Solo Labojko, Karacic e Scavone più i “leccesi” si svincolano a fine mese, ma quasi tutti gli altri andranno in scadenza e il Primo febbraio potranno firmare per un’altra squadra. E ora c’è anche il fuggi fuggi dalle giovanili dato che le squadre di categoria non potranno più partecipare ai campionati di eccellenza
Brescia. La ferita e l’onta della retrocessione in Serie C dopo 38 anni sono ancora fresche in tutti i cuori biancoblù, ma in casa Brescia è già il momento di guardare avanti per pianificare un futuro che possa riportare al più presto la piazza dove merita.
Contratti più o meno pesanti. In attesa di capire cosa deciderà di fare l’artefice ed il responsabile di questa disasterclass, ovvero il presidente Massimo Cellino (con un biglietto in tasca che ad ore lo riporterà nel rifugio londinese), c’è una rosa che presenta tanti giocatori sotto contratto anche per l’annata ventura. Una rosa che vorrebbe far valutare a un nuovo manager che sta cercando nel mare magnum del calcio internazionale, per poi prendere comunque lui le decisioni come ha fatto anche in questa stagione con Perinetti (diretto ora ad Avellino). Oltre ai giocatori non di proprietà (Bjorkengren, Listkowski e Rodriguez che torneranno al Lecce) sono solo quattro i calciatori che dal prossimo 30 giugno non saranno più contrattualmente legati alle rondinelle: Labojko, Karacic, Adryan e Scavone (questi ultimi due arrivati nel mercato di riparazione solo pochi mesi fa e che hanno inciso poco o nulla nel corso del girone di ritorno). Situazione particolare quella di Ndoj, che pur andando a scadenza tra meno di un mese ha un’opzione per rinnovare e prolungare la sua permanenza in città. Molti altri hanno invece ancora un anno di contratto (scadenza 30 giugno 2024), tra cui il capitano Dimitri Bisoli, che fino all’ultimo minuto ha lottato come un leone per mantenere la promessa di non permettere una retrocessione del Brescia in Lega Pro indossando al proprio braccio la fascia che fu anche di Roberto Baggio. Oltre a Bisoli di questo gruppo fanno parte i bresciani Cistana (che può essere appetito da diversi club di B, ma forse anche da qualcuno di A e che può persino permettersi di giocare 4-5 mesi in C per poi firmare con chi vuole in vista dell’annata 2024-25) e Mangraviti, i francesi Huard e Ayè, gli olandesi Van de Looi e Niemeijer, il portiere Andrenacci, l’ex Cittadella Adorni e i due attaccanti scuola Genoa e Milan Bianchi e Olzer (quest’ultimo con un’opzione di rinnovo). Sotto contratto fino al 30 giugno 2025 ci sono invece i due prodotti del settore giovanile Papetti e Nuamah (che in Serie C troveranno molto spazio anche per una questione economica legata all’età), l’ex Venezia Lezzerini e le sorprese Jallow e Galazzi (quest’ultimo in Lega Pro ha giocato fino all’anno scorso con le maglie di Triestina e Piacenza). Infine nel giugno 2026 scadrà anche l’ultimo giocatore presente in rosa attualmente, ossia Massimo Bertagnoli, che ha rinnovato il proprio contratto con il club biancoblu solo 5 mesi fa dopo un brutto infortunio al ginocchio. Provate a contarli: i sotto contratto sono diciassette, compreso Ndoj con l’opzione. Qualcosa ci dice che sarà il primo taglio…
Per quanto riguarda la guida tecnica, Daniele Gastaldello ha un contratto valido fino al 30 giugno 2024, ma pur continuando a godere della protezione di Cellino, non è proponibile per una ripartenza dalla serie C. Nelle prossime settimane in casa Brescia è dunque in programma l’ennesima, inevitabile, rivoluzione, che dovrà dare vita ad un nuovo ciclo.
Giovanili. Un ciclo che però non potrà fare affidamento sui giovani in uscita dalla formazione Primavera, reduce da un pessimo campionato e che non presenta in rosa talenti in grado di fare il salto nel calcio professionistico, a causa – anche in questo caso – di una gestione scellerata da parte di chi, considerandosi più bravo di tutti gli altri, e circondandosi di tanti, troppi yesman, è riuscito nell’impresa di portare il marchio Brescia Calcio fuori dalla mediocrità seppur dalla porta sbagliata. La retrocessione in serie C si riverbera anche sul settore giovanile: il regolamento della Figc infatti costringe tutte le categorie Under 17, 16 e 15 a giocare nei gironi dei club con la prima squadra in serie C. Addio confronti con Milan, Inter e compagnia bella per ragazzini che a quell’età sognano fondamentalmente questo. Il fuggi fuggi dei migliori talenti, che già era iniziato con genitori e ragazzi malcontenti della gestione attuale, si sta intensificando. Ma anche in questo caso Cellino è convinto di avere la soluzione giusta: Luciano De Paola nuovo responsabile. O forse allenatore della prima squadra. O forse entrambi. E al Cellino Football Club ricomincia la giostra.
Cristiano Tognoli
Stefano Bonelli