LA REGGINA HA OTTENUTO L’OMOLOGA PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO E POTRA’ ISCRIVERSI ALLA PROSSIMA SERIE B: “IL NOSTRO CLUB E’ UN MODELLO PER CHI VUOLE SPECCHIARSI NEI VALORI DEL TERRITORIO”. SFUMANO COSI’ LE POSSIBILITA’ DI RIPESCAGGIO DEL BRESCIA (LEGGI QUI LA SENTENZA UFFICIALE)

“Ci siamo affidati ad una normativa emanata dal potere legislativo e al potere giudiziario: meglio così non potevamo fare, era una strada difficilissima e complicatissima. Qualcuno sperava nel fallimento dell’operazione, anche su Reggio Calabria”

Reggio Calabria. Dal Tribunale reggino è arrivato l’ok dell’omologa sulla ristrutturazione del debito per l’iscrizione della Reggina al prossimo campionato di serie B.

Ora il club granata deve produrre tutti i documenti necessari entro il 20 giugno per essere in regola. Sfumano così le speranze di ripescaggio per il Brescia, che aveva partecipato con un proprio legale all’udienza. Resta ora da capire se Cellino inscenerà la stessa battaglia legale anche con la Sampdoria, che pure è in attesa del sì di almeno il 60% dei creditori per essere in regola.

Queste le prime dichiarazioni di Felice Saladini:

“É una nostra vittoria, come club e come città, ma anche come Regione. La Reggina chiude un capitolo ereditato dalle gestioni precedenti. I giudici hanno ritenuto che il piano presentato dalla società prevedeva conti e presupposti corretti e dunque abbiamo ottenuto l’omologa di questo piano. Non é stato semplice, considerando tante voci, tante indiscrezioni, che io mi sono messo sulle spalle restando in silenzio. La trasparenza significa che bisogna parlare solo a cose fatte e il fatto é appunto l’omologa.

Il ringraziamento al nostro presidente Cardona che si è speso tanto per me, per la città, per il club. Ringrazio chi ha seguito il piano, i consulenti, Filippo Brunori (componente del CDA amaranto), ai professionisti dello studio Tonucci. Ringrazio i tifosi che ci sono stati vicini, questo club deve essere un esempio per chi vuole specchiarsi nei valori del territorio. Ci siamo affidati ad una normativa emanata dal potere legislativo e al potere giudiziario: meglio così non potevamo fare, era una strada difficilissima e complicatissima. Da Reggio Calabria partiva una attività importante, schernita spesso, alla quale l’imprenditore Saladini ha pagato anche in termini economici. Qualcuno sperava nel fallimento dell’operazione, anche su Reggio Calabria”.