L’ATALANTA UNDER 23 PRONTA A SOSTITUIRE IL PORDENONE: SE IL BRESCIA NON VERRA’ RIPESCATO SARA’ DERBYNO

La seconda squadra nerazzurra giocherebbe le partite casalinghe al Gewiss Stadium

Pordenone. È molto probabilmente finita l’avventura del Pordenone Calcio tra i professionisti. Secondo diverse indiscrezioni, riportate da più organi d’informazione, la squadra neroverde, giunta seconda nel girone A di questa stagione alle spalle della Feralpi Salò e successivamente eliminata dal Lecco ai playoff, pur avendo presentato al tribunale un piano di rientro debitorio che verrà discusso in un’udienza fissata per il 20 giugno (giorno che, paradossalmente, è anche il termine ultimo per iscrivere le squadre ai campionati professionistici), ha scelto di ripartire dai dilettanti, nel tentativo di salvare, prendendo tempo, il titolo sportivo (le iscrizioni alla serie D partiranno infatti più avanti) e cercando di attrarre nel contempo altri investitori che si possano far carico dei debiti, soprattutto verso l’erario. 

Spettatrici interessate sono il Mantova del neo direttore tecnico Christian Botturi, ma soprattutto la neonata Atalanta under 23: una seconda squadra di A è infatti in testa nelle graduatorie stabilite dal consiglio di Lega per un possibile ripescaggio e i bergamaschi hanno presentato tutte le carte in regola per potersi iscrivere al campionato. Il Brescia potrebbe dunque, nell’attesa di far meglio dell’Atalanta “dei grandi” come promesso da Massimo Cellino alla sua conferenza stampa di insediamento, affrontare la seconda squadra nerazzurra, l ’Atalanta dei giovani ha indicato il Gewiss Stadium come impianto di gioco per le partite. Poche invece le chance dell’Alcione, pur avendo vinto i playoff di serie D (eliminando il Desenzano in semifinale); squadra del settimo municipio di Milano, gioca le sue partite all’Arena Civica, impianto fatto costruire in epoca napoleonica e recentemente ristrutturato, definito da Gianni Brera “il più moderno tra gli stadi antichi o il più antico tra gli stadi moderni”. Il suo direttore sportivo, Matteo Mavilla, ha però dichiarato che verrà fatto “tutto il possibile” per ottenere il salto di categoria. 

Nell’ottica degli equilibri tra girone A e B, da monitorare c’è anche la situazione del Siena, che rischia il suo terzo fallimento in nove anni, causa 5,5 milioni di debito che il patron Emiliano Montanari non intende onorare; nel frattempo però, qualche mese orsono, lo stesso presidente romano ha acquistato il Legnano in serie D e nella giornata di ieri ha provveduto a saldare tutti gli stipendi arretrati. Di analoghe mosse in Toscana per il momento non c’è traccia, anzi è arrivata da pochi minuti la notizia di un’inibizione per quattro mesi e mezzo per lo stesso Montanari. Storie di ordinaria mala gestione per un campionato che necessiterebbe ormai di ben più di qualche riforma strutturale.