IL BRESCIA TOGLIE IL VELO, ANCHE SE DA SCOPRIRE C’E’ BEN POCO

Questa domenica alle 18 primo test, a Torbole Casaglia con il San Michele Travagliato di Prima Categoria. Nessun volto nuovo, se non i rientranti dai prestiti ed ex Primavera. La società non consente la ripresa dell’intero match: in video saranno disponibili solo poche immagini. Cronaca testuale su Bresciaingol.com

Torbole Casaglia. A 52 giorni di distanza dalla vergognosa retrocessione in serie C sul campo (a proposito: ci risulta che Cellino non abbia ancora chiesto scusa alla città…), abbarbicato a dubbi che sanno più che altro di alibi per il Lider Maximo per non iniziare a muoversi sul mercato con una riammissione in B che è solo da certificare, ma che tutto il mondo del calcio sa essere nelle cose, il Brescia torna a svelarsi. O quasi. Già perchè per il primo test estivo in programma questa domenica alle 18 al Centro Sportivo di Torbole Casaglia con l’Oratorio San Michele Travagliato di Prima Categoria non solo non viene consentito ai tifosi di accedere all’impianto, ma nemmeno verrà data ai media bresciani la possibilità di riprendere l’intera partita affinchè possano essere poi proposti gli highlights del match. Solo pochi minuti di immagini. Va bene che non è una gara ufficiale, ma come amano dire le società in questi casi solo un “allenamento congiunto”, ma se in via Solferino volessero mai ricreare un minimo di entusiasmo, in una piazza giustamente furibonda per il continuo gattopardismo celliniano, non è certo con questi oscurantismi che si contribuisce a svelenire i pozzi. Ci sarà comunque Bresciaingol.com a raccontarvi il match con la cronaca testuale.

I soliti noti. Senza più Karacic e Labojko il cui contratto è finito, senza più i “leccesi” Listkowski, Rodriguez e Bjorkengren (che se tornassero innalzerebbero sicuramente la qualità media del roster) con Garofalo rientrato dal prestito di Trento e gli ex Primavera Maccherini, Muca, Riviera, Fogliata e Recaldini, senza Huard che non ha ancora recuperato dall’infortunio patito nell’andata del playout a Cosenza, sarà un Brescia senza alcun volto nuovo. Crediamo sia un record: non ricordiamo un test d’overture così minimalista. Di sicuro non è mai successo nell’era Cellino. Ma per quest’uomo, che ha nell’arte della provocazione una skill indiscutibile almeno quanto Messi l’ha nel dribbling, Haaland nel fiuto del gol e Maignan nelle parate d’istinto, che problemi volete ci siano? Adesso parte, va in barca nella sua Sardegna, come sempre in occasione del suo compleanno (il 28 di questo mese saranno 67, quando arriverà il tempo dell’autoanalisi con un briciolo di autocritica?) poi tornerà, prenderà atto dell’ufficialità della serie B e inizierà il suo show sul mercato chiamando (alle due di notte) procuratori, direttori sportivi, giocatori e magari anche qualche allenatore, tanto si sa che Gastaldello ha più o meno la stabilità delle foglie in autunno quando il vento gelido sferza le strade. Idem Castagnini, quello che “non si illuda di voler prendere o cedere giocatori, decido io” come ha dettato MC nell’ultima intervista ristretta a un solo eletto. Di solito un leader motiva i propri soldati per incartare i nemici, al Brescia succede l’esatto opposto. Un giorno cercheremo di analizzare e magari di capire anche cosa spinga questi personaggi a cadere nella bocca del leone sapendo bene dove stanno andando, molti di essi tra l’altro essendoci già passati. Mancanza di alternative pur di restare nel mondo del calcio ? Può darsi. Ma non solo.

Clima pesante. Siccome i giocatori parlano con i loro procuratori, con amici e parenti e questo trio di soggetti parla a loro volta con i giornalisti, non occorre avere interviste (ovattate) dei retrocessi sul campo per venire a sapere che il clima all’interno dello spogliatoi non è dei migliori. Tra chi sa che dovrà fare le valigie, chi le vorrebbe fare e non gli viene concesso, sono pochi quelli davvero motivati a scrivere una pagina di riscatto. Ma non potrebbe essere altrimenti. Una società sana, dove si ascoltano i pareri dei direttori, dei consiglieri, di uomini di calcio amici e perchè no anche di qualche tifoso attento e di una stampa costruttivamente critica, si sarebbe mossa per tempo facendo tabula rasa. Che in B come in C non sarebbe ripresentabile un gruppo di perdenti rimasto quattro mesi senza vincere una partita. Ma a Brescia vige l’autocrazia e non resta che sperare nel dolce suono di qualche onda del mare sardo, quelle che a volte sanno dare i consigli giusti anche ai più ostinati, presuntuosi e incapaci di ammettere i propri gravi errori.

(Nella foto in evidenza Olzer e Jallow)