Il direttore sportivo è un cavallo di ritorno: “Con Cellino un rapporto franco e sincero, a volte si possono vedere le cose anche in maniera diversa. Lavoreremo giorno e notte per riportare entusiasmo”
Renzo Castagnini, c’è una cosa che l’ha convinta a tornare?
“Brescia. Per me Brescia è il massimo che potevo ottenere in questo momento. Appena sono stato chiamato ho detto si. Qui ho vissuto due anni e mezzo dove sono stato bene ed è il posto che sento più vicino a me. Sono contento, orgoglioso e motivato di poter aiutare la società, l’allenatore e i giocatori. Metterò tutto me stesso per fare un buon lavoro”
Non ha avuto paura di tornare con Cellino con il quale aveva già avuto a che fare? Che tipo di rapporto avete?
“Il presidente quando è arrivato mi ha tenuto, ma quando c’è un cambio di società è normale che un presidente porti con sé i suoi uomini. Ci siamo sentiti negli anni, abbiamo un rapporto franco e sincero. Si discute, si lavora e a volte si vedono le situazioni in maniera diversa. Per lui ho anche visionato un giocatore all’estero qualche anno fa”.
Ci sono difficoltà a lavorare con l’incognita della categoria?
“Ci sono, ma aspettiamo domani. Mi voglio riallacciare a quanto detto prima dal mister: dell’anno scorso non voglio più parlare dopo oggi. Dobbiamo solo pensare a quest’anno, ricreare entusiasmo, stare vicino ai giocatori e fare quello che dobbiamo fare. Le chiacchiere le porta via il tempo. Dopo le batoste si riesce sempre a risorgere. Lavoreremo dalla mattina alla sera per riportare entusiasmo”.
Metà squadra andrà in scadenza nel 2024. Avete già pensato a questo?
“Non siamo preoccupati. Abbiamo già parlato di cosa dobbiamo affrontare e prima di tutto dovremo aspettare di capire quella che sarà la categoria. La società non ha comunque intenzione di regalare i giocatori che hanno un prezzo e un valore”.
Sarà difficile portare giocatori in una piazza poco entusiasta?
“Un calciatore deve sempre avere entusiasmo. Brescia è Brescia, una società sana e solida. Non siamo gli ultimi arrivati, quindi non dobbiamo convincere nessuno. Chi vuole venire allora viene, altrimenti sta a casa”.
Che rapporto c’è con il mister? Come state impostando il lavoro?
“Appena arrivato ho incontrato il mister, ancora prima dell’ufficialità del mio ruolo. Abbiamo parlato e ci siamo detti tutto quello che ci dovevamo dire. So cosa pensa lui. Il mio lavoro mi impone di guardarmi in giro alla ricerca di allenatori e giocatori. Con la società abbiamo deciso di confermarlo per quello che ha fatto l’anno scorso. È giovane ed è entusiasta. Il rapporto è buono e di stima. Sono qui per aiutarlo e lo farò in maniera seria, corretta e leale”.
Quanto sarà diverso il Brescia a fine mercato?
“I calciatori che fanno parte della rosa sono di un certo livello. Brescia ha giocatori importanti. Sono contento di chi è qui. Certe volte si può retrocedere anche con giocatori bravi. Qualcuno arriverà, ma partiamo da una base importante”.