPPATOIE PER GLI AMICI DEGLI AMICI

Brescia. Abbiamo letto tutti come, i vertici del calcio nostrano, stiano chiocciando tutti come verginelle in un campo nudisti: è assurdo che si debba aspettare il Consiglio di Stato per sapere quali squadre saranno ammesse alla B, il format resta di 20 squadre, non è giusto che il Lecco non sia iscritto, le retrocesse che chiedono, quale assurdità, che vengano rispettate le regole, eccetera.
Già, ma chi ha fatto le regole? Con la scusa di lasciare sempre una scappatoia per gli amici degli amici, si permette a qualcuno di finire il campionato pur essendo alla canna del gas, ad altri, tipo la Doria, di ripianare un debito folle, addirittura con un anticipo di 10 milioni, circa quello che spende il Brescia in ingaggi annuali, sul paracadute, altra porcata che incide non poco sul mercato delle retrocesse dalla A.
Come siano riusciti a favorire i blucerchiati resta un mistero, o forse no, magari hanno amici  di importanza Nazionale, che squadre come Chievo, tanto per citarne una sparita di recente, non avevano a disposizione.
Così, ogni volta, bisogna aspettare la Covisoc, poi il Consiglio federale, il Coni per quanto riguarda lo sport e poi la giustizia ordinaria, col Tar del Lazio, quindi il Consiglio di Stato.
Fare delle regole automatiche pareva brutto, o avrebbe impedito di chiudere un occhio per qualche amico? Eppure non è difficile e quella è gente che prende uno stipendio almeno 5 volte il mio!
Basterebbe, oltre ai requisiti già richiesti, di fornire una fideiussione per coprire le spese fino a dicembre, così nessuno resta scoperto in partenza, poi un’altra a gennaio, prima del mercato: se non hai i soldi vendi per ottenere quanto dovuto, a costo di schierare la primavera, ma non compri allo scoperto, buttando tutto nel calderone di vergognosi stralci, poi fai il campionato che ti puoi permettere, come Cosenza e Cittadella, da sempre attente a spendere poco e bene, magari rischiando di retrocedere, ma è quello che si possono permettere.
Se una squadra dovesse saltare per problemi economici, la fai fuori durante il torneo e togli una retrocessione: così facendo non avrai ripescaggi e ricorsi da parte di scappati di casa, contenitori della differenziata e acrobati finanziari. Fai firmare una clausola compromissoria che impedisca il ricorso ai tribunali ordinari pena il declassamento di categoria e metti un tetto ai debiti con l’erario, consentendo, una tantum, una dilazione per partire alla pari, poi tutto pagato trimestre per trimestre.
Sull’esposizione con le banche non si può chiedere nulla, a meno che non siano le banche stesse a chiedere di rientrare: quelli sono soggetti estranei, che danno credito in base alle garanzie delle società.
Ma questi signori non vogliono fare le cose giuste, perché si rischia di scontentare qualcuno, a volte amici degli amici, dei politici e di chissà quali altri potentati occulti.
E sono gli stessi vertici che non pongono rimedio a due mondiali in cui non ci qualifichiamo, grazie anche ad allenatori che restano nonostante tutto e quasi nessun incentivo a schierare una “ quota azzurra” di italiani nell’undici titolare. Di certo non puoi più limitare di tesserare giocatori da fuori, ma si potrebbe farlo sugli effettivi in campo: obbligheresti ad investire nei vivai, evitando di pescare sempre in altri Paesi, con la conseguenza di avere più giocatori papabili per la Nazionale.
O no?

Ezio Frigerio