LA SITUAZIONE IN CASA REGGINA

Il Brescia è retrocesso sul campo, questa è la triste verità, ma non è così scontato che giocherà in serie C. La Reggina ha proposto, utilizzando una legge dello stato fatta apposta per le imprese in difficoltà, uno stralcio al 5% dei debiti, qualcosa come 700 mila euro all’Agenzia delle Entrate, su un debito di 15 milioni, compresi i versamenti dell’anno in corso. L’AdE ha rifiutato, ma è il giudice fallimentare ad avere l’ultima parola in merito e, di per sé, il problema, non è la cifra proposta, che è sempre meglio di niente, ma che farebbe giurisprudenza, ossia sarebbe un precedente pericoloso per un settore che spende miliardi in Irpef e altre tasse, e consentirebbe a squadre ben più grosse e con debiti faraonici, di ripulirsi, pur mantenendo un tenore di vita, tra ingaggi ed acquisti, non da società in difficoltà economiche. Va detto che, per aderire a queste procedure, bisogna non aver fatto niente di simile negli ultimi 5 anni, così dice la legge.
In assenza di normative di Lega, che potrebbero mettere una regola tipo di consentire questo procedimento, magari perdendo una o due categorie, ma di restare attive senza fallire, è difficile, ma non impossibile, che il giudice consenta di creare un precedente del genere, che lede anche il concetto di lealtà sportiva, mettendo sullo stesso piano le società virtuose e quelle in apparente difficoltà perché, facciamo il caso di Brescia e Reggina, mentre Cellino con i fondi bloccati ha fatto un mercato miserabile, la Reggina si è presa Inzaghi che, da solo, prende 600 mila euro, soldi che i vari Gastaldello e Clotet non hanno visto nemmeno in fotografia. Manca poco, solo questa settimana, poi ci sarà la sentenza, a completa discrezionalità del giudice, a cui tutti dovranno adeguarsi.
Sembra invece a posto la Sampdoria, anche se, le fideiussioni presentate, così dicono i genoani, forse per sfottere i cugini, siano state fatte mettendo in pegno il Leeds ed il suo stadio, cosa non consentita dalle normative. Anche lì, ci sono le carte, mancano ancora i soldi veri, quelli che dovrebbero ripianare parte dei debiti. Staremo alla finestra, altro, non possiamo fare.
Ezio Frigerio