Buongiorno Direttore, non sono un medico e neppure un paramedico et similia ma, penso che l’atteggiamento e l’approccio alla vita del sig. Cellino sia abbastanza chiaro, lui infatti non è contro i bresciani e/o contro qualcuno, ma contro se stesso.
Se è vero che il calcio è la sua vita/il suo business almeno da quando è alla guida del Brescia ha inanellato tutta una serie di situazioni e vicissitudini che fanno credere che lui voglia sabotare per primo se stesso.Non comprendo il motivo scatenante ma, a mio avviso è così.Altrimenti non si spiegherebbero gli atteggiamenti:- altalenanti con gli allenatori, prima li chiama, poi li caccia, poi li richiama poi li ricaccia, si innamora e poi si disinnamora in pochi giorni non è una logica sana; – sconcertanti con i direttori sportivi, chiamati e poi limitati a tal punto nel loro lavoro da risultare inservibili alla causa;- verso il settore giovanile, in passato nascevano campioni a Brescia (Bortolotti, Baronio, Pirlo, Diana, …..) oggi lo stesso risulta minato da dentro a tal punto che nessuno si affaccia neppure alla prima squadra;
– con la giustizia italiana sia fiscale che ordinaria;
– con i presidenti di altre squadre si veda la richiesta alla Feralpi Salò;
Anche andare e venire da a: Londra-Miami-Padenghe, come se non trovasse pace neppure nei luoghi.
Tutto quanto sopra quanto sarà costato al sig. Cellino in termini: di denaro, di tranquillità emotiva, di salute, di energia buttata a scagliarsi contro i suoi “amici prima nemici poi” …. Sicuro tutto ciò avrà lasciato dei segni nella persona del sig. Cellino e non credo si possa giustificare con un cattivo/difficile carattere o con un fare da imprenditore oltre righe.
Pertanto a mio avviso lui sta combattendo contro se stesso ma, così facendo fà il male anche, purtroppo del Brescia Calcio.Concludo chiedendo e augurando al sig. Cellino di fare pace con se stesso, solo così potrà fare il suo bene e quello del Brescia Calcio.
Dott. Andrea Piatti