LA (NON STRANA) PARABOLA DI VITRANI: DA UOMO DI FIDUCIA DI CELLINO A SILURATO PER AVER “SPONSORIZZATO” ANDRENACCI E NON LEZZERINI

Il preparatore dei portieri del Brescia è pronto a fare le valigie: arrivò nel 2018 con Corini e divenne subito un referente del presidente che adesso gli imputa la gestione dei due numeri uno nel finale di stagione costato la retrocessione alle Rondinelle

Brescia. Nella kafkiana, ma paradigmatica, gestione celliniana si inserisce anche il caso di Alessandro Vitrani. Che solo chi non conosce le dinamiche del presidente del Brescia può definire strana. In realtà tutto torna.

Il preparatore dei portieri delle Rondinelle, che possiamo ormai definire ex, dopo sei anni ha ricevuto il benservito da Massimo Cellino che negli anni l’aveva eletto a suo uomo di fiducia. Arrivato nel 2018 con lo staff di Corini, Vitrani era riuscito ad entrare nelle grazie del Leader Maximo di via Solferino. Qualcosa però si è rotto nel rapporto tra i due negli ultimi mesi della stagione. Mentre Cellino spingeva affinchè venisse rimesso in squadra Lezzerini, i feedback di Vitrani erano invece per insistere con Andrenacci. E siccome quest’ultimo non è stato impeccabile nelle ultime gare tra campionato e playout, ora Cellino imputa a Vitrani grosse responsabilità nella retrocessione sul campo del Brescia. Tanto che è già deciso che il portiere titolare della stagione 2023-24 sarà Luca Lezzerini. Quest’ultimo ha all’interno del Brescia anche uno sponsor significativo: Cristian Leali, già a capo della Polizia Locale di Montichiari e da tre anni responsabile della sicurezza allo stadio Rigamonti e body guard di Cellino.

Dinamiche che possono sembrare inverosimili solo a chi non conosce il mondo del Brescia calcio di Cellino.

(Nella foto in evidenza, Vitrani è il primo da sinistra)