DUE SOLI GOL E TANTE PREOCCUPAZIONI

Il test con i dilettanti dell’Atletico Castegnato deciso da un gol di Bisoli e un rigore di Viviani (che si fa male), questo giovedì udienza telematica del Tar nel tentativo di ridurre i tempi processuali. E’ un Brescia che ha estremo bisogno di rinforzi, senza nascondersi dietro all’alibi della categoria non ancora certificata

Torbole Casaglia. Non è poi così vero che il calcio d’estate non serve a nulla e che certe partite lasciano il tempo che trovano. Nella risicata vittoria del Brescia sull’Atletico Castegnato di serie D, squadra ricostruita dopo la promozione dall’Eccellenza, senza quindi nemmeno l’anima vincente della scorsa stagione, che ancora non ha di fatto iniziato la preparazione, c’è un messaggio chiaro del campo. Che piaccia oppure no a MC. Questo Brescia va rinforzato più prima che subito. Anche se, malauguratamente, dovesse ripartire dalla serie C. Ipotesi che per il momento non ha ragione d’esistere seguendo la logica visto anche come è messa la Reggina di oggi, inevitabile emanazione di quella di ieri e l’altro ieri.

Immobilismo pericoloso. Continuare a tenere tutto cristallizzato è un pericoloso giocare con il fuoco. Ci si chiede se l’uomo in barca nelle acque sarde saprà trarre utili indicazioni da questo trattenuto procedere. Per spezzare le reni a una squadra di dilettanti c’è voluto il solito Bisoli e un rigore di Viviani, che si è anche infortunato e quella caviglia dolorante qualche preoccupazione ora la crea. C’è voluta anche una parata non banale di Lezzerini e si è dovuto dire grazie al palo, altrimenti saremmo già qui a fare i conti con la prima figuraccia stagionale. Ma già domenica a Lumezzane c’è il rischio di arrossire, se non si cambierà registro (i rossoblù nel frattempoi hanno perso solo 2-1 con la Cremonese). No, non è l’inutile calcio di luglio. E’ la continuazione della scorsa disgraziata stagione, che mette in evidenza lacune difensive e sterilità offensiva. Cosa si pensava ? Che la zucca diventasse improvvisamente carrozza? Chi di dovere deve darsi da fare, tirarsi su le maniche è un obbligo, si è già fatto anche troppo finta di nulla. Qui siamo di fronte a un gruppo retrocesso sul campo, che è stato quattro mesi senza vincere una partita, che non ha saputo battere in due partite un’avversaria modesta come il Cosenza. Ce n’è a sufficienza per pretendere una rivoluzione. Quanto bisogna ancora aspettare ?

Tar e dintorni. Aggià, ci sono i ricorsi e le sentenze. Comodo alibi per chi non ha più voglia d’investire nel Brescia e vive di favole che racconta prima di tutto a se stesso e poi al popolo biancoazzurro. E allora prendiamo per buono questo giovedi 27 luglio, giorno in cui il Tar del Lazio ha fissato una prima audizione telematica nel tentativo di abbreviare i tempi e i termini processuali. La data decisiva resta quella del 2 agosto. Con sentori che si possano accorciare poi anche i tempi del Consiglio di Stato. Perchè diciamolo: non se ne può più. Questo Brescia non piace, non può piacere. Prima si arriva a una svolta e meglio è.

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