UN ALTRO PASSO VERSO LA RIAMMISSIONE IN B, MA CELLINO TIENE BLOCCATO IL MERCATO

Dal Consiglio Federale la pole position in graduatoria e anche le dichiarazioni di Gravina e Balata portano nella direzione sperata. Ora appuntamento al 2 agosto con il Tar, ma la Reggina è in gravissima crisi. Il presidente delle Rondinelle però è in vacanza e Castagnini non ha l’autonomia per muoversi

Brescia. Il Brescia prosegue, un passo alla volta, verso la riammissione in serie B. Dal Consiglio Federale di questo lunedì è emersa la notizia che si attendeva: le Rondinelle sono in pole position nel caso in cui venisse confermata la bocciatura di almeno una delle due tra Reggina e Lecco. I calabresi sono messi male. Sempre peggio. E anche le dichiarazioni rilasciate dal presidente di Lega Mauro Balata lo fanno capire: “Diciannove nostre società hanno rispettato le regole”.

Crisi profonda per la Reggina. La ventesima è ovviamente la Reggina e se anche un uomo delle istituzioni, del palazzo del calcio, dice chiaramente che non ha rispettato le regole, non vediamo come il Tar del Lazio il 2 agosto possa riammettere in B un club dove nemmeno si sa chi è il vero proprietario, che si sta allenando (?) a porte chiuse in un Centro Sportivo dove non viene tagliata l’erba dei campi e stanno cominciando a scarseggiare i viveri per consentire un dignitoso ritiro. Pippo Inzaghi è furibondo, sta tenendo duro solo per rispetto verso i giocatori, ma non vede l’ora di rescindere il contratto come per altro hanno già fatto quattro dirigenti: Pippo Sapienza (responsabile comunicazione), Filippo Mazzù (social media manager), Salvatore Conti (segretario generale) e Giuseppe Geria (responsabile settore giovanile). Un fuggi fuggi generale che testimonia lo stato di grave crisi della società che passerà di proprietà solo se resterà in B. Quasi un ricatto. Lo stesso Gravina parla della Reggina pur senza citarla quando dice che “dall’anno prossimo, con ogni probabilità, anticiperemo i termini dell’iscrizione dei campionati. Avremo una deadline il 30 Aprile. Così’ non si può andare avanti, sono dei criteri che non hanno più nulla a che fare con i valori dello sport”. Dopo essere stata bocciata tre volte dalla Giustizia Sportiva, come può pensare la Reggina di farla improvvisamente franca davanti alla Giustizia Ordinaria?

Immobilismo Brescia. In tutto questo però il Brescia rimane immobile sul mercato. Cellino è partito per le sue vacanze in barca. Venerdì compirà 67 anni e la tifoseria biancoazzurra non ha certo voglia di fargli gli auguri di buon compleanno. A maggior ragione visto anche questo immobilismo, che sa di ulteriore provocazione verso la piazza. Dopo una settimana di ritiro a Torbole Casaglia non gira nemmeno la minima indiscrezione su possibili nuovi arrivi (Shpendi è andato all’Empoli e Bjorkengren è ancora a Lecce) e nemmeno su possibili cessioni. Di più: non ci sono trattative vere e proprie per rinnovare i contratti dei tanti giocatori in scadenza nel 2024. Niente di niente. Viene da chiedersi allora perchè è stato preso un direttore sportivo come Renzo Castagnini, per altro subito esautorato dallo stesso Cellino con una dichiarazione sprezzante: “Non pensi di acquistare o vendere giocatore, quello spetta a me”. Sempre più padre padrone. Sempre più ancorato alle proprie convinzioni ovvero che tanto si può fare calcio anche improvvisando. Tutto questo mentre ovviamente le altre squadre di serie B si stanno attrezzando. E anche le buone notizie che continuano ad arrivare sulla riammissione fanno a pugni con l’inquietante prospettiva di vivere un’altra annata in fondo alla classifica. Denunciare tutto ciò non è questione di non voler il bene del Brescia come lamenta una dirigenza con eccessi di autoindulgenza. Anzi, è l’esatto opposto. Per non doversi ritrovare a mangiare pane pentito.

(Nella foto in evidenza Gastaldello dà indicazioni a Nuamah, credits Facebook Brescia Calcio BSFC)