LA SERIE B NEL CAOS: BRESCIA SEMPRE PIU’ CONVINTO DEL RIPESCAGGIO, MA BISOGNERA’ ASPETTARE IL 30 GIUGNO. PER VENERDI’ SI ANNUNCIA UN’INFUOCATA ASSEMBLEA DI LEGA

Ore 15.30 Iniziamo un lungo live per cercare di tenervi il più possibile informati su cosa accade nel campionato cadetto dove la Reggina avrebbe fatto arrivare fuori tempo massimo (ovvero dopo la mezzanotte di martedi 20 luglio) tutti i bonifici mancanti per essere in regola con l’iscrizione e il Lecco avrebbe prodotto solo nella mattinata di mercoledì le carte per lo stadio dove giocare le gare interne (l’Euganeo di Padova).

Ore 15.38 La Lega di B, che in un primo tempo sembrava pronta ad escludere subito almeno il Lecco con il ripescaggio del Brescia, lascia filtrare che prima di emettere comunicati o prendere decisione aspetterà che la Covisoc esamini tutto il materiale prodotto dalle squadre che hanno chiesto l’iscrizione al prossimo campionato. Tra cui appunto Reggina e Lecco. Il termine ultimo per un parere della Covisoc è il 30 giugno.

Ore 15.45 Il Lecco ha deciso di affidarsi all’avvocato Mattia Grassani, tra i principi del foro a livello sportivo. Il presidente Di Nunno è deciso ad andare fino in fondo per far valere le proprie ragioni e ha fissato la data del raduno della squadra: il 14 luglio.

Ore 15.48 Lecco e Reggina non hanno presentato domanda di richiesta di iscrizione alla serie C quindi se fossero escluse dalla serie B dovrebbero ripartire dai Dilettanti.

Ore 17.25 Anche il Perugia ha chiesto di accedere agli atti dell’iscrizione di alcuni club di serie B. Si tratta in particolare di Reggina e Lecco.

Ore 18.30 Ha parlato l’allenatore del Lecco Luciano Foschi dicendosi tranquillo che alla fine la squadra verrà iscritta in B:

La proprietà è stata qui tutto il giorno, ieri, a lavorare per mettere tutto a posto. Qualcuno vuole cavalcare l’onda e gettare benzina sul fuoco forse per interessi personali: noi sul campo siamo andati in Serie B, probabilmente il Lecco ora è coinvolto in tribunali e uffici prestabiliti per risolvere problematiche in cui tutti dicono la loro. Noi viviamo un Paese meraviglioso, in cui anche chi non ha studiato può fare il vostro lavoro: ci può essere un pizzico di verità, al millesimo ricamo la versione può essere anche stata stravolta. Per il ruolo che mi compete, possiamo parlare di quello che vogliamo: il rettangolo di gioco ci vede vincitori e non ce lo toglie nessuno; non Lega, avvocati, prefetti, assessori e via dicendo. Abbiamo vinto la finale di andata e di ritorno facendo cinque gol, cosa volete che vi dica? Sono contento e soddisfatto di questo, adesso ci saranno avvocati e proprietà che sistemeranno le cose. Anzi, probabilmente giocheremo nel nostro stadio: sono convinto di tutte queste cose, tutti si stanno operando per non far buttare via quanto fatto. Noi in Italia diamo deroghe su cose importantissime e che vanno a discapito della gente, ma senza preoccuparci. Poi ci si perde per il cavillo burocratico, quando i play off sarebbero dovuti finire l’11 giugno e nessuno si è preoccupato di spostare avanti il termine di sette giorni. Ci arrivo io e non ci arriva chi è in alto? Qua servono equilibrio e testa, non si può non tenere conto di come il nostro campionato sia finito il 18 giugno e di come ci fosse solo un giorno per fare l’iscrizione. Noi dovevamo pensarci prima? Avrebbero dovuto farlo anche gli altri. Non vedo il male da nessuna parte, sono sempre del parere che il giusto trionfa sempre. Il bene è più forte del male, il rumore che si fa a volte finisce nel nulla e ci si perde nelle fake news. Mi stupisce come il Corriere dello Sport metta in prima pagina una persona spacciandola per l’arbitro: il direttore si sarebbe dovuto dimettere il giorno dopo per una roba del genere. Viviamo in un’era in cui su Facebook e Instagram si può scrivere la qualunque spacciandola per vera. Un tempo la frase “l’ha detto della televisione” avrebbe messo a tacere tutto, oggi anche lì se ne dicono tante senza smentite. Io rispetto i giornalisti come tutti i lavoratori, ma forse sarebbe giusto leggere Shakespeare: “Tanto rumore per nulla”. Qualcosa di vero ci sarà pure, ma da lì a dire che siamo stati esclusi… In passato sono state iscritte squadre con problemi economici milionari, ieri siamo stati in riunione con il sindaco e abbiamo avuto un’unione d’intenti con lui, che ha stretto la mano al presidente per la prima volta. Ci sono tutti i presupposti per giocare nel nostro stadio, poi a volte si vuole buttare fuori una squadra per una virgola al posto di un punto. Non penso che tutto questo possa portare a qualcosa di drammatico. Io voglio dare conforto alla gente: il 14 partirà il ritiro, abbiamo scelto la sede e venerdì mi troverò con il presidente per il prolungamento del contratto. L’ultima cosa che mi preoccupa è il costruire una squadra, in giro ci sono tanti giocatori con la voglia di venire qua. Bisogna fare le cose in fretta, il mercato comunque si chiuderà il 30 agosto e abbiamo diversi giocatori sotto contratto. Stiamo lavorando per capire dove e come intervenire, servono 6-7 elementi adeguati alla categoria per fare un salto di qualità verso la categoria maggiore. Ma senza stravolgimenti. Non sono preoccupato, ci sono tempo e modo: un giocatore si prende in 10′. Mi preoccupano le cose sulle quali non posso intervenire e null’altro, ma vedere sindaco e presidente così mi ha fatto vincere un altro campionato. Poi guardate che ci sono tanti procuratori che mi chiamano in queste ore: non bisogna andare a pescare per forza tra Serie A e Serie B, l’abbiamo dimostrato noi con il solo Lepore come giocatore di nome pur con i suoi 38 anni».

Ore 19 Venerdi alle 18 andrà in scena l’assemblea della Lega B che si annuncia fin d’ora infuocata. Il Lecco vuole far valere le sue valutazioni che ruotano intorno alle tempestiche che hanno condizionato la presentazione dell’”Euganeo” di Padova come impianto temporaneo in cui disputare le gare casalinghe, anche se sia il patron Di Nunno e mister Foschi si sono mostrati possibilisti sulla possibilità di giocare sin da subito al “Rigamonti-Ceppi”. La società bluceleste è convinta di aver prodotto tutti i documenti con la fidejussione da 800mila euro preparata in tempo record e stadio trovato il prima possibile. Se non verranno accettate le ragioni del Lecco, il club lariano è pronto per il ricorso.

Ore 19.10 L’amministratore delegato del Padova Alessandra Bianchi ha parlato così della vicenda stadio richiesto dal Lecco: “La richiesta è arrivata a poche ore dal termine per la domanda di iscrizione e non ce la siamo sentita di negare l’aiuto a un club con cui abbiamo buoni rapporti, certo non dipende solo da noi. Auguro al Lecco di riuscire a fare la Serie B. Il doppio utilizzo dell’Euganeo? Anche Vicenza e Arzignano lo hanno fatto, non mi sembra ci siano stati grandi problemi”.

Ore 19.30 La Reggina deve trovare ancora 3 milioni di euro per saldare la parte contributiva entro il 30 giugno, il Perugia sta alla finestra per essere ripescato come seconda squadra dopo il Brescia se le Rondinelle prenderanno il posto del Lecco.

Ore 21 Massimo Cellino, confortato dal suo direttore generale Luigi Micheli grande regista di questa operazioni di carte bollate, è convinto al 100% che il Brescia verrà ripescato. Al punto che ha già dato il via alla costruzione della squadra, partendo dall’allenatore: ora è Massimiliano Alvini il preferito.

Ore 22 Luci accese nella sede di via Solferino: Cellino è al telefono con Lega B e Figc per continuare il suo pressing sul ripescaggio delle Rondinelle in serie B. Bisognerà però aspettare almeno fino al 30 giugno quando la Covisoc darà il verdetto sui documenti prodotti da Lecco e Reggina. Solo il 7 luglio, dopo il Consiglio Federale, ci sarà l’ufficialità delle squadre che parteciperanno al campionato di serie B 2023-24.