CELLINO: “BRESCIA IN VENDITA? PRIMA VOGLIO VEDERE COME FINISCE IL CASO REGGINA POI SARO’ PIU’ CHIARO”

Un nuovo sms al quotidiano Bresciaoggi da parte del presidente biancoazzurro

Brescia. Come al solito Massimo Cellino è tutto e il contrario di tutto. Dopo aver dato mandato all’advisor Pirola di provare a vendere il Brescia calcio, ma senza specificare quale sia la cifra, giusto così per vedere l’effetto che fa, il presidente biancoazzurro ha rilasciato una breve dichiarazione al quotidiano Bresciaoggi, uno dei suoi sms con i quali ormai comunica senza entrare mai nel senso reale delle situazioni. Sulla possibilità di vendere il Brescia ha chiosato: “Prima voglio vedere come finisce il caso Reggina poi sarò più chiaro”.

Tribune e tribunali. Cellino sta combattendo una battaglia legale, una delle tante, per far sì che le Rondinelle vengano riammesse in serie B contestando la decisione del Tribunale di Reggio Calabria di omologare la richiesta di stralcio del debito per il 95% (15 milioni) dei soldi che il club calabrese deve all’Erario. La Reggina, che si appella a una legge dello stato, il cosiddetto decreto salva aziende, continua a dirsi tranquilla sui circa 8 milioni che deve versare entro martedi per essere in regola con l’iscrizione al prossimo campionato cadetto. Tornando alla nuova dichiarazione di Cellino, cosa intende con “prima voglio vedere come finisce il caso Reggina e poi sarò più chiaro” sull’intento di vendere o meno il Brescia calcio? Che in caso di riammissione in serie B se lo terrà stretto? Che con la permanenza in cadetteria è convinto di strappare la cifra che ha in mente (non meno di 20 milioni compreso il Centro Sportivo di Torbole Casaglia)? O è semplicemente la solita frase incoerente con le precedenti?

Precedenti poco confortanti. Vale infatti la pena ricordare che Cellino dopo la retrocessione sul campo in serie C disse: “Sono svuotato, non ho più le energie per poter fare il presidente”. Prima ancora, dopo la sconfitta interna con il Genoa (il 18 marzo), quando un gruppo di ultras andò a cercarlo in tribuna mentre si era giù rifugiato negli spogliatoi, assicurò: “Non occorre che mi insultino o cerchino di aggredirmi, toglierò il disturbo molto presto”. Il 5 ottobre 2020, dopo la sconfitta per 3-0 a Cittadella (seconda giornata di campionato in serie B) disse a Novantesimo Minuto: “Bisogna prendere decisioni forti e importanti per salvare il calcio. Io non sono in condizioni di gestire il Brescia così: se viene qualcuno gli regalo il club“. Quella di Cellino fu una dichiarazione seguente al caso Juventus-Napoli quando, ancora in piena pandemia, l’Asl partenopea vietò la trasferta agli uomini di De Laurentiis e in un primo tempo fu data sconfitta a tavolino al Napoli per poi invece far rigiocare il match. In realtà Cellino, anzichè regalare il club, prese una delle sue classiche decisioni: esonerò Delneri, che dopo due giornate aveva ottenuto un punto per richiamare il fedelissimo Diego Lopez.

Ora la nuova, doppia versione: ho dato mandato di vendere il Brescia, anzi no prima voglio capire come finisce la vicenda Reggina. Di fronte a un personaggio che cambia idea ogni cinque minuti, quale interlocutore avrà davvero mai la voglia e il coraggio di intavolare una trattativa?